Capitolo 24.

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Rimasi immobile per un tempo infinito. Non potevo credere che lo avesse appena mandato via. Questa era la casa di Nick...da sempre "Non ti spacco la faccia solo perché sei ferito e per Allyson. Ma appena guarisci ti voglio fuori da questa casa." . Queste parole continuavano a ripetersi nella mia mente, sempre in circolo. Non aveva un altro posto in cui andare, ed anche se c'era non era giusto, perché non aveva mai fatto niente di male.  Mi girai a guardarlo..era deluso e ferito. -Io...gli vado a parlare...- dissi alzandomi per uscire, ma Tyler mi bloccò per le spalle. -Aspetta. Lascialo sbollire. Sarà stanco ed anche tu...gli parlerai domani, quando forse sarà più ragionevole.- affermò per poi lasciarmi andare. Lo ascoltai, aveva ragione. Senza dire niente tornai vicino a Nick che sembrava tranquillo, come se mio fratello non gli avesse detto niente. -Domani gli parlerò...- dissi rivolta a lui....come per confortarlo in qualche modo. -Tranquilla, si sistemerà tutto- affermò lui sorridendomi per poi abbracciarmi. Io lo strinsi di rimando. -Va bene, noi andiamo..voi state tranquilli e riposate...- ci disse Ian. Stranamente lui non sembrava sorpreso di niente, anzi sembrava quasi che se l'era aspettata una cosa del genere. Io annuii mentre Tyler ed Ian usciva dalla stanza. -Mi dispiace...- dissi sentendomi un po' in colpa per tutto quello che era successo. - Prima o poi sarebbe dovuto succedere..meglio che lo ha scoperto ora.. domani sistemeremo le cose- affermò come se fosse tutto semplice..annuii semplicemente, ribattere non sarebbe servito, non ne avevo nemmeno le forze. Ero stanca, volevo solo dimenticare quei due giorni. Cullata dalle sue braccia caddi in un sonno profondo e quella notte dormii tranquillamente anche se l'idea che l'incubo mi tormentasse ancora mi faceva diventare pazza.
Mi svegliai presto per diversi fattori; non ero abituata ormai a dormire tanto e poi l'idea di parlare con mio fratello superava qualunque altro desiderio.
Mi alzai facendo attenzione a non svegliare Nick...ma ero talmente impacciata che finii per cadergli addosso. -Ma cosa...?- chiese Nick assonnato, io mi avvicinai col viso al suo orecchio e gli sussurrai -Tranquillo..non è successo niente...dormi che è ancora presto...- dissi accarezzandogli una guancia, Nick bisbigliò qualcosa di incomprensibile e tornò a dormire girandosi dall'altro lato. Io sospirai sollevata e ripresi il mio arduo tentativo. Alla fine riuscii ad uscire dalla stanza gattonando. Entrando in cucina trovai un Alec pensieroso seduto nella sua solita sedia, intento a giocare con un bicchiere e una bottiglia in vetro. Mi congelai sul posto - G-già sveglio?- chiesi balbettando dopo un paio di secondi. Non mi aspettavo di incontrarlo, cioè sapevo che prima o poi ci saremmo scontrati, ma speravo che per qualche giorno restasse chiuso in camera a pianificare l'uccisione di Nick. Lui sembrò risvegliarsi da uno stato di trans e puntò i suoi occhi su di me. -Già sveglia?- mi ripeté di rimando tranquillamente, smettendo di giocare con il  bicchiere, come se il giorno precedente non avesse visto niente. Io titubante e cauta mi sedetti accanto a lui, presi un profondo respiro. -Volevo parlarti...- dissi cercando di tenere un tono neutro. Con tutto quello che era successo la pazzia sarebbe stata la mia prossima fase. Non era da tutte le adolescenti vivere con quattro ragazzi tra cui: un fratello, un migliore amico omosessuale, un fidanzato da sempre innamorato di me e un ragazzo ancora inconsapevole di essere omosessuale. I miei genitori erano morti in chissà quale modo atroce. I miei coinquilino mi dicevano bugie sul loro lavoro, sulla mia vita, su tutto. Per non parlare del fatto che ora il mio ragazzo era stato appena sbattuto fuori di casa sua con una ferita lungo tutta la coscia e la ciliegina sulla torta era un incubo che mi tormentava tutte le notti riaffiorando quasi sicuramente la morte dei miei genitori. Un ricovero in "troppo psicologicamente instabili per poter affrontare la vita" mi sembrava la cosa migliore. -Allyson non abbiamo niente di cui parlare, ti sei presa una sbandata per Nick, capita, lui è quel genere di ragazzo molto superficiale, lo conosco bene, non è adatto a te. Tranquilla che come se andrà porterà con la tua cotta per lui.- rispose tranquillamente come se mi stesse elencando la lista della spesa. La rabbia mi travolse -Scherzi vero? Se pensi davvero questo del tuo migliore amico allora non lo conosci proprio. Il mio ragazzo non è così!-  affermai calcando su "mio ragazzo" infatti lui si accigliò innervosito all'istante. Mi incoraggiai mentalmente a proseguire prima che dicesse qualcosa. -Io  non sono un oggetto Alec. Non puoi decidere tu cosa dirmi, cosa fare della mia vita! Sono cresciuta, non sono più una bambina che accetta tutto quello che il fratello maggiore dice...mi sono stancata di far finta che sia tutto normale, che tutti i pomeriggi la vostra assenza ingiustificata sia giusta, che tornare pieni di sangue sia qualcosa di alquanto comune. Di là, ancora dormiente, c'è il mio ragazzo a cui gli è stata rattoppata mezza gamba da te; eh si, non fare quella faccia, lui è il mio ragazzo e lo sarà anche se lo allontani da me.-  Ora più sicura di me lo guardo fiera negli occhi -Se non mi dirai la verità su tutto, sulla morte dei nostri genitori che è collegata con l'incubo che faccio tutte le notti e la verità sul vostro lavoro, non sarà Nick ad andarsene di casa, ma io.- conclusi risoluta e senza aspettare una sua risposta mi alzai velocemente -No, tu rimani qui.- disse lui alzandosi ora in piedi. Io mi girai leggermente verso Alec, feci un sorriso amaro -E chi sarà a fermarmi, tu?- chiesi tranquillamente, sapendo che non avrebbe aggiunto altro presi il cappotto lungo nero ed uscì di casa per farmi una passeggiata, non m' importava di essere in pigiama, in quel momento avevo solo bisogno di schiarirmi le idee. Mentre chiudevo la porta sentì un rumore frastornante provenire dalla cucina, sicuramente Alec aveva rotto qualcosa per la rabbia. Mi strinsi le braccia e mi incamminai lunga la strada. Sapevo che dopo oggi le cose sarebbero cambiate, ma non sapevo ancora se in peggio o in meglio. 

Innamorata di un MercenarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora