In quel momento,quando Calum varcò la soglia della camera numero 33,tutti I ricordi della sera prima gli si riaffiorano dentro,ricordò tutto,dal incontro con Brian,Ashton,Michael poi Charlie,l'intervento di Luke,il mutamento di Michael e poi di nuovo Ashton,ma quella voce,il corvino l'aveva già sentita,come un lampo a cel sereno,con uno scatto fulmineo il ragazzo si girò tentando di aprire la porta in legno scuro,girò più volte la maniglia in ottone,ma essa non voleva aprirsi, come se fosse stata chiusa da fuori,provò a dare forti spallate seguite da calci <<Cazzo apritemi>>iniziò a urlare il moro,inginocchiandosi davanti alla porta,continuando a pregare di farlo uscire e lasciando che delle piccole lacrime di disperazione inondassero il suo volto,era stanco,frustrato dopo tutto quello che stava accadendo,continuò per qualche minuto a gridare sperando che qualcuno gli aprisse,ma non fu così,si raggomitolò su stesso stringendo le ginocchia al petto e iniziando a ricordare cose più nette della sera prima,dopo che Luke lo aveva colpito Calum non ricordava più cosa era successo nel bosco,ma adesso tutto era più chiaro,chiaro nel senso che nonostante si ricordasse tutto non riusciva a capacitarsi di certe cose,in particolare del cambio di colore dei capelli del tinto e poi quella voce,la voce dell'inserviente era la stessa voce che lo aveva curato da quella brutta ferita alla testa,un mare di idee e ipotesi si fecero strada nella sua mente fino a quando non sentì un leggero tocco sulla sua spalla,voltò il volto sporco di lacrime secche verso la piccola figura dietro di se,era il bimbo biondo di prima,aveva gli occhi color nocciola,la pelle nivea,I capelli lisci chiari e le labbra larghe,gonfie,vestito con una camicetta a quadri e dei jeans chiari,avrà avuto circa sei anni <<Ciao mi chiamo Timmy,ma puoi chiamarmi anche Tim,guarda questa è la mia palla,è tutta verde,mi piace tanto il verde>>la sua voce era molto veloce e carina,tipica di un bambino piccolo <<Anche a me piace molto il verde,come sei entrato Tim?>>chiese con un bel sorriso Calum mettendosi poi di fronte al bimbo<<Io posso entrare dove voglio,so che sei amico di Ashy,non viene più a trovarmi>>disse il piccolino con gli occhioni tristi <<Oh si conosco Ashy,non preoccuparti Tim sono sicuro che verrà a trovarti>>disse con tono sereno il corvino accarezzandogli con fare protettivo le spalle <<Se vuoi ti ci porto io da Ashy>>continuò<<Però tu mi devi dire come fate a conoscervi>>il bimbo indietreggiò immeddiatamente,mettendo le mani in avanti,si spinse più verso il buio della stanza con la palla sotto braccio scuotendo la testa,canticchiando una canzone che il corvino sentì solo in parte <<Chiudi gli occhi e dietro te,se già morto,un due tre>>accanto al bimbo si presentarono anche le figure della bionda e del ragazzo in seggiola a rotelle che in coro continuavano a ripetere la stessa canzoncina,il corvino spaventato si portò in piedi iniziando a urlare dalla paura,chiuse gli occhi pensando a qualcosa di positivo,non poteva essere la realtà quella davanti a se,era tutto così surreale,si pizzicò forte il braccio,ma quando riaprì gli occhi I bimbi erano sempre lì,con una piccola differenza,le labbra era cucite da del filo spesso,mentre mimavano al corvino di fare silenzio.
Calum si risvegliò urlando,era grondante di sudore con le lenzuola buttate a terra,i capelli sparsi ovunque e gli occhi rossi contornati da delle profonde occhiaie scure,quello era solo un sogno,riprese fiato,sbuffando sonoramente,si prese del tempo per riprendersi,per poi dirigersi nel bagno infondo alla stanza,si fece una bella doccia fredda giusto per rimanere lucido,uscì lentamente recuperando un vecchio accappatoio bianco poggiato sul lavabo,si asciugò per bene tutto il corpo per poi darsi una strofinata ai capelli umidi,si guardò per cinque minuti allo specchio,gli occhi erano stanchi,gonfi,come il resto del suo corpo,era letteralmente distrutto,sia psicologicamente che fisicamente si sentiva uno straccio,sospirò affranto,per poi infilarsi un paio di boxer bianchi che gli fasciavano perfettamente il sedere sodo e tondo,rise leggermente quando guardandoli si ricordò che essi erano quelli che gli aveva regalato la nonna,il sorriso si affievolì per poi scomparire del tutto,si passò una mano nei capelli per poi infilarsi la maglia di Kurt Cobain,seguita da un pantalone della tuta nero e delle Vans del medesimo colore,si lanciò sul letto col viso rivolto verso il materasso urlandovi dentro,quando rialzò lo sguardo notò un carrello in acciaio con un vassoio sopra,il corvino si tirò su con i gomiti notando subito un ottima colazioni,due cornetti,una ciambella al cioccolato e un bel bicchierone di caffè bollente,Calum si fiondò sul vassoio gustandosi ogni singolo boccone o sorso,si sentiva pieno e caldo dentro,così tirò fuori il portafoglio per lasciare una piccola mancia,quando notò che sul tovagliolo era scritto un indirizzo e un piccolo numero a lato,Calun se lo infilò in tasca per poi prendere il mazzo di chiavi della stanza,prendendo la valigia sotto braccio per poi uscire chiudendosi la porta dietro di se,percorse tranquillamente il corridoio infilandosi subito dopo dentro il piccolo ascensore,fece un profondo respiro prima di premere il bottone del piano terra,voltò lo sguardo davanti a se,si gelò il sangue quando notò la figura di un bimbo,lo stesso bimbo del suo sogno,lo guardava sorridendo mentre lo salutava con la manina,Calum tentò di uscire ma le porte dell'ascensore si chiusero immediatamente,il moro iniziò a urlare sbattendo i palmi sull'acciaio freddo <<NO NO NON È POSSIBILE>>finì dando un cazzotto sulla porta,che dopo un tintinnio si aprì,ma la scena che si presentò fu terrificante,infatti invece di essere nella hole dell'albergo si trovava nel corridoio,nel corridoio di casa.
STAI LEGGENDO
Cage//cashton
FanfictionÈ normale avere paura.Gli unici che non hanno paura sono I mostri.