Capitolo 7.

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Il giorno precedente avevo passato l'intero pomeriggio a fare una lista su cosa portarmi. I ragazzi, inoltre, erano tornati più tardi del solito e l'idea di non fare niente mi annoiava a morte.
Più volte mi ritrovai a pensare a tutto quanto. Per quanto ci avevo riflettuto, ero arrivata a farmi scoppiare la testa. Non era possibile che i ragazzi si potessero permettere un viaggio del genere, solo un biglietto di quelli costava uno stipendio mensile mediocre, per non parlare dell'hotel. Non feci altro che crucciarmi anche il pomeriggio successivo mentre iniziavo a riempire la prima delle due valigie con oggetti: libri, piastra, trucchi etc..
Pensai anche al fatto che Nick fosse strano, il giorno precedente mi aveva rivolto parola sì e no tre volete. Finita di riempire anche la seconda con i vestiti, scarpe e borse, uscì dalla mia camera per girare nelle altre stanze.
-Posso entrare? - chiesi ad un Nick impegnato a capire come si piegavano dei vestiti. Alzò la testa dalla valigia per qualche secondo, per far segno di si con la testa. -Ti serve una mano?- gli domandai sedendomi al bordo del letto. -No, devo solo..capire come..ripiegare questi così...- mi rispose arrotolando una maglietta distrattamente. A quella scena risi divertita -Lascia, faccio io Hall...- dissi togliendogli dalle mani quel povero indumento che chiedeva pietà. -Allora che ti succede? - chiesi quando ormai stavo per finire di piegare le ultime cose. Lui mi guardò torvo per qualche secondo -Nulla Rivera, sono solo un po' stanco- rispose sbrigativo chiudendo la valigia. -Comunque grazie per avermi aiutato- concluse semplicemente come per liquidarmi. Uscì da quella stanza molto confusa, ovviamente la questione non finiva qui, ma ero troppo stanca per ribattere. Mi andai a coricare con la testa ancora piena di domande, pronta però ad affrontare una lunga settimana.

-Allora sei pronta o no? L'aero non aspetta noi!- urlò mio fratello fuori dalla mia stanza. Io mi guardai per l'ultima volta allo specchio, dovevamo affrontare un lungo viaggio, per questo decisi di vestirmi comoda. Indossavo un paio di pantaloni neri, una maglietta nera, le Superstar bianche e nere e presi una borsa bianca capiente, per far entrare qualche libro, così per avere qualcosa da fare in caso di noia durante il viaggio.



-A eccoti finalmente! Stavamo per chiamare la polizia- disse Nick molto infastidito, "almeno è tornato ad essere il solito" pensai mentre alzavo gli occhi al cielo. -Invece di lamentarti hai caricato le mie valigie?- chiesi spazientita ma anche divertita. -Si, ci ho pensato io, ora muoviamoci!- disse Alec salendo in macchina ed invitando a fare velocemente tutti come lui. -Per che ora hai detto che è previsto il volo?- chiesi ad Alec che era intento ad imitare Vin Diesel in "Toretto". -Per le 8:50- mi rispose. Quindi saremmo dovuti arrivare  a Città del Messico per le due del pomeriggio circa, dove ci sarebbe stato uno scalo di cinque ore e poi un ultimo viaggio di 1 ora e 15 minuti in aereo. Per le 20:30 massimo dovevamo essere a destinazione. 

-Povero Tyler- dissi ridendo mentre l'aereo stava decollando. Quel povero ragazzo si doveva sorbire una mattinata intera in compagnia di Alec. -Se proprio vuoi stare con lui faccio a cambio!- affermò Nick innervosito alzando gli occhi al cielo -No! Cioè...come vuoi...- dissi mentre Ian rideva divertito, gli lanciai delle occhiatacce come per dire "fatti i fatti tuoi tu!" -E da quand'è...questa cosa?- mi domandò Nick guardando dal finestrino, lanciandomi ogni tanto qualche occhiata. -Quale cosa?- chiesi accigliandomi leggermente -Tu e Wilkinson...- disse lasciando la frase così come se il resto fosse ovvio. -Hall non so qual è il punto ma di una cosa è certa, stai completamente sbagliando strada se pensi che io e Tyler stiamo insieme- dissi iniziando a ridere, intravedendo Ian irrigidirsi di colpo. Si sedette meglio sul sedile in pelle beige, la conversazione iniziava ad interessargli. -Ma quando sono entrato nella stanza vi tenevate per mano come..- io lo superai prontamente -..Come due migliori amici che non parlavano da tempo. Tyler aveva bisogno di qualche consiglio...sentimentale..- conclusi lanciando qualche frecciatina ad Ian, non lo avevo mai visto così preso da una mia conversazione con Nick. -Quale consiglio?- chiese Ian facendo finta di aver fatto questa domanda solo per alimentare una conversazione pronta al termine. -Diciamo che gli  interessa qualcuno..- dissi fissandolo come per dire "Non ti dirò di chi sto parlando, se vuoi saperlo vai a chiederglielo di persona, cretino!". Lui annuii leggermente e si girò dall'altro lato. -Non mi dire che è per questo che ti comportavi così strano Hall!- dissi alzando e abbassando le sopracciglia divertita. -Rivera non dire cavolate.- mi rispose sbuffando, iniziando a scompigliarmi i capelli con una mano. -Quanto sei infantile!- dissi cercando di risistemarmi al meglio i capelli. Nick mi fece il verso divertito. -Non vedo l'ora di scendere da questo aereo così, mi potrò allontanare il più possibile da te!- dissi alzando gli occhi al cielo -Beh sarai costretta a passare ancora due ore e quarantacinque minuti in mia compagnia.- affermò pizzicandomi una guancia come si fa con i bambini. Io mi toccai la guancia arrabbiata, che sicuramente si era arrossata. Non gli risposi, preferendo leggere un buon libro. 

Mi sentì scuotere più volte da qualcuno, aprì gli occhi confusa, dovevo essermi addormentata. Mi ritrovai con la testa appoggiata sulla spalla di qualcuno, Nick. "Che ci fa Nick accanto a me?" pensai sedendomi composta per poi ricordare tutto. Stavo leggendo e il sonno mi aveva invaso. -Tutto bene? Ti ho svegliato per chiederti se hai fame...- mi chiese Nick con due panini tra le mani. Rimasi perplessa per qualche secondo, non avevo fatto il solito incubo. -Che succede?- mi domandò nuovamente Nick questa volta più serio -Oh...no, niente...è che non ho fatto..l'incubo- dissi prendendogli il panino tra le mani, non curandomi della sua faccia perplessa. -Allora, quanto manca all'atterraggio?- chiesi dando un morso al panino. -Poco- rispose semplicemente seguendo il mio gesto. 

Le cinque ore di scalo furono molto noiose, girammo un po' senza però allontanaci molto dall'aeroporto. 

-Ian mi siedo io vicino ad Allyson- disse Alec guardando Nick in modo strano. -E perché mai?- chiese Tyler leggermente imbarazzato. Io lo guardai ghignando. -Perché avresti qualche problema?- gli chiese Ian un po' spazientito. Tyler fece di no con la testa arrossendo per poi prendere posto fulminandomi con gli occhi. Io di rimando gli mandai un bacio per poi imitarlo.
Durante il restante viaggio non parlammo molto. Ogni volta che io e Nick iniziavamo a scherzare entrava in scena Alec che faceva troncare tutto sul nascere.
Come da programma arrivammo a destinazione alle 20:20 in punto.

L'hotel Encanto era fantastico...Questo non fece altro che alimentare le mie domande..com'era possibile che i ragazzi si potessero permettere un hotel del genere. -Allora ci sono due stanze con una di tre letti e una di due- disse Alec avvicinandosi con le chiavi. -Io tu e Tyler in quella da tre- dissi a mio fratello entusiasta. -Io non sto nella stanza con Tyler, non fa che parlare.- mi rispose Alec, ricevendo un'occhiataccia da Tyler che voleva dire "Non è vero che parlo tanto, sei tu quello che parla poco!". -Ok, allora vengo io- disse Nick facendo un passo avanti. -Per me non c'è problema- dissi arrossendo leggermente. -Bene, allora questa è vostra- disse Alec consegnando le chiavi a Ian. Le stanze erano vicine, alla fine io e Tyler potevamo stare insieme comunque.
La nostra camera era fantastica ma non riuscii ad ammirarla per bene che crollai in un sonno profondo poco dopo aver testato la "morbidità" del letto.

Innamorata di un MercenarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora