Capitolo 29.

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Stavamo, finalmente, trascorrendo la serata tranquillamente, mangiando pizza e guardando film. I ragazzi scherzavano e ridevano su argomenti neutri così da far cadere l'imbarazzo iniziale ed io li assecondavo, perché volevo trascorrere una serata tranquilla come una ragazza normale e smetterla di continuare a pensare a chi erano o cosa facevano; dovevo iniziare ad abituarmi ad una nuova normalità. Certo non mi era scivolato tutto addosso come niente fosse, però dovevo imparare a convivere con il mio passato e con il mio presente, magari un giorno avrei perdonato tutto questo o semplicemente ci sarei passata sopra. Ora dovevo solo non pensarci, almeno non sempre, ed in quel momento i miei pensieri sinceramente erano rivolti a tutt'altro. Affianco a me, di fatto, sul divano, c'erano seduti mio fratello e Nick; lui, ogni tanto, dolcemente, mi accarezzava la mano, come per trasmettermi tutto il suo affetto, ed io mi sentivo protetta al sicuro e completa solo grazie a quel gesto; Alec, di canto suo, ogni tanto abbassava lo sguardo sulle nostre mani, accigliandosi. Notavo ed apprezzavo lo sforzo enorme che compiva nell'accettare la cosa, era già tanto se non diceva niente, se gli permetteva di starmi così vicino senza spaccargli la faccia.
-Chi vuole l'ultimo pezzo di pizza margherita che ha lasciato Allyson?- chiese Alec sporgendosi sul tavolino dov'erano poggiati i cartoni che precedentemente contenevano le pizze, spazzolate via da quei quattro pozzi senza fondo. -Io!- urlarono insieme Ian e Tyler, per poi guardarsi negli occhi con una leggera aria di sfida. Aspettarono entrambi, come succede nei film western, qualche secondo immobili, e poi si buttarono su quella povera fetta di pizza come si butta un affamato su un tozzo di pane. Dopo una leggera lotta, ebbe la meglio Ian, anche se i miei dubbi a riguardo neanche si erano formati. -Questo non è giusto! Me l'hai sottratta dalle mani! Avrei sicuramente vinto io se non fosse stato per la gomitata che mi hai dato! Questa si chiama scorrettezza! Ditelo anche voi! Ha barato!...- blaterò lo sconfitto a braccia incrociate, cercando di giustificarsi. Ian alzò ripetutamente gli occhi al cielo, sotto le risate mie, di Alec e di Nick che guardavamo la scena divertiti. -Va bene, mangiatela tu...tanto a me sarebbe andata di traverso lo stesso per quante maledizioni mentali mi hai mandato!- Brontolò Ian fulminandolo con gli occhi, cedendo la pizza a Tyler che ora, fiero di sé stesso, la gustava lentamente. E neanche su questo non avevo dubbi, sapevo già che sarebbe andata a finire così perché la specialità di Tyler era questa, stressare le persone fino allo sfinimento, fin quando non gli davano o gli dicevano quello che voleva lui. Ma in quel momento sentivo qualcosa di diverso, o meglio vedevo troppi sguardi complici tra i due, sembrava che qualcosa fosse cambiato, non c'era più quell'imbarazzo iniziale... come mi aspettavo, di colpo Alec si alzò dal divano per uscire fuori e rispondere ad una chiamata, mentre gli altri facevano finta di niente. Io provai mentalmente a convincermi che non era quello che immaginavo, ma subito dopo capii che si trattava di lavoro. -Ragazzi dobbiamo andare...- disse rientrando dopo due minuti, con sguardo un po' dispiaciuto. Tyler e Ian bloccarono subito il battibecco divertente che avevano intrapreso e si girarono a guardarlo, per poi spostare il loro sguardo su di me. Me lo aspettavo, dovevo imparare a conviverci, sapevo che non avrei potuto bloccarli, fargli cambiare idea, poiché in mente mi tornavano le parole sincere di Alec.. "lo so che quello che facciamo non è bello ma è quello che ci piace fare." . Aspettavano tutti una mia reazione mentre io prendevo un grande respiro -Andate, ma fate attenzione...per favore...- dissi, sapendo ormai cosa li aspettava. - Tranquilla, faremo molta attenzione...- disse Ian mentre gli altri due annuivano e mi sorridevano per poi uscire di casa. Ovviamente Nick rimase con me, per via della ferita. Certo non gli dava più tanti problemi, era abituato a questo genere di cose, ma per il lavoro era rischioso. -Hai fatto la cosa giusta Rivera.- mi disse tirandomi a sé, dapprima abbracciandomi, subito dopo portando le mie gambe sulle sue, facendomi arrampicare praticamente addosso a lui. -Lo spero Hall...- risposi lasciandomi andare fra le sue braccia e lasciandomi invadere dal suo profumo. Era tutto il pomeriggio che volevo stare tra le sue braccia, ma per rispetto di mio fratello, perché sapevo lo sforzo enorme che stava facendo, mantenni una certa distanza. -Ammettilo che senza di me saresti persa!- affermò di colpo, con voce presuntuosa. Mi girai a guardarlo sorpresa, riusciva a scherzare in qualsiasi momento. -Ovviamente la mia vita senza di te sarebbe già finita!- dissi io ironicamente facendo dei movimenti teatrali per enfatizzare il tutto. Lui iniziò a ridere contagiandomi con il suo sorriso fantastico. -Mi era mancato questo tuo lato ironico nei miei confronti- mi disse portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio -Volevo dirti...che mi dispiace non averti detto nulla prima...cioè ci avevo provato...- continuò facendosi di colpo serio ma io lo bloccai subito -Non ti devi scusare con me...quello che è successo è successo, so bene perché non mi hai detto niente...devo solo cercare di imparare a convivere con tutto questo...- dissi per poi perdermi in quegli occhi color azzurro, che avevano qualche sfumatura grigia, quegli occhi così particolari ed unici, quegli occhi che mi davano conforto, che mi facevano sentire a casa. -Non sai quanto io tenga a te Allyson...ti aiuterò, farò il possibile...- affermò accarezzandomi una guancia. -Tu mi rendi felice, con te dimentico tutti i momenti brutti e questo è l'importante...- affermai appoggiando le mie mani sul suo petto, -Allyson..- disse guardando intensamente i miei occhi.. -non riesco più a trattenermi.. tu per me sei tutto, sei il mio porto sicuro, la mia famiglia, io... io ti amo... credo di amarti da sempre, da quando i miei occhi incrociarono i tuoi e non posso più tenermi tutto dentro, devi saperlo.. devi sapere che ti amo più di chiunque o qualunque altra cosa al mondo.. che darò la mia vita per te, che ti proteggerò ogni giorno e ti renderò felice.. perché sei tutto ciò che più prezioso e non ho intenzione di rischiare di perderti per nessun motivo al mondo.... so che forse è presto per te, e non pretendo.... - sapevo cosa stava per dire, e nonostante fossi scioccata da questa sua splendida dichiarazione riuscii a fermarlo bloccando il flusso di parole con la mia mano.. -ehi ehi, respira... anch'io credo di amarti Hall.. se non è amore questo dimmi qual è! Ti penso sempre, ho bisogno di saperti sempre al sicuro ed al mio fianco, solo quando sei con me mi sento in pace ma allo stesso tempo il mio cuore si accende, ed inizia a prender vita, e sembra che scoppi.. può scoppiare? Perché se è una cosa possibile sta sicuro che il mio cuore non impiegherà molto per farlo... eh..- e le mie parole morirono li perché liberò la sua bocca dalla mia mano e incollò quelle sue splendide e morbide labbra sulle mie.. come sempre mi baciò lentamente, delicatamente, prendeva poco alla volta ed io gli davo tutto ciò che chiedeva perché ero sua e avrebbe potuto fare di me ciò che voleva. Con una mano dietro la mia nuca e l'altra sul mio fianco, mi teneva stretta a se, come se da un momento all'altro gli potessi scivolare via dalle mani. Il bacio si fece sempre più profondo, le nostre lingue si intrecciavano, si accarezzavano, il nostro corpo chiedeva di più, lo desiderava, come il nostro cuore. Le mie mani, dapprima chiuse a pugni sul suo petto, adesso vagavano verso i suoi capelli per giocarci delicatamente, volevo toccare e accarezzare ogni sua parte del corpo, volevo vivermelo completamente, mentre le sue andarono a finire sotto la mia maglietta, sulla mia schiena..le sue mani erano più fredde rispetto al mio corpo che era bollente, dei brividi mi invasero completamente, iniziò a lasciarmi carezze per tutta la sua lunghezza e poi le sue mani andarono sul mio seno, lo accarezzava dolcemente sopra al sottile tessuto del reggiseno, emise un lieve suono di approvazione e mi strinsi di più a lui, volevo più contatto tra di noi, ne avevo il bisogno, poi si staccò , per guardarmi negli occhi.. come per chiedermi il permesso di poter andare avanti.. io gli sorrisi timidamente e lui mi sfilò lentamente la mia maglia.. avvampai, abbassai lo sguardo e mi coprii con le braccia ma lui mi alzò il mento -Allyson, non hai niente di cui vergognarti, sei stupenda, ti prego fatti guardare!- . Io piano piano lasciai cadere le braccia sui miei fianchi e mi lasciai andare, lui mi guardava con un desiderio che non gli avevo mai visto, ma non c'era solo quello, vedevo anche tutto l'amore che provava nei miei confronti ed io mi sentivo la donna più bella del pianeta.. mi lasciò un altro bacio a fior di labbra e poi mi fece alzare, andammo nella sua stanza e ci amammo.. quella fu la notte più bella della mia vita, la notte in cui sono rinata, la notte in cui ho scoperto una nuova me... lì tra le sue braccia, stretti nel nostro letto non avrei potuto chiedere di meglio...i nostri corpi sembrava stessero danzando una canzone che solo i nostri cuori e i nostri corpi conoscevano, quasi come se sapessero già quale sarebbe stata la mossa successiva, ci muovevamo in sincrono, all'unisono. Mi sentivo quasi drogata, non avevo mai provato niente di così bello. -Ti amo follemente piccolina- mi ripeteva tra una carezza ed un bacio, -ti amo Nick- e con il sorriso sulle labbra mi addormentai a casa mia, tra le braccia del mio amore, consapevole che quel momento, quelle sensazioni me le sarei portata sempre con me, nel mio cuore.

Spazio autrice:
Questo è il mio capitolo preferito spero vi piaccia e vorrei davvero sapere il vostro pensiero a riguardo♥️

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