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Michael se ne stava sul grande divano in pelle bianca,osservando attentamente le piccole gocce infrangersi sulle spesse vetrate di casa,da quando Ashton era partito per prendere il ragazzino era piombato un silenzio assordante tra lui e il biondo,Luke era in disparte accomodato sulla piccola poltrona, messo di lato con le gambe che penzolavano dal bracciolo di pelle,giocherellava con le dita oppure guardava fuori,non sembrava dargli fastidio tutta quella tranquillità,al contrario del tinto che si stava logorando da dentro,così con uno scatto repentino si alzò dalla sua posizione avvicinandosi poi al biondo a grandi passi <<Ti porto in un bel posto>>disse rocamente,tendendo il palmo verso di lui,lo guardò per un po insicuro se accettare o meno,alla fine afferrò la mano cadaverica di Michael che strinse forte la presa trascinandolo dietro di se <<Dove stiamo andando>>urlò Luke dietro le sue spalle,ma il tinto non sembrò accorgersene anche perché aumentò il ritmo salendo velocemente le scale con il polso del minore tra le mani <<Michael!>>lo richiamò titubante il biondo,fino a che non si fermano al piano superiore,proprio davanti al grande specchio in ferro battuto <<Shh>> disse semplicemente il tinto spostandosi dietro Luke per coprirgli gli occhi blu <<Ashton e Calum tornerannò qui tra poco,dobbiamo fare veloci principessa,ti ricordi quando ti regalai quel orsacchiotto rosa Lucas?>> chiese il tinto sorridendo al ricordo del volto del biondo non appena gli aveva regalato quel peluche,dal canto suo il minore annuì <<Si,lo tengo ancora>>disse imbarazzato colorando le sue guance di un rosso acceso e facendo così scappare una lieve risata a Michael <<Vorrei poter tornare indietro>>disse in un sussurro il tinto,un sussurro che però arrivò chiaro alle orecchie del minore <<Anch'io vorrei>>disse con la voce leggermente incrinata dalla tristezza <<Mi dispiace per non essere riuscito a proteggerti>>concluse Michael per poi fa entre entrambi dentro lo specchio.

Dopo quello che era successo Ashton e Calum era rimasti in silenzio per tutto il tragitto di ritorno,per il maggiore era solo stato un attimo,solo un attimo di incertezza,infondo sapeva benissimo che qualsiasi genere di persona,anche solo guardandolo si innamorava di lui e quindi  poteva poi compiacerlo in ogni ambito,anche quello sessuale,Ashton sapeva di poter avere tutti,ma quando il moro lo aveva respinto tutte le sue certezze si erano sgretolate lentamente,come un castello di carta,certo tutto quello era durato solo pochi minuti prima che il corvino si concedesse a lui,ma in quei pochi minuti Ashton poté sentire qualcosa crescere in lui, la paura di tornare ad essere umano,la paura di fidarsi,di amare di nuovo qualcuno,nella testa di Calum vi era invece un vortice di emozioni incontrollabili,andavano dalle più belle alle tristi fino alla rabbia verso se stesso,il moro voleva solo andare via da quel posto che tanto lo stava cambiando,tornare in Florida con la sua vita tranquilla e agiata,con la sua splendida ragazza e i suoi amici completamente normali,senza tutte quelle situazioni strane e compromettenti,ormai la testa gli pulsava e era incredibilmente pesante, così si appoggiò con essa sul finestrino osservando il paesaggio scorrere dietro i suoi occhi neri,si trovavano in una piccola strada cementata completamente immersi nella foresta di Brotherhood,a volte Calum poteva vedere qualche piccolo animaletto spuntare dagli alberi e nonostante l'emozione cercava di non dire nulla al ragazzo accanto a lui, dopo tutta quella situazione, quello che gli aveva fatto non riusciva ancora a elaborarlo <<Guarda uno scoiattolo>>urlò Calum indicando un puntò preciso, era felicissimo,non ne aveva mai visto uno e nonostante si era ripromesso di non parlare con il riccio il suo corpo non riuscì a trattenersi dall'emozione,infondo il moro aveva vissuto in città e alcune di queste cose le aveva viste solo allo zoo,al contrario Ashton alzò gli occhi al cielo,ridacchiando per la faccia felice del corvino <<Non hai visto uno scoiattolo piccolo?>>disse rocamente voltando lo sguardo verso il diretto interessato,dal canto suo Calum non poté far altro che arrossire all'aggettivo usato dal riccio,quelle parole in un certo senso carine sembravano incredibilmente sbagliate sulle sue labbra fini,sul suo timbro gelato,sui suoi occhi verdi <<No...Sai se mi avessi chiesto dove abitavo prima,forse non faresti queste domande>>disse stizzito il moro voltando immediatamente lo sguardo verso il finestrino ora appannato,si era in un certo senso offeso e la risposta di Ashton non migliorò la situazione <<Sei ridicolo,pensi che solo perché mi hai fatto una "sega" io adesso mi interessi a te?>> disse freddamente il maggiore,emanando una risata cattiva,Calum si sentì incredibilmente stupido e piccolo accanto a lui,si sentì un ingenuo,era quel tipo di situazione in cui sarebbe solo voluto scomparire,aprire lo sportello e gettarsi,si rannicchiò ancora di più verso il finestrino,portando le braccia al petto e schiacciandovi dentro la testa,passarono pochi minuti prima che il moro sentì la macchina salire sul vialetto e parcheggiare davanti alla villetta,non diede neanche il tempo ad Ashton di girare le chiavi che si catapultò fuori dalla vettura <<Aspetta idiota>>non riuscì nemmeno a far terminare la frase al riccio che chiuse lo sportello e un ondata di freddo lo colpì in pieno volto,stava nevicando,il corvino mise le braccia stese guardando verso il cielo,ridendo felice,amava la neve,iniziò a scorrazzare per tutto il giardinetto fino a quando una mano non bloccò il suo polso <<Vieni dentro o ti prenderà un malanno>>disse con tono autoritario Ashton aumentando la presa su di lui <<Fottiti,non ti interessa nulla di me vero?allora lasciami qui >>disse ridendo ampiamente,anche se si potevano vedere i suoi enormi occhioni neri farsi incredibilmente lucidi,si voltò dando le spalle al maggiore provando a liberarsi dalla sua presa,ma egli non si fece scuproli nel girare il corvino e caricarselo in spalla come un sacco di  patate <<Lasciami stronzo>>disse urlando Calum sbattendo i pugni sulla schiena del maggiore,che dal cantò suo non fece una piega aprendo la porta con un calcio e richiudendola subito dopo con ancora il piccolo sulle spalle,lo poggiò poi delicatamente davanti a lui,Calum aveva gli occhi lucidi,le guance gonfie e le labbra screpolate per il freddo,Ashton lo guardò dritto negli occhi,non dissero nulla,semplicemente il maggiore si inginocchiò davanti a lui,alzò il piede del minore con la mano e con l'altra gli sfilò lentamente la scarpa per poi passare all'altra <<Mi dispiace di essermi comportato così,non voglio che tu mi odi>>Calum stava piangendo mentre Ashton aveva ancora lo sguardo rivolto verso terra <<Non andartene>>disse piano <<Non andare via,sei l'unica cosa che mi fa sentire ancora umano,vivo>>.

Mi piace molto questo capitolo,spero sia lo stesso per voi

Cage//cashton Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora