Capitolo 12.

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Quel bacio pieno di passione colmava ogni mio dubbio, mi trasportava nel suo mondo... volevo non finisse mai. Senza fiato ci staccammo e ci guardammo negli occhi, ansimando... nessuno dei due distoglieva lo sguardo per paura forse di spezzare l'incantesimo, ma quel momento pieno  di domande e tensione fu spezzato dallo scattare della serratura della porta che in poco tempo si aprì rivelando mio fratello, il mio migliore amico e Ian. Io e Nick ci allontanammo velocemente. Quel distacco mi fece provare freddo su per la spina dorsale. -Almeno oggi avete lasciato tutto intatto- disse un Tyler allegro precipitandosi accanto a me. -Vi siete divertiti?- chiesi cercando di regolarizzare il battito del mio cuore e di mantenere un timbro di voce decente. -È andato tutto in maniera alquanto perfetta- disse Alec mettendo in rassegna tutta la stanza. -Voi che avete fatto?- chiese Ian curioso, guardando prima me e poi Nick. -Io sono stato in palestra e lei in biblioteca- disse Nick serio. Non riuscivo a capire come facesse a stare così tranquillo. Sembrava che quel bacio tra di noi non ci fosse mai stato. -Vi va di trascorrere il pomeriggio al parco? Potremmo fare un pic-nic.- disse Tyler euforico. -Si, non è una brutta idea- disse Nick, lanciandomi qualche sguardo. -E sia allora!- disse mio fratello mettendomi un braccio intorno al collo per poi lasciarmi un bacio sulla guancia.

-Io direi che qui è perfetto- dissi tirando fuori dalla borsa una tovaglia enorme per poi sistemarla sul prato del parco. Eravamo stati in un negozio di alimentari e avevamo fatto tantissimi acquisti. Mentre Tyler mi aiutava a posizionare tutto il cibo sulla tovaglia gli altri parlavano tranquillamente. Nick sembrava volesse perforarmi con lo sguardo. -Qualcosa non va Hall?- chiesi stanca del suo sguardo perenne. -Stavo notando solo quanto sei brava a sistemare il cibo- borbottò con un tono divertito, sembrava che tutto fosse tornato alla normalità. -Io sono brava a fare tutto! - dissi finendo di disporre la frutta. -Questo è da vedere Rivera..- mi rispose ghignando, cercando ovviamente di non farsi sentire da Alec che era intento a discutere con Ian. Io, che come sempre impiegavo del tempo per capire alcune sue frecciatine, dopo poco arrossii violentemente e lo guardai sbigottita, mentre lui rideva di me. Alzai lo sguardo al cielo infastidita, sotto le occhiate indagatrici di Tyler. -Mangiamo!- disse mio fratello puntando lo sguardo sul cibo dopo essersi avvicinato insieme a Ian. In pochi minuti si spazzolarono via quasi tutto. -Alec trascorreremo i restanti due giorni insieme? - chiesi speranzosa di qualche risposta positiva. Lui guardò gli altri e poi mi sorrise -Direi che abbiamo fatto abbastanza esperienza da soli..- disse. Mi spuntò un sorriso sulle labbra. Finalmente avrei potuto passare il restante tempo con loro. Finalmente non avrei passato intere giornata a chiedermi quando tornassero e se tornassero. Alla fine i ragazzi decisero di fare una partita a calcio, sequestrando la palla a un gruppo di ragazzini. -C'è qualcosa di cui mi dovresti parlare?- mi chiese Tyler sedendosi accanto a me. -Si, ho parlato con Ian..- dissi alzando e abbassando le sopracciglia. -Non fare quella faccia!- affermò arrossendo all'istante. -Va bene..va bene- dissi ridendo -Lo vuoi sapere o no cosa mi ha detto?- chiesi iniziando a colpirlo con un dito sulla gamba. Lui alzò gli occhi al cielo e poi annuì impercettibilmente. Io sorrisi -Mi ha chiesto se tra me e te c'è qualcosa..e quando gli ho detto di no era particolarmente felice.- dissi a bassa voce. Lui alle mie parole mi guardò incredulo. -Dico davvero Tyler- dissi facendolo poi sorridere. Mi sentivo particolarmente osservata per questo mi girai verso gli atri che stavano giocando e notai che Nick mi stava guardando malissimo, o meglio, guardava malissimo me e Tyler. -Quindi..che sta succedendo tra te e Nick?- chiese dopo che seguì con gli occhi il ragazzo che stavo fissando. -Nulla...- dissi abbassando lo sguardo imbarazzata. -Allyson, ti conosco fin troppo bene, non puoi mentire a me!- affermò appoggiandomi una mano sulla spalla. -Il punto è che non lo so nemmeno io...litighiamo come sempre..però c'è qualcosa di diverso. Quando siamo da solo lui è dolce e affettuoso, appena arriva Alec diventa un pezzo di ghiaccio.- confessai continuando a tenere lo sguardo basso. Non gli dissi niente del bacio perché mi sembrava ancora tutto troppo prematuro. -Mi sembra ovvio il perché si comporta così- disse -Tuo fratello lo ucciderebbe se venisse a sapere di un qualsiasi legame, che sfori dall'amicizia, tra voi.- continuò. Gli dovetti dare ragione mentalmente. Mio fratello una volta aveva dato un pugno a Tyler solo perché mi aveva abbracciato davanti a lui. -Però Allyson, sì sincera, lui ti piace?- chiese. A quella domanda lo guardai negli occhi. -Non lo so...sono così confusa... ho così tanti dubbi... però quando sto sola con lui, mi sento bene...- dissi arrossendo. Lui mi sorrise tornando a guardare gli altri. -Ti va di farci una passeggiata? - mi chiese alzandosi e porgendomi una mano che accettai volentieri. Mentre passavamo vicino ai ragazzi sentì un Alec minaccioso dire a Nick che dovevano parlare.

Alec

Quei giorni erano stati molto duri; altro che vacanza! Non mi piaceva mentire ad Allyson ma era l'unica cosa che potevo fare per proteggerla. -Nick la palla è qua- dissi indicandogli il pallone vicino alle mie gambe. Guardava troppe volte Allyson. Da quando lei si era messa a parlare con Tyler lui non gli staccava gli occhi di dosso e questo mi innervosiva parecchio. -Nick io e te dobbiamo parlare- dissi notando finalmente che mi degnava di uno sguardo, lui acconsentì e ci allontanammo dal resto del gruppo. -Qualcosa non va? La Famiglia Torres non ha pagato quanto dovuto?- mi chiese sussurrando le ultime parole. -Non c'entra niente questo. Volevo sapere che ti prende- affermai semplicemente. Appoggiandomi con le spalle al tronco di un albero. Lui mi guardò interrogativo. Io sbuffai.. mi dava fastidio rispiegare le cose. -Sarò più esplicito. Perché guardi sempre mia sorella? Ne abbiamo già parlato..- dissi lasciando la frase in sospeso e lasciando che il suo cervello si connettesse. -Io non la guardo sempre, verifico solo se non ci sono problemi..- rispose guardando tutto tranne me. Le prese in giro non mi piacevano. Mi avvicinai di più a lui e gli appoggia una mano sulla sua spalla - Nick..non ho più intenzione di ripetertelo, a mia sorella non la devi toccare. Qualsiasi cotta, attrazione che hai verso di lei te la devi far passare. Sono stato abbastanza chiaro?- chiesi, lasciandogli intendere che non accettavo un no come risposta. Era arrabbiato, si vedeva, ma non mi interessava. Io avevo una sola regola. Non toccare mia sorella. Ed a Nick questa regola non gli era mai piaciuta, dall'età di 14 anni. -Guarda che non sono io quello di cui ti devi preoccupare- mi disse Nick, che se avesse potuto avrebbe ucciso con il solo sguardo quel povero ragazzo di Tyler, avvalorando la mia tesi. Se non fosse geloso marcio avrebbe capito che gli occhi di Tyler erano puntati continuamente su tutt'altro soggetto.. ma questo era meglio tenermelo per me stesso. -Nick tu per me sei un fratello, lo sai..- dissi sincero, i ragazzi erano la mia famiglia. Dopo la morte dei miei genitori erano gli unici sempre presenti. Mi avevano aiutato e salvato la vita tantissime volte. -Vale lo stesso per me.- disse per poi sorridermi. In quel momento dietro di lui notai un volto familiare. Feci un cenno a Nick per dirgli che mi sarei allontanato e mi avvicinai ad un albero poco distante. -Guarda chi si vede in giro..- dissi alla ragazza intenta a guardare il cielo. I suoi folti ricci biondi si spostarono seguendo il suo sguardo sorpreso e soprattutto diffidente che si fermò ad analizzarmi dalla testa ai piedi, nonostante il suo metro e cinquanta di altezza che associato al suo viso angelico poteva tranne in inganno chiunque! -Che ne dici di andare a prendere un caffè? Te lo devo- dissi cercando di essere carino. Non ero così con chiunque, solo che quella ragazza aveva dimostrato un forte temperamento e che meritava tutto il mio rispetto. Lei ci pensò qualche secondo -Va bene, ma ti tengo d'occhio.- disse alzandosi con un balzo. A quell'affermazione sorrisi e feci strada, sapendo che mi avrebbe seguito come minimo con un metro di distanza, tanto era la sua diffidenza.

-Ti volevo ringraziare, mi hai salvato la vita quel giorno. Se non fosse stato per te a quest'ora non avrei avuto un semplice graffio come quello del mio collega- dissi sorseggiando un po' del mio caffè. -L'ho fatto perché mi servivi più vivo che morto. Non sarei riuscita ad uccidere gli altri da sola.- disse mordendo un biscotto per poi guardarmi con sufficienza. -Per qualsiasi cosa lo hai fatto ora sono in debito con te.- ribattei. La cosa un po' mi pesava, ma non potevo farci niente. -Vuol dire che se in un futuro avrò bisogno di una mano saprò chi contattare.- disse guardandomi negli occhi. Aveva un non so ché di autoritario ma allo stesso tempo sembrava fragile, e la cosa mi piaceva molto. -Potrai contare su di me.- dissi sporgendomi verso di lei. Avrei dovuto risanare il mio debito prima o poi. -Beh, si è fatto tardi.- disse alzandosi. L'afferrai per il braccio e la bloccai -Dimmi il tuo nome- dissi duro più di quanto avrei voluto. Non era una richiesta.. un'informazione del genere non veniva rivelata da quelli come noi, ma io avevo bisogno di sapere chi fosse. Lei guardò in modo truce il punto in cui la mia mano entrava in contatto con il suo braccio e s'irrigidì al mio tono... dopo qualche secondo di esitazione mi porse la mano e tolse il suo braccio dalla mia presa -Catherine Denver.- disse. Rimasi sorpreso dal suo gesto. La strinsi di rimando -Alec Rivera.-

Innamorata di un MercenarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora