Capitolo 6.

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Quella mattina mi svegliarono delle urla e delle varie cuscinate in faccia. Mi alzai a metà busto spaventata. -Non sono stata io!- dissi bloccando il cuscino che continuava a colpirmi. -A fare cosa?- chiese Tyler sedendosi sul letto incrociando le gambe -Ehm... non lo so- dissi ridendo -ma che ore sono?- continuai sorpresa, notando che il letto di Nick, non solo era vuoto, ma anche sistemato. -Le 12.03 dormigliona- mi rispose porgendomi il bicchiere di succo che era appoggiato sul comodino, lo ringraziai con un cenno del capo. -Ora, mi puoi spiegare perché mi hai svegliato?- chiesi guardando come per dirgli "spero che tu abbia una buona ragione per averlo fatto!" -Perché mi stavo annoiando, e poi volevo parlare con te.. di ieri- disse arrossendo fino alla punta delle orecchie, abbassando lo sguardo sulle sue mani. Io a quella scena ghignai, sapevo che prima o poi sarebbe venuto a parlarmi -E di cosa dovremmo parlare, di preciso?- gli chiesi facendo finta di non capire a cosa si riferisse. -Allyson, non fare la finta tonta!- disse leggermente innervosito, dandomi una leggera pacca sulla spalla. -Va bene..va bene, ti ascolto dimmi cosa mi nascondi.- dissi tornando seria. Anche se mi piaceva stuzzicarlo avevo capito che in quel momento aveva bisogno della sua migliore amica, quella che lo confortava e che gli dava consigli. La sua omosessualità non era un mistero per me, lo sapevo prima ancora che me lo dicesse, erano gli altri che non lo sapevano. Tyler aveva paura del parere di mio fratello e degli altri ed era per questo che glielo teneva nascosto, sapeva che non l'avrebbero presa bene una confessione del genere. Certo c'era un dubbio generale, ma nulla di più. -Non so, è che non lo avevo mai visto sotto questo punto di vista, lo sai, per me sono tutti fratelli, ci siamo cresciuti insieme...- mi rivelò continuando a tenere lo sguardo basso. -Stiamo parlando di Ian, no?- gli chiesi abbassando il tono di voce, come per fa si che nessuno ci sentisse. Tyler annuì con la testa alzando lo sguardo, si poteva notare il suo imbarazzo negli occhi verdi. -Ti piace?- domandai sporgendomi verso di lui leggermente. -Non lo so... penso di si...- disse titubante. -Guarda che non c'è nulla di male se ti piace. E' un bel pezzo di ragazzo!- dissi con ovvietà per cercare di smorzare la tensione, lui iniziò a ridere -Si è vero, non è niente male...- disse lui per poi tornare serio -Il problema non è questo Allyson. Il punto è che a lui..piacciono le ragazze- concluse portandosi il cuscino sulle gambe, iniziandoci a giocare. -Tyler, questo non lo puoi sapere, te lo ha detto lui?- gli chiesi appoggiandogli una mano sulla sua. Lui scosse la testa. -Allora è tutto in discussione! Poi ieri c'era qualcosa di strano in lui, in voi quando eravate vicini- dissi io cercando di tirargli su il morale -Certo, questo non vuol dire che lui sia attratto da te, ma non vuol dire nemmeno che non ci sia la possibilità del contrario- conclusi accarezzandogli la mano. -Si, hai ragione, pensavo di averlo immaginato ieri, soprattutto mentre parlava di quel cameriere, era come se la frecciatina era rivolta verso me e non a te - disse leggermente più speranzoso -A me non va che ti faccia strane idee, quindi prima di trarre conclusioni prova ad indagare un po' di più- dissi sincera. Non mi andava l'idea che lui si illudesse. Tyler era un ragazzo molto dolce, era il mio migliore amico, lo conoscevo bene, non mi veniva a parlare di queste cose se non era seria la questione. Lui mi sorrise premuroso -Piccioncini tra quindici minuti è pronto il pranzo!- disse una voce alla porta, eravamo così immersi nella nostra conversazione che non c'eravamo accorti che Nick era entrato nella stanza. Mi girai a guardarlo, notando che ci stava fissando le mani accigliato, d'istinto le tolsi -Stiamo arrivando- disse semplicemente Tyler un po' stranito dal mio gesto. Nick mi guardò per un po' e poi uscì dalla stanza annuendo mentre arretrava. -Che sta succedendo?- mi chiese Tyler alzandosi dopo di me -Non so a cosa tu ti riferisca...- dissi semplicemente dirigendomi nella mia stanza a prendermi dei vestiti -Lo sai bene, che sta succedendo con Nick?- domandò nuovamente, io presi i primi vestiti che mi capitarono sott'occhio -Continua a non capire! Scusami ma ho dieci... dodici minuti per farmi una doccia.- dissi accingendomi ad uscire dalla stanza -D'accordo, ma non è finita qua!- mi urlò mentre chiudevo la porta del bagno divertita. Non avevo intenzione ancora di parlarne, ma non per qualcosa, semplicemente non sapevo neanche io cosa stesse succedendo.

-Allora... dov'è che andiamo?- chiesi per smorzare la tensione che si era creata a tavola. Nick era molto silenzioso, non mi lanciava le solite battutine e questo un po' mi preoccupava. Tyler non parlava nemmeno, preso ancora dalla conversazione di poco prima ed Ian e Alec erano silenziosi come sempre. Mio fratello alzò lo sguardo dal piatto e guardò gli altri come per dire "lasciate parlare me, non aprite bocca voi!" -Ci abbiamo riflettuto un po'...pensavamo di fare una splendida villeggiatura ad Acapulco, Messico!- rispose mio fratello guardandomi come per dire "ci aspetta una città fantasticaa!!" io lo guardai sorpresa -Davvero? Acapulco?- domandai incredula, non poteva averlo detto davvero. -Si, è una città stupenda e poi l'hotel in cui andremo è davvero fantastico..per non parlare della spiaggia..- era strano che si sbilanciasse così tanto per qualcosa, lo fermai prima che proseguisse -Acapulco è la quarta città più pericolosa del mondo, stiamo parlando di narcotrafficanti! Per non parlare che dovremo affrontare 2.711.1km di viaggio.- dissi posando la forchetta, incrociando le braccia. -Da quando sei così informata?- si intromise Ian vedendo che Alec non diceva niente. -Da quando voi sparite tutti i pomeriggi..non avendo niente da fare leggo, guardo i notiziari, mi tengo aggiornata- risposi con un tono di rimprovero -Comunque... ormai abbiamo preso i biglietti aerei e prenotato.- disse mio fratello evitando palesemente il discorso "sparire tutti i pomeriggi". -Dai Allyson ci divertiremo!- disse Tyler appoggiandomi una mano sulla spalla come per rassicurarmi. Mi girai a guardare gli altri, avevano tutti una faccia che diceva "dai dì che andremo!" tranne Nick che continuava a mangiare tranquillamente -Nick?- chiesi titubante. Lui alzò lo sguardo sorpreso nel sentire il suo nome. Guardò Alec che lo incoraggiò a parlare con gli occhi -Si, dicono che l'hotel Encanto sia fantastico...- disse per poi continuare a mangiare. Io titubai ancora un po', non riuscivo proprio a capire perché saremmo dovuti andare proprio in questa città, ma poi sconfitta chiesi -Quando si parte?- Alec mi sorrise felice come gli altri. -Dopodomani- disse Ian scrollando le spalle come se fosse una cosa da niente. Io mi strozzai con la pasta, facendo ridere tutti. -E me lo dite così? Devo iniziare a sistemare le cose!- dissi alzandomi velocemente per andare a tirar fuori la valigia.

Innamorata di un mercenarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora