Cage//cashton

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Il vento gli scompigliava I capelli corvini,sbattendoli in tutte le direzioni,il respiro era affannoso,le guance incavate e le labbra confie,rosse per il gelo che lo colpiva in pieno viso,non appena la signora Irwin aveva terminato di parlare Calum era corso via senza prendere neppure il cappotto,era uscito come un lampo,il sudore che gli imperlava la fronte e la gola incredibilmente secca,nella sua testa solo un nome, Ashton,era impossibile,quel ragazzo era morto non poteva averlo visto,era surreale,gli sembrava di vivere in un incubo dal quale non poteva svegliarsi,corse verso casa,aprendo la porta con un calcio e richiudendola subito,spinse la schiena sopra il legno freddo scivolando per tutta la sua lunghezza fino al pavimento,si rannicchiò su stesso portando le ginocchia al petto,quando delle calde lacrime gli rigavano le guance paffute,era disperato,tutto nella sua testa era un incredibilmente casino,la paura aveva preso possesso del suo corpo e le lacrime scendevano a fiumi,non c'era nessuno in casa,sua madre era al lavoro insieme al padre che nel frattempo aveva trovato un nuovo incarico lì a Brotherhood,la nonna era invece alla casa di riposo per fare volontariato,nessuno che avrebbe potuto sentirlo o rassicurarlo,solo in quella casa,solo con I suoi dubbi,con grande fatica si alzò da terra andando in cucina,prese una scatola di gelato dirigendosi verso l enorme divano bianco in pelle,tirò fuori una grande coperta con dei cagnolini sopra rannicchiandosi verso il bordo e accendendo subito dopo la tv,voleva solo rilassarsi e gustarsi quel gelato cremoso,ma come ad averlo sentito il diavolo dai capelli ricci fece capolino dalla cucina,con in mano una sigaretta accesa,Calum non si accorse della presenza dell altro fino a quando non sentì qualcosa sbattere sul tavolino di vetro,Ashton aveva posato il portacenere non molto delicatamente,mentre aspirava avidamente il fumo gettandolo nei polmoni,si sedette tranquillamente sul divano,lontano da Calum,mettendo le gambe sopra al tavolo e fissando disinteressato il piccolo schermo,al corvino si gelo il sangue nelle vene,così iniziò a ripetere ad alta voce <<È solo nella tua testa>>ripeteva questa frase in continuazione fissando la figura davanti a se che non dava minimamente intenzione di voler scomparire,Ashton era stufo di quella cantilena così voltò il suo sguardo puntando I suoi occhi magnetici su quelli intimoriti di Calum << Smettila,sei fastidioso>>disse ruvidamente,con tono quasi seccato,il corvino spalancò gli occhi aprendo la bocca di una o perfetta <<Ashton?>>disse,senza neanche rendersene conto,ma questa volta il biondo non lo guardò,non rispose <<Ashton>>disse più forte il corvino,quasi a voler scoprire se quello fosse davvero Ashton,quel figlio buono e premuroso scomparso poche settimane prima,ma nulla,il riccio osservava la tv,apatico,con la sua sigaretta ormai quasi conclusa,Calum si alzò dal divano mettendosi davanti a lui <<Rispondi>>urlò ora,frustrato e con un briciolo di rabbia in gola,dal canto suo il biondo con molta lentezza spense la sigaretta,alzandosi e fronteggiando Calum,che si fece piccolo piccolo sotto quello sguardo intenso <<Non osare più urlarmi contro,Hood>>disse acidamente e con tono alterato spostando il corpo del minore per dirigersi verso le scale,sotto gli occhi vigili del corvino che lo seguì in silenzio,non si chiese cosa stesse facendo,ne se davvero quello fosse Ashton Irwin,semplicemente seguì boccoli d'oro su per tutti I gradi,poi il corridoio fino alla sua camera da letto <<Siediti Calum>>disse dolcemente il maggiore,il corvino si strinse tra le spalle,notando una leggera nebbiolina sul pavimento,colpendolo e facendogli provare una scarica di brividi <<Hai freddo?>>chiese il riccio,Calum annuì leggermente facendo ondeggiare I capelli neri sulla propria testa <<un po signore>> disse delicatamente,così Ashton prese una coperta nel piccolo armadio,mettendola poi sulle spalle del corvino,lo guardò attentamente prima di sedersi per terra proprio davanti a lui <<Calum,questo sarà il nostro piccolo segreto>>