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Calum sentì un tonfo secco dietro di se,come una mazza che lo colpiva in piena testa per poi cadere sul fogliame e chiudere le palpebre,anche se ancora poteva sentire dei discorsi,sfocati,sconnessi <<Cazzo Michael e poi ti chiedi perché non mi fido?>>  <<Oh ma smettila lo hai appena colpito con un sasso>>  <<Ashton si arrabbierà tantissimo>> poi le voci si fecero sempre più diradate,lasciando spazio solo alle tenebre e al silenzio più profondo,Luke aveva preso Calum alzando il suo corpo da terra per poi posarlo sulla schiena muscolosa del maggiore,camminarono in silenzio,guardandosi qualche volta di sfuggita,lanciandosi sguardi fugaci che la dicevano lunga sul rapporto tra I due,non erano innamorati,questo lo mise in chiaro il biondo,non gli era permesso farlo e mai tale cosa sarebbe andata a modificarsi,il loro era un rapporto carnale fatto di darsi piacere in modo reciproco,nulla di più o almeno era così che il minore voleva ,al contrario di Michael,che nonostante fosse l'attivo della coppia si era ritrovato a provare delle emozioni molto forti per quel ragazzino,si sentiva frustrato,depresso e incredibilmente solo,sapeva che quello che facevano era estremamente sbagliato e non per il fatto che fossero due uomini,la testa incominciava a fargli male,accadeva sempre così quando pensava a lui,finiva per pensare sempre e solo a lui,dimenticandosi persino di se stesso e di tutto il male che quel amore gli stava facendo,perché Luke era in un certo senso tutto quello che Michael desiderava ma che poteva avere solo in parte,poteva averlo per una notte,per la notte dopo e per la notte dopo ancora e così via dicendo,ma sapeva perfettamente che per il minore non era lo stesso,sapeva perfettamente,ma nonostante tutto si rifiutava di dire addio a quella cosa, per quanto tossica poteva essere a Michael Clifford,piaceva.
Due ore dopo Calum si trovava già a casa,con una bella coperta calda a coprirlo e con la testa poggiata sulle cosce di Ashton,che con la mano destra gli accarezzava I capelli corvini cercando di farlo svegliare,mentre con la sinistra gli sfiorava delicatamente le guance gonfie,non appena Luke e Michael aveva raccontato tutto al maggiore egli si era incazzato,cacciando I due amici dalla stanza,aveva preso un profondo respiro e si era comportando gentilmente prendendo il minore tra le sue braccia,dopo una buona mezzoretta passata a coccolarlo provando inutilminte a svegliarlo, il biondo si era alzato prendendo la cornetta del telefono tra le mani,giocherellando con il filo arricciato della corrente,compose il numero che ormai ricordava a memoria aspettando che qualcuno dall'altra parte gli rispondesse,ma dopo il terzo squillo egli aveva riposto la cornetta nel muro <<Perché ci hai messo tanto Allison?>>chiese il riccio scocciato,sbattendo la suola dei suoi anfibi sul freddo pavimento in legno,davanti a se una donna sulla trentina,capelli rossi e occhi azzurri,pelle diafana e lineamenti dolci,era vestita completamente di bianco,molto simile alle crocerossine della seconda guerra mondiale <<Oh su Ashton la smetta e mi dica per quale motivo ha richiesto la mia assistenza>>disse lei in modo sensuale,sfiorando il bicipite muscoloso del biondo che in modo deciso la spintonò lontano da lui,gli occhi erano diventati più densi e scuri,mentre la mascella si era tesa <<Allison l'ho chiamata solo a causa di quei due idioti dei miei amici,hanno letteralmente preso un masso e schiacciato intesta a uno degli abitanti>>disse,spiegando la situazione alla crocerossina,accompagnandola poi verso il soggiorno e mostrandogli la piccola figura rannichiata nel divano grigio,ella alzò un sopracciglio sbattendo I tacchi a spillo  in direzione del moro <<Mh sai che non mi è permesso curare gli umani,ma per questo bocconcino farò un eccezzione>>rise togliendo la coperta dal corpo di Calum,poi gli alzo la magliettta controllando il respiro,per poi andare a medicare la ferità alla base della testa <<Dagli queste,per sicurezza,in modo da prevenire delle possibili infezioni>> gli passo una boccetta di plastica arancione con delle pasticche bianche all'interno <<una dopo ogni pasto Irwin>>egli annuì prendendole e riponendole subito dopo dentro la cassettiera di cucina <<Allison vuoi che ti saluti Michael?>> chiese titubante Ashton <<Non credo ne sarebbe felice>>disse in modo triste la rossa <<Beh non è di certo colpa sua>>disse con tono arrabbiato il biondo <<Chiunque lo sarebbe,dopo tutto quello che gli avete fatto passare >>urlò ancora più furioso <<E adesso la prego di andarsene>>gli occhi erano diventati scuri,I muscoli tesi e la mascella perfettamente dritta,la signora annuì,per poi prendere la sua valigetta da terra e avviarsi verso l'uscita <<Mi raccomando,tenete d'occhio I mei bambini>>disse fievolmente <<Avrebbe dovuto farlo lei molto tempo fa>>.
Non appena la rossa se ne fu andata Ashton raccolse qualche pentola,prese un sugo già pronto per poi metterlo a scaldare mentre preparava l'acqua per cuocere la pasta,voleva solo rendersi utile e dato che la pasta era il piatto preferito del minore,il biondo aveva pensato che sicuramente non appena il corvino si fosse svegliato avrebbe gradito un bel piatto caldo <<Oh cazzo,cristo,ma perchè?>>non riusciva propio far venire il sugo come voleva ,prima troppo liquido,poi troppo denso,prima troppo salato,poi sciocco,avrebbe voluto prendere e lanciare tutto in aria <<Ash,che stai facendo?>>era una vocina leggera che proveniva dalle sue spalle,così il riccio si girò trovando davanti  a se un Calum ancora mezzo addormentato che si stropicciava gli occhi,I capelli erano sparsi ovunque e a coprirlo solo una maglia larga dei Guns N' Roses,che il maggiore gli aveva messo qualche ora prima,era in piedi davanti a lui con I suoi grandi occhi scuri intenti a capire cosa stesse facendo il maggiore che immediatamente si fece da parte mostrando il gran disastro che aveva provocato,la cucina era letteralmente ricoperta da chiazze di pomodoro che a causa della temperatura troppo alta erano schizzate ovunque <<Stavo solo provando a cucinarti qualcosa>>disse in modo freddo,concludendo il tutto con un alzata di spalle,il moro si avvicinò ondeggiando I fianchi e accarezzandosi la base della testa,notando la garza di stoffa a coprire la ferita <<Come ho fatto a farmi questa?>>chiese con un sopracciglio alzato,il biondo lo guardo con fare disinteressato <<Non so, sarai caduto,la foresta non è un posto sicuro per un diciassettenne ubriaco>>disse in modo secco per poi voltarsi verso I fornelli e scolare I spaghetti,Calum non fece domande per poi sedersi a tavola aspettando il maggiore,che non tardò a arrivare con un bel piatoto di pasta al pomodoro,lo posizionò davanti al minore per poi andare a prendergli una forchetta e un bicchiere pieno di succo <<Mangia>>ordinò con fare duro,così il corvino obbedì guardando di sottecchi il biondo <<Tu non mangi?>> chiese timidamente <<Non ne ho più bisogno>>.

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