Capitolo quattordici

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Mi sono accorta di un piccolo disguido.
Quando Petra parla con Levi dice :" Levi Ackerman"
Ma , ovviamente, non conosce il vero nome di Levi.
Quindi, nello scorso capitolo lo chiama per il nome falso ovviamente.

Il corvino, per tutto il tempo , aveva osservato il ragazzo dormire .
Rimanendone completamente incantato.
Si maledisse, per una buona volta, perché era andato a letto con Petra.
Lui ne era consapevole che Eren fosse geloso, ma lo aveva ignorato.
Aveva ignorato i sentimenti che provava il castano nei suoi confronti, anche se quest'ultimo non li avrebbe ammessi nemmeno sotto tortura.
Il più piccolo sapeva  c'era qualcosa che non andava e la sua convinzione era quella del fatto che Levi doveva rimanere al suo fianco solo per aiutarlo a riconquistare le sue ali.

Il maggiore , a passo felpato, si diresse verso il corpo dell'altro, che ancora giaceva dormiente sul letto , e passò un dito su quelle soffici e morbide labbra per togliere quel filo di saliva che ancora pendeva .
Sfiorò quei dolci boccioli rosei, ancora umidi, e poi gli accarezzò dolcemente i capelli , ma si ritrasse quando un mugolio infastidito provení dal ragazzo, il quale storse appena il naso e chiuse la bocca .

Era stato costretto ad abbandonare quel paradiso di morbidezza che altro non erano quei capelli soffici e sempre profumati di fragola .

I suoi occhi si aprirono lentamente, mostrando man mano le dolci gemme sempre brillanti che nascondevano , e Levi rimase ancora una volta incantato a quella visione fatta solo di sguardi.
I loro colori si mischiavano ,rendendo il tutto davvero piacevole per entrambi.
Il primo a distogliere lo sguardo fu il minore , che arrossì vistosamente, notando la mano di Levi impalata per aria .

L'altro, di tutta risposta , lasciò cadere il braccio lungo il fianco e si voltò, sempre con la solita espressione dipinta sul volto .
Un urlo proruppe in quel silenzio fatto solo di emozioni e sentimenti che i due si stavano scambiando tranquillamente, sotto sguardi ingenui del più piccolo e quelli silenziosi , ma preoccupati del più grande.

Sì, i suoi sguardi erano preoccupati.
Lui era preoccupato solo perché aveva paura che , se avesse detto tutto ad Eren ,lui lo aveva mandato direttamente dall'inferno.
Altro che paradiso ed ali.
Le ali le avrebbe avute , ma non quelle soffice e candide .

Dopo l'urlo, ciò che si udì fu qualcosa che si ruppe al piano inferiore , tipo un vaso o un bicchiere di vetro, seguito da varie imprecazioni provenire dalla voce disgustata della mamma di Eren , il quale subito corse per vedere cos'era successo.

Levi lo seguì a ruota per poter osservare lo spettacolo che gli si parò davanti agli occhi .
La mamma era i lacrime , sommersa tra i cocci , inginocchiata davanti al padre di Eren , che in una mano aveva una valigia nera che avrebbe potuto contenere tutti i vestiti del suo armadio.

Loro figlio non si fece notare dai due, ma si appostò all'angolo del corridoio, in modo tale da guardarli con la coda dell'occhio e sentire ciò che stavano dicendo.

-Tu non puoi lasciare la tua famiglia .-
Aveva detto Carla, a testa bassa , con poca voce che le rimaneva .

-Sí che posso.-
Controbatté Grisha con fare potente, stringendo tra le mani il manico della valigia .
-Ho un'altra famiglia, Carla ! -

A quelle parole , gli occhi del ragazzo di inumidirono e fece di tutto per trattenere le lacrime , mentre Levi era messo in disparte incapace di fare qualcosa.

Eren si lasciò cadere lungo la parete , con gli occhi sgranati e i pugni stretti dalla rabbia .
Era mai possibile che suo padre aveva un'altra famiglia ?
Un altro figlio ?
Un'altra moglie ?
Era mai possibile che era stato capace di mentire per tutto questo tempo ?

-Mi dispiace , Carla .-
Mormorando questo, lasciando un'ultima languida occhiata alla moglie , Grisha le voltò le spalle e si diresse verso la porta , ma i suoi passi si fermarono quando udì la voce del figlio provenire dalla cima delle scale .

Carla smise di piangere , voltandosi a guardare il figlio con aria imponente , mentre scosse la testa per fargli intuire di non intromettersi, ma Eren continuò a parlare ed avanzò, scendendo anche le scale .

Levi , intanto, era rimasto ancora pietrificato con gli occhi sgranati.
Non sapeva cosa fare e , oltretutto, era anche invisibile ai loro occhi .
Quindi, decise di starsene in disparte a guardare la scena come si evolveva.

-Tu non puoi capire , Eren...-
Cercò di spiegare il padre , con fare comprensivo , ed il ragazzo scosse la testa , non volendo sentire ragioni .

Fece di tutto per ricacciare le lacrime indietro e , arrivati al fianco di sua madre , la prese sotto spalla, guardando quello che una volta era suo padre .

L'uomo cercò di spiegare , ma Eren non volle sentire ragioni .
Alla fine , si ritrovò a sibilare con disprezzo delle parole che mai credeva che fossero uscite dalla sua bocca .

-Esci fuori da questa casa .-
Ringhiò, stringendo sua madre , e l'altro eseguì gli ordini, annuendo, per poi voltarsi e chiudersi la porta alle spalle .

#spazuoautrice

Rido ancora per i commenti dello scorso capitolo 😂
Non uccidetemi, io vi voglio tanto bene!

Angel without wings | Ereri |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora