Capitolo 2.

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Mi svegliai senza la presenza di mio fratello accanto, sicuramente stava preparando la colazione, come tutti i giorni. Mi misi a pancia in su a fissare il soffitto per qualche secondo; quella notte l'incubo mi aveva tormentato troppo, avevo dormito sì e no due ore. Girai la testa di lato e mi cadde lo sguardo sul letto affianco al mio, Alec condivideva la stanza con Nick, Tyler con Ian. Inizialmente le cose erano inverse, ma per qualche strano motivo a me sconosciuto, i ragazzi, avevano deciso di ribaltare la situazione. Nick non c'era. Mi alzai a metà busto; doveva essere tardi se lo scansafatiche accanto a me non era nel proprio letto. Mi alzai velocemente ed entrai in cucina, tutti erano seduti a fare tranquillamente colazione -Perché non mi avete svegliato?- chiesi incrociando le braccia al petto, attirando l'attenzione su di me. -Ci ho provato io.- disse Alec con un tono che voleva dire "Non è colpa mia" -Ma tu mi hai spinto e sei tornata a dormire- concluse scrollando le spalle e tornando a mangiare. Non mi ricordavo nulla di tutto questo. Scrollai le spalle pure io e mi andai a sedere accanto a Tyler dopo avergli lasciato un bacio sulla guancia. Presi qualche biscotto, prima che quei bifolchi li finissero tutti. -Tyler così ti affoghi!- dissi rivolta al mio migliore amico che aveva la bocca talmente piena di cibo che non riusciva nemmeno a rispondere. Iniziai a ridere divertita -Non sai che la mattina il silenzio è sacro?- chiese Nick con voce annoiata. -Non sai che la mattina la tua voce è davvero sgradevole?!- chiesi io di rimando, ma più che una domanda era un'affermazione. -Non lo sai che è maleducazione rispondere a una domanda con un'altra domanda?- mi canzonò lui con un ghigno fastidioso. -Allyson non devi vestirti? Faremo tardi, vai.- disse mio fratello rivolto a me; mi dava fastidio la sua indole di comandante dell'esercito. Mi alzai infastidita e con l'ultimo biscotto tra le mani mi diressi in camera mia -buongiorno anche a te piccola!- urlò Nick divertito. -Vaffanculo!- urlai di rimando sbattendo la porta della mia stanza. Mi feci una doccia veloce e indossai un paio di jeans strappati, una maglietta bianca corta e le converse bianche. Misi un po' di matita e mascara, presi lo zainetto nero in pelle e mi affrettai ad uscire di casa. In macchina c'erano già tutti, presi posto accanto ad Ian ed Alec partì. -Ci hai messo una vita- disse Nick che era seduto dal lato opposto al mio. -E tu ci rimetti la tua vita se non stai zitto!- gli dissi guardandolo male. -Qualcuno si è svegliato dal lato sbagliato del letto..- bofonchiò divertito girandosi verso il finestrino, io gli feci il verso di rimando e mi girai pure io dal lato opposto. Tra queste poche battute la testa di Ian passò da me a Nick e da Nick a me, alla fine scoppiò a ridere divertito. Arrivati a scuola scesi dalla macchina velocemente non ascoltando il discorso che avevano intrapreso i ragazzi. Ero un po' nervosa, sicuramente perché avevo dormito poco. A scuola non avevo amici. Allontanavo chiunque provasse ad avvicinarmi e preferivo rimanere sola. A peggiorare la mia posizione agli occhi degli altri c'era il fatto che io, non per mio volere, stavo nel gruppo più popolare della scuola, ovvero quello di mio fratello... per questo, per tutti ero diventata la perfettina, quell'altezzosa ragazzina che snobbava tutti, ma non avevano capito niente di me. Le ragazze facevano finta di essermi amiche solo per avvicinarsi a mio fratello e agli altri, i ragazzi solo per provarci. A nessuno interessava conoscere la vera me.

Le ore di lezione passarono velocemente, io non ascoltavo nessun professore, per fortuna tutto quell'inferno stava per finire, finalmente avrei potuto dormire fino a tardi e passare giornate a guardare serie tv e a leggere libri. Posai i libri nell'armadietto e mi diressi verso la mensa. -Dove vai sola soletta Rivera?- Una sola persona mi chiamava per cognome. Nick mi raggiunse insieme a Tyler e mi mise un braccio intorno alle spalle -Lontano da voi, Hall!- dissi spostandomi per fargli ricadere il braccio. -Volevi stare lontano da me?- chiese Tyler facendo mosse plateali come per dire "sono totalmente offeso da ciò che hai appena detto!". Sul suo volto comparve un broncio simile a quello dei bambini quando non gli viene concessa la caramella. -Tyler è ovvio che mi riferivo anche a te!- risposi divertita spingendo la porta della mensa. La mensa pullulava di studenti, la maggior parte ammassati sui tavoli. Visualizzai mio fratello che era con Ian già al nostro tavolo, discutevano di qualcosa molto animatamente. Tyler e Nick si lanciarono qualche sguardo fugace. -Che problema hanno quei due?- chiesi guardando entrambi per ricevere spiegazioni. Tyler aprì bocca per dire qualche risposta sicuramente poco sensata ma Nick lo superò prontamente. -Rivera, vieni che ci prendiamo da mangiare.- così dicendo mi strinse il braccio trascinandomi verso il bancone dove era posto il cibo che la cuoca distribuiva. Il suo tocco mi mandò in tilt il cervello, la sua mano calda era a contatto con la mia pelle, per questo non opposi più di tanto resistenza. -Allora che mi nascondete?- chiesi liberandomi dalla sua stretta. Senza rispondere mi porse un vassoio su cui appoggiare il cibo e io lo presi sbuffando. -Quindi, immagino che le ore che hai trascorso senza di me siano state un inferno?!- più che una domanda era quasi un'affermazione, voleva cambiare discorso e c'era riuscito. -Si, un vero strazio, mi volevo impiccare.- dissi sarcastica continuando a seguire la fila che piano piano avanzava. -Dai, non essere sempre così acida!- affermò scompigliandomi i capelli -Non sarei così acida se voi non mi escludeste da tutto..- dissi sincera guardandolo -E non mi toccare!- continuai mentre la signora della mensa mi riempiva il vassoio con qualcosa di indecifrabile. -Sennò che succede?- mi chiese lui con un sorriso provocatorio, iniziando a picchiettare con un dito sul mio braccio ad un ritmo continuato. Alzai gli occhi al cielo indispettita, stava iniziando ad innervosirmi e lui a ridere sempre di più divertito. Ci dirigemmo al nostro tavolo con lui che continuava a punzecchiarmi. Appena posai il vassoio con lo sguardo dei ragazzi ora su di noi e di anche qualche studente accanto, lo guardai con aria di sfida e in pochi secondi ci ritrovammo entrambi a scuotere le mani in aria per colpirci a vicenda iniziando a ridere. -Allyson. Nick. Sedetevi, state attirando troppa attenzione.- disse Alec come sempre con tono risoluto da comandante dell'esercito, mentre Tyler rideva a squarcia gola e Ian cercava di nascondere il sorriso spuntatogli sulle labbra. -Ha iniziato lui-lei!!- affermammo insieme indicandoci l'un l'altro per poi prendere posto per mangiare. Ogni tanto ci davamo qualche colpetto a vicenda per stuzzicarci, sotto lo sguardo indagatore di mio fratello.

Il pomeriggio, a casa, lo trascorsi più monotono del solito, i ragazzi erano spariti da qualche ora ormai, il libro che avevo comprato due giorni prima lo avevo appena finito e la voglia di trovare qualcosa per intrattenermi non arrivava. Svogliatamente mi alzai dal divano e mi diressi in cucina per farmi un panino, mille domande mi opprimevano la testa. Non riuscivo più ad accettare quella situazione; i ragazzi non mi potevano omettere tutte queste cose, avevo voglia di sapere, era mio diritto. La mia mente si riempì di varie idee di cosa potessero fare, ma tutte mi sembravano assurde. Esclusi a priori la possibilità che andassero ad un lavoro comune, sennò perché omettermelo? Il soprannaturale era escluso, avevo testato la forza di Tyler, era pari a zero. La risposta che più mi sembrava concreta e che spacciassero qualcosa, ma non volevo accettarlo, era l'unico lavoro che potesse dargli abbastanza soldi per mantenere tutte le spese costose da noi fatte, ma qualcosa non tornava, loro non erano "quel genere di ragazzi". Ero talmente assorta dai miei pensieri che non mi accorsi che qualcuno mi aveva appena sfilato dalle mani il mio adorato panino. -Davvero buono, piccola.- disse Nick con la bocca piena, mentre usciva dalla cucina. Quel ragazzo si meritava una lezione.

Innamorata di un MercenarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora