Capitolo 20.

92 9 0
                                    

Alec

Camminavo lungo il parco con la speranza di riuscire a trovare una testolina bionda piena di ricci, era passato un bel po' di tempo dall'ultima volta che l'avevo vista. Dopo dieci minuti iniziai ad arrendermi, non sapevo nemmeno io perché ero tanto ostinato ad incontrarla.  Mi sedetti sul prato, con la schiena e la testa appoggiata al tronco di un albero. Sospirai sonoramente e chiusi gli occhi. Non riuscivo a togliermela dalla testa, "io non lascio mai debiti in sospeso", questa era la frase che mi ripetevo tutti i giorni, ma più tempo passava più in cuor mio mi rendevo conto che c'era dell'altro. Il mio flusso di pensieri fu interrotto -Cerchi qualcuno Alec Rivera?-  aprii di scatto gli occhi e puntai il mio sguardo sul corpo minuto della ragazza che avevo di fronte.  I ricci che mi avevano fatto girare la testa quel poco che bastava per cercarla erano spariti sotto forma di piccole onde che gli ricadevano morbide sulle spalle. -Nessuno che conosci Catherine Denver- risposi io mostrandomi indifferente al suo sguardo che mi perforava la pelle. -Che strana coincidenza...non credi?- mi chiese prendendo posto vicino a me però a debita distanza. Io mi concentrai a fissare un punto indefinito, mi faceva uno strano effetto la sua vicinanza, la sua presenza, perfino la sua voce. -A cosa ti riferisci?- domandai di rimando facendo finta di non capire a cosa si riferisse. -Al fatto che non ci siamo mai incontrati in tutti questi anni e ora dove mi giro ci sei tu, Messico, supermercato, parco...- si spiegò lei iniziando a giocare con un filo d'erba. Io corrugai la fronte -Non mi ricordo di essermi scontrato con te al supermercato..-. -Beh, io ti ho visto al supermercato, tu eri intento a fare la spesa con quella che penso sia la tua ragazza...- disse lei mentre io gli lanciavo sguardi fugaci. Ci riflettei un po' su in silenzio mentre lei si agitava sotto il mio sguardo. -Che ci facevi in un supermercato a Phoenix?- chiesi mentre lei perdeva il controllo sotto al mio sguardo. Ero felice della reazione che le provocavo. -Potrei farti la stessa domanda...- disse lei indicando lo spazio che ci circondava. Non feci in tempo a ribattere che Allyson mi si buttò praticamente addosso. -Alec quel cretino del tuo amico vuole chiederti una cosa!- disse incrociando le braccia al petto, mentre Nick sbuffava sonoramente proprio dietro di lei. Io alzi le sopracciglia facendogli intuire di non essere da solo. Quando Allyson si accorse della presenza di Catherine assottigliò lo sguardo e la fissò per qualche secondo, sguardo che Catherine ricambiò. -E' per lei che mi sono dovuta sorbire mezz'ora di macchina fratellino?- mi chiese ghignando in sua direzione. Allyson era proprio uguale a me, gelosa marcia. - Fatti gli affari tuoi Allyson.- dissi io duramente. -Nick perché non porti mia sorella da qualche parte?- continuai puntando lo sguardo su uno dei miei migliori amici. Davvero gli avevo chiesto di portare mia sorella da sola con lui da qualche parte?! Ricevetti uno sguardo sbalordito da entrambi poi Nick assunse un'aria divertita -Con molto piacere...- senza dire altro si trascinò con sé Allyson. Avevo appena fatto una cavolata, lo sapevo bene. A casa avrei fatto i conti con entrambi. Non ero stupido, sapevo bene che quei due mi stavano nascondendo qualcosa.

-Scusa, mia sorella sa essere davvero invadente certe volte...- dissi rivolgendomi alla ragazza al mio fianco. Lei mi sorrise e basta. In quel momento mi accorsi che lei aveva conosciuto le persone più importanti della mia vita e io invece non sapevo nulla di lei. -Ti va di raccontarmi qualcosa di te?- chiesi curioso di conoscerla, di capire perché tanto mi attraesse. -No, te lo devi guadagnare...- mi rispose alzandosi. Io rimasi interdetto dalla sua risposta. -Allora, dove mi porti?- chiese porgendomi la mano. Io l'accettai volentieri. Mi piaceva la sensazione che provavo a contatto con la sua pelle. -Dove vuole lei signorina Catherine!-.

Allyson

Non potevo credere che mio fratello avesse chiesto a Nick di portarmi da qualche parte senza la sua sorveglianza, doveva interessargli davvero quella ragazza, in realtà a lui non interessava mai nessuno. -Che hai Koala? Non ti piace il panino?- chiese Nick al mio fianco, risvegliandomi da quello stato di trans.  Come primo appuntamento non era male. Mi aveva portato a comprare un panino e poi c'eravamo spostati su una piccola collinetta più appartata che dava su un paesaggio bellissimo. -No è tutto buono, pensavo ad Alec...a questa ragazza...al fatto che gli stiamo tenendo nascosto una cosa tanto importante...- dissi sinceramente avvicinandomi di più a lui, lasciandomi circondare da un suo braccio, il calore della sua pelle entrò a contatto con la mia e mi riscaldò il cuore. -Avremo tempo di pensare ad Alec, a tutti i problemi che ci circondano, ora ci siamo solo io e te soli...non potevo desiderare di meglio Allyson...- affermò togliendomi dalle mani il panino per poi appoggiarlo sull'erba accanto al suo, mi prese il viso tra mani e appoggio la sua fronte sulla mia, mi persi nei sui occhi magnetici. Il cuore iniziò a battere più forte e le mie guance andarono a fuoco. Lui era perfetto, non riuscivo ancora a credere che era tutto mio, non riuscivo  a credere che con delle semplici parole riusciva a farmi dimenticare tutto. Volevo rispondere ma la gola mi si era seccata completamente e non riuscivo a formulare nessuna risposta degna della sua, l'unica cosa che volevo fare era baciarlo e lo feci, lo attirai a me e appoggiai le mie labbra sulle sue. Il suo odore mi invase completamente, riempiendomi i polmoni, stavo perdendo la testa per Nick Hall. Rimase sorpreso del mio gesto per qualche secondo ma poi ricambiò il bacio attirandomi a se, facendo scontrare ancora di più i nostri corpi e le nostre labbra. Strinsi tra le mani la sua maglietta, era un bacio diverso da tutti gli altri. Un bacio pieno di passione, desiderio, un desiderio mai provato così forte prima. Le sue labbra mi seducevamo, mi facevamo impazzire, le nostre lingue si incontravano, si sfioravano, lui mi voleva. Mi mordicchiò il labbro inferiore e allontanò le sue labbra dalle mie solo per appoggiarle sul mio collo per poi iniziare  a scendere verso l'incavo del mio seno mentre le sue mani mi accarezzavano la schiena da sotto la maglietta, mi stava facendo impazzire, non avevo mai desiderato niente e nessuno così. Aprì gli occhi lentamente, ci trovavamo in un luogo pubblico, chiunque avrebbe potuto vederci. -Nick...credo che dovremmo tornare dagli altri...- dissi sottovoce a malincuore. Lui mugugnò qualcosa sbuffando contro la mia pelle. Si allontanò leggermente guardandomi negli occhi. Era bellissimo. Nei suoi occhi potevo leggere la passione che aveva coinvolto anche me. -Hai ragione...ma abbiamo un conto in sospeso Rivera!- affermò sorridendomi malizioso, il mio cuore perse un battito. Annuii semplicemente, Nick mi guardò per qualche altro secondo poi mi prese per mano e insieme ci dirigemmo al parco. 

-Ecco i due piccioncini, che avete fatto?- chiese Tyler vedendoci arrivare e sedere accanto a lui e ad Ian. -Non credo che lo vuoi sapere davvero.- disse Nick facendo capire che avessimo fatto chissà che cosa. Ian ci guardava divertito e Tyler sbalordito. Fulminai con gli occhi Nick. -Ah eccovi finalmente! - Urlò qualcuno alle mie spalle, Alec. -Che avete fatto tutti e due?- dissi guardando in cagnesco Nick che per qualche secondo rimase spaesato. -"Non credo che lo vuoi sapere davvero!"- sussurrò Tyler cercando di imitare il ragazzo al mio fianco. Ian trattenne una risata e anche io. -Siamo andati a comprarci un panino e a farci una passeggiata, nulla di che.- rispose sicuro Nick non lasciando trapelare nessuna emozione. Entrambi rimasero a guardarsi qualche secondo negli occhi, come se Alec volesse leggergli dentro, alla fine si arrese e borbottò un "torniamo a casa."

Innamorata di un mercenarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora