Capitolo sette

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Il ragazzo non chiuse occhio per tutta la notte , era rimasto a sentire alcune regole che il caduto, molto probabilmente, aveva inventato sul momento, ma non ne era sicuro.
Erano molte regole , ognuna da rispettare per non essere cacciati dal paradiso , quando sarà il momento.

Tra le regole che aveva elencato , poche se ne ricordò:.

1) Non fare atti impuri , se non vuoi danneggiare la salute del tuo angelo (non custode, nel caso di Eren ).

2) Non pensare a cose poco caste .

3) Non avere nessun tipo di approccio con il tuo angelo e l'innamoramento è vietato , anche questo porterà a cose negative.

Erano una serie di regole riguardanti a cosa o non cosa doveva fare Eren per non portare Levi più verso la cattiva strada .

Poi si mise a parlare dei peggiori crimini che corruppero molti angeli caduti che cercavano , proprio come lui, di riottenere il posto tra i beati.

E per questo motivo, quella mattina , a scuola , sembrava uno zombie vivente.
Alla prima ora , si mise a fissare la neve che era caduta il giorno prima e che ora imbiancava le strade con il suo manto .
Levi , approfittando del fatto che nessuno potesse vederlo, si mise in piedi a fianco alla professoressa di matematica.
Commentava quanto il suo culo fosse grasso e gigante sotto quelle vesti striminzite , storcendo la bocca disgustato quando vide che dei grandi e visibili peli neri spuntavano sul mento di lei.

Portò entrambe le mani alla bocca e si voltò disgustato, per non osservare quello spettacolo così orripilante.
Levi, ancora rantolante, decise di starsene buono , mettendosi dietro Eren seduto sul suolo con le gambe conserte .
Anche se gli provocava disgusto, quel pavimento abitato da qualsiasi specie di sporcizia e putridume , cercò di abituarsi a starsene seduto lì, a non disturbare Eren che stava nel suo mondo.

E... cos'era quel coso che si muoveva lentamente, sotto i banchi ?
Oddio, che schifo!
Era proprio una gomma da masticare che aveva preso una vita propria ed ora voleva conquistare la scuola, e poi il mondo.
Ma...Oh, cazzo .

Strizzò gli occhi, concentrandosi sulla cartina geografica e guardando le varie nazioni, paesi e città.
Almeno avrebbe avuto qualcosa da fare e cosa c'era di meglio che studiare mezzo mappamondo, quando poi non si sa una beata fava di geografia?
Beh...era proprio l'occasione giusta per Levi .

Intanto, la campanella della ricreazione suonò e , nel mentre , la professoressa che sostituiva quella di storia entró in classe .
Era una settimana che mancava , a causa della febbre.

Questa volta venne una ragazza molto giovane con dei capelli color carota , le guance piene , paffute e rosee , e gli occhi ambrati che sprizzavano felicità da tutti i pori .
Era avvolta in un abito da lavoro molto singolare : una semplice camicia bianca con rigonfiamento sulle braccia e stretta sui polsi, una gonna a tubino, decoltè nere e basse ; era anche truccata in modo semplice e leggero con una passata di gloss luccicoso.

Tutti si alzarono dai loro posti per poter trascorrere trenta minuti di tranquillità con il proprio amico .
Marco con Jean.
Christa con Ymir .
Connie con Sasha.
E poi c'era il trietto costituito da : Bertoldt , Annie e Reiner .
Loro non parlavano mai con nessuno e stavano sempre in disparte .
Solo Eren sapeva che Armin era innamorato di Annie , ma lo stesso sentimento lo provava anche Bertoldt.
E questo era un gran guaio.

Armin e Mikasa , con in mano le merende, presero posto vicino ad Eren.
Come facevano spesso, ovviamente.
Mentre Levi, si concentrò sulla professoressa e si lasciò scappare un mugolio di approvazione.
Eren storse quel poco l'occhio per poterlo intravedere, ma senza esagerare troppo per potersi far vedere dai due amici .

Ciò che distrasse Levi dalla contemplazione di quella che , per lui , era un angelo sceso dal cielo , fu una domanda da parte di Mikasa che spiazzò sia Eren che il biondino .

-Eren , oggi vuoi venire a casa mia per fare i compiti?-
La ragazza balbettava , mentre nascondeva di più il volto nella sciarpa per non fargli vedere le gote che già si erano colorate di un rosso acceso .
Molto acceso .

Levi , che intanto stava dietro Mikasa , guardò Eren e l'altro fece lo stesso, sempre stando attento ai suoi amici .
Il corvino spalancò appena gli occhi e scosse la testa , come per mimargli che non poteva .

Il castano si ritrovò a deglutire e fece di tutto per nascondere il probabile rossore alle orecchie che si creava ogni qual volta che diceva una bugia :- Vedi,  Mikasa , proprio oggi non posso .-
Sussurrò queste ultime parole , strofinandosi entrambe le orecchie , e distolse lo sguardo , portandolo sui lacci delle scarpe.

-oh...-
Disse solo la ragazza , ma poi non parlò più .
-sará per la prossima volta , allora .-
Abbassò quel poco la sciarpa, in modo tale da sorridergli ed entrambi si alzarono per prendere le proprie postazioni, visto che era terminata la ricreazione.

Quando le ore volarono via in un batter d'occhio e anche l'ultima ora suonò dichiarando la liberazione degli studenti da quella che consideravano una prigione, Eren già si trovava fuori la classe affiancato dai suoi due amici inseparabili, mentre Levi li guardava da lontano e li seguiva , sempre stando a debita distanza.

Era arrivato il momento in cui Eren doveva separarsi dai due per entrare in casa , lì salutò e si incamminò.

-Sexy quella professoressa .-
Ghignò ad un tratto Levi , affondando le mani nelle tasche del pantalone e Eren lo guardò.

-forse mi iscriverò anche io a questa scuola.-

-oh, certo... come potrebbero mai giustifica la presenza di un trentenne in una scuola superiore?-
Rispose ironico il castano .

-Non sapranno mai la mia vera età  . Sono morto ormai .
E poi, dovrei anche starti vicino per proteggerti .-

Angel without wings | Ereri |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora