Capitolo 17

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Mi svegliai con la luce del sole che filtrava attraverso la mia finestra aperta.
Brontolai, nascondendo la faccia sotto al cuscino. Guardai il mio orologio e vidi che era già pomeriggio inoltrato. Avevo soltanto voglia di restare a letto.
Presi il cellulare. Purtroppo c'era un messaggio vocale di Ashton. L'ultima persona al mondo da cui volevo avere notizie. Eppure mi ritrovai a premere il tasto per ascoltare quello che aveva da dire.

"Piccolo. Devi sapere che non so spiegarti quanto mi dispiaccia per quello che é successo! Ti amo così tanto, non volevo che tutto questo accadesse! Non avrei mai voluto che le cose finissero così. Per favore, dammi solo un'altra opportunità. OK? Richiamami. Ti amo."

Iniziai a piangere di nuovo. Avevo pianto così tanto ultimamente per colpa di Ashton. Non volevo piangere ancora, ma lasciai che succedesse.
Sapevo che non c'era nessuno in casa così lasciai che fuoriuscisse tutto. Tutta la rabbia e la tristezza della settimana scorsa. Volevo che se ne andassero via!
«Perché é dovuto succedere a me?» urlai, afferrando la foto che avevo insieme ad Ashton. Sorridevamo, eravamo felici. Gli avevo dato tutto, ed avevo ottenuto quello in cambio.
Scagliai la foto contro il muro prima di crollare nuovamente sul letto.
Volevo andare a letto e svegliarmi quando Ashton fosse ormai del tutto scomparso dalla mia vita.
Così non mi avrebbe più spezzato il cuore, e io non avrei più sofferto.
«Luke?»
Sapevo che era la voce di Michael. Non volevo muovermi e vederlo alla finestra della sua stanza. Non volevo che lui mi vedesse ancora così disperato.
Le lacrime rigavano le mie guance brufolose.
«Luke» lo sentì grugnire con respiro pesante, la sua voce suonava rauca ma più vicina di prima. «Accidenti, lo so che sei nella tua stanza. Ti dispiacerebbe venire ad aiutarmi?» Aggrottai le sopracciglia e scesi dal letto andando poi verso la mia finestra, dove Michael stava cercando di entrare.
Risi. Anche attraverso le lacrime e il naso gocciolante. Mi avvicinai ancora di più e presi la vita di Michael per aiutarlo a far passare il resto del suo corpo smilzo attraverso la finestra.
«Cosa stai facendo? Avresti potuto cadere!»
«Ma non é successo» sorrise lui compiaciuto. «Whew. Sembrava tutto molto più semplice nella mia testa.» Michael si stiracchiò la schiena prima di sedersi sul letto. Diede un colpetto poco distante da lui. Salì riluttante sul letto e mi accomodai con la schiena contro il muro contro il quale era addossato il mio letto.
«Allora, perché sei tutto sporco di moccio e triste?»
«Non é niente. Davvero.»
«Non mentirmi, Hemmings.»
Afferrai una coperta in cui avvolgermi. Mi spostai di poco per sedermi vicino a Michael. Non ci stavamo toccando, ma il calore del suo corpo accanto al mio era abbastanza da rassicurarmi che era tutto a posto in quel momento. «Non é niente. Non voglio che tu ti preoccupi più dei miei problemi che dei tuoi.»
«Luke, noi siamo mi...» Si fermò, senza finire la frase. «Noi siamo amici» si corresse Michael. «Di solito ci lamentavamo di tutto quando eravamo piccoli. Penso che posso gestire qualcosa di più complicato.»
«É solo Ashton...»
«Oh...» Il suo corpo si irrigidì accanto al mio.
«Mi ha chiamato di nuovo oggi. Questa volta ha lasciato un messaggio... E... E io non so cosa fare. Lui dice che mi ama ancora» tirai su con il naso, asciugandomi gli occhi con il dorso della mano. Mi spostai ancora un po' per vedere meglio Michael in faccia. «Fa male sentire quelle parole. Specialmente quando anche io lo amo ancora. Fa male non correre di nuovo tra le sue braccia.»
«Lui ti ha tradito» disse Michael piano, non volendo provocare più le mie emozioni. Iniziò a voltarsi per sedermi anche lui come me. Il suo viso era così vicino al mio, potevo sentire il suo fiato arrivare contro la mia faccia. «Tu meriti molto di meglio, Lukey.»
« Ci ho pensato, tanto. E penso che io l'abbia meritato. Ashton ha detto che era in astinenza, perché non facevamo sesso da dopo il concerto... E io non ho potuto fare a meno di pensare che, se solo avessi fatto qualcosa per cambiare la situazione, magari lui non avrebbe avuto quel desiderio, non lo pensi?»
Michael scrollò freneticamente la testa, portando il mio corpo vicino al suo. La mia testa era contro il suo petto, il suo cuore batteva selvaggiamente all'interno. «No, no, no. Non pensarlo. Non farlo. É normale eccitarsi, ma bisogna essere in grado di controllarsi. Lui avrebbe potuto usare le mani per ragioni migliori. Quello che Ashton ha fatto é sbagliato e lui ti ha ferito facendolo. Se lui ti amava veramente, il solo pensiero di tradirti non avrebbe nemmeno dovuto passargli per la testa, amore.» Le sue dita scorrevano tra i miei capelli, accarezzandoli in modo da farmi addormentare sotto il suo tocco. «Tu non lo meritavi.»
Ricaddi di nuovo nel sonno, ma questa volta ero tra le confortevoli braccia di Michael.
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Salut, people!!!!
Ashton é una testa di coccio, non vuole capire che lui e Luke hanno chiuso. E poi, Michael é sempre la dolcezza in persona.
Se in questo capitolo fa davvero tanta tenerezza, nel prossimo vi farà commuovere, davvero.
Penso di pubblicare i capitoli ogni due giorni, il tempo di tradurli (almeno, l'idea nella mia testa é quella, ma poi succede sempre qualcosa che mi fa distrarre e ritardare, porca zozza!!!)
Bé, ora me ne vado, perché devo finire il capitolo di Romeo + Romeo, e non uscirò di casa finché non lo finisco, parola mia!
Intanto se questo capitolo vi é piaciuto fatemelo sapere con un voto ed un commento, e non dimenticate di passare anche dall'altra mia storia.
Au revoir, people! A presto! ❤️

Luke and the Boy Next Door | Muke (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora