Come ogni pomeriggio mi ritrovai sdraiata sul divano a contemplare l'ampio soffitto bianco; avevo appena finito i compiti e l'unica cosa che potevo permettermi di fare era aspettare il ritorno di mio fratello, Alec. Io e lui eravamo molto simili, gli occhi dello stesso verde, labbra carnose e capelli scuri. Alec aveva un fisico scolpito che faceva invidia a molti ragazzi e incantava le ragazze, l'unica pecca, per il mio parere, era il carattere, troppo orgoglioso e rigido. L'ampia finestra del salotto si affacciava sulla strada ed era lì che il mio sguardo finiva ogni tanto. Tutti i giorni passavo minuti o ore ad aspettare il rumore della serratura scattare e quel pomeriggio, fortunatamente, non si fece attendere tanto. Una figura alta e imponente entrò nella stanza seguito da altre tre figure, i suoi amici, che ormai si erano trasferiti da noi. -Allyson siamo a casa!- urlò Alec ignorando la mia figura a pochi metri di distanza che, essendo sdraiata, veniva coperta dallo schienale della poltrona in pelle nera. -L'ho notato- affermai alzando una mano per attirare l'attenzione su di me. -Vi siete divertiti?- continuai rivolgendomi pure agli altri. Non sapevo cosa combinassero tutti i pomeriggi però, da qualche mese a questa parte, le cose stavano migliorando, la loro presenza in casa aumentava e non c'era più la tensione iniziale. Avevo provato più volte a porgli diverse domande ma alla fine non ottenevo alcuna risposta, e per di più Alec si arrabbiava con me.. anche se in realtà dovevo esserlo io per i troppi segreti. Tyler, il mio migliore amico, stava per parlare ma fu interrotto dall'unica persona di cui non mi interessava l'opinione. -Più di te sicuro, piccola.- disse Nick divertito, nella cui splendida figura si poteva intravedere la sua sfrontatezza. Non si poteva negare che Nick Hall fosse un bellissimo ragazzo, gli occhi di quel azzurro, tendente al grigio, i capelli castano chiaro e quel fisico che trasudava lussuria da tutti i pori, ma si poteva dire che la sua bellezza era pari alla sua stupidità. Era un ragazzo che quel che voleva se lo prendeva senza chiedere permesso e senza pensare alle conseguenze, era il solito ragazzo troppo montato. -Nessuno ti ha interpellato Hall- dissi sedendomi composta girandogli le spalle. -Nervosa Rivera?- Sentì qualcuno sbuffare, sicuramente Ian, il migliore amico di mio fratello, che odiava quando discutevamo, cioè sempre, ed era quello che tra tutti conoscevo di meno; parlavamo poco e niente e questo ci stava bene ad entrambi, ma sapevo che comunque, in un momento di bisogno potevo contare su di lui, come lui su di me. -Sei tu che mi innervosisci!- dissi di rimando mentre Alec e Tyler prendevano posto accanto a me sul divano. Erano tutti abituati ai nostri battibecchi, a qualsiasi ora del giorno. -La cosa è reciproca!- Mi alzai per il nervosismo e mi girai verso di lui, la sua solita espressione da "io sono meglio di te, non c'è niente che tu possa fare" mi dava alla testa. Intravidi Tyler alzare gli occhi al cielo stanco già, ma era solo l'inizio. Andai a passo svelto verso di lui e gli puntai un dito contro per rispondere, ma fui sorpassata dalla voce imponente di Alec -Adesso smettetela entrambi, è possibile che ogni scusa è buona per litigare?- chiese con voce calma ma ferma allo stesso tempo, si girò solo con la testa verso di noi, sospirò e poi continuò -Nick non ti dovevi fare una doccia? Vai.- disse non spostando gli occhi di dosso da lui. Nick sbuffò, si girò verso di me e mi fece un occhiolino e poi se ne andò verso il corridoio. In un secondo momento mi accorsi che aveva davvero bisogno di una doccia, la maglietta bianca era tutta sporca di terra e un po' troppo stropicciata, la cosa mi incuriosiva e non poco. Ian mi risvegliò dal mio strato di trans, passandomi accanto con in mano un panino, che dall'odore doveva essere buonissimo. Lo seguì prendendo nuovamente posto accanto a Tyler, mentre lui si sedeva vicino ad Alec. La stanza era composta da un tavolo in legno nero da un lato, che non usavamo mai per mangiare, al contrario di quello in cucina, e dall'altro c'erano due divani del medesimo colore messi ad L con un tavolino bianco al centro, di fronte al quale era posizionata una grande tv, circondata da tanti scaffali bianchi contenenti libri e Dvd, solo il 10% di quelli che tenevo in camera da letto. Dietro di essi c'erano altri scaffali contenenti foto di famiglia e oggettini che ci aveva lasciato la mamma. -Ho voglia di pizza!- affermò Tyler di colpo facendoci staccare tutti lo sguardo dalla tv. -E quando mai non hai voglia di pizza Wilkinson?!- dissi stuzzicandolo un po'. Lui alzò le sopracciglia evidenziando gli occhi azzurri e poi mi fece la linguaccia -Io pure ho voglia di pizza.- aggiunse Ian -Io pure!- disse Nick entrando nella stanza mentre ancora si infilava la maglietta nera. Ovviamente i miei occhi andarono a finire sui suoi fantastici addominali; questa scena mi scompose un po', dei brividi mi attraversarono la spina dorsale, ma non lo diedi a vedere, girandomi a guardare nuovamente la tv. -E va bene, vada per la pizza. Ma io non la ordino- disse mio fratello sconfitto. Sul volto di Tyler si aprì un enorme sorriso, si alzò euforico e tirò fuori il telefono.
Quando arrivò la pizza loro si buttarono a mangiarla come degli animali e tra una risata e l'altra si fece tardi e velocemente arrivò l'ora del mio incubo.
Come al solito mi ritrovai in una stanza buia; io, impaurita, mi alzai dal pavimento freddo. Non capivo dove mi trovassi. Mi appoggiai al muro cercando con la mano l'interruttore, l'ansia cresceva sempre di più e il caldo si impossessava del mio corpo. Iniziai a tremare e a sudare; quando finalmente trovai un interruttore lo premetti, una luce abbagliante mi colpì, facendomi chiudere gli occhi e accovacciarmi su me stessa, sentì delle voci in lontananza, lentamente queste voci si avvicinarono, fino a trasformarsi in urla, urla strazianti e piene di dolore, mi tappai le orecchie, non volevo sentire, ma le voci non smettevano. Era come se fossero nella mia testa, sentì una mano appoggiarsi sulla mia spalla.
Mi svegliai di colpo tutta sudata, mi girai da una parte e l'altra cercando qualche conferma che fosse solo un sogno, il solito sogno, tutte le notti la stessa storia. Mi alzai e mi diressi verso la camera di mio fratello, come sempre mi fece sdraiare accanto a lui senza fare domande, era abituato a tutto questo. Mi strinse forte a lui e mi cullò tra le sue braccia. Ovviamente continuavo a sognarlo ma almeno adesso ero confortata del fatto che al mio risveglio avrei trovato Alec.
Spazio autrice:
Salve ragazze/i questo è il primo libro che scrivo, spero vi piaccia. Spero anche di leggere presto le vostre opinioni, sia positive che costruttive, così da poter migliorare il mio libro. Vi prego di evitare le cattiverie gratuite. ❤

STAI LEGGENDO
Innamorata di un mercenario
Lãng mạnAllyson ed Alec sono fratelli e vivono insieme a Nick, Ian e Tyler a Phoenix. Dalla notte di un tragico evento la vita di questi ragazzi viene stravolta e segnata per sempre. Nick da quella notte si è ripromesso di proteggere sempre Allyson, ad...