Capitolo trentuno

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Beh...quelle vacanze non erano andate nel modo sperato.
Aveva continuato a fare avanti ed indietro dall'ospedale a casa in modo incessante, rimanendo al fianco di Carla anche fino al mattino seguente.
Non ce la faceva più.
Quel continuo spostamento l'aveva consumato fino al midollo .
Era stanco , sia fisicamente che psicologicamente.
Grisha, dopo aver picchiato la moglie quasi mortalmente, era sparito dalla circolazione e solo dopo aver portato la mamma all'ospedale, quel giorno, Eren si era accorto che aveva portato con sé tutti i soldi conservati in casa .
Bastardo ed anche ingannatore .
I medici dicevano che per miracolo la donna si era salvata.
Era stata , infatti, graziata da chissà cosa; dissero che poteva morire sotto quei pesanti colpi che aveva subito .

Comunque...

Il primo giorno di scuola dopo le vacanze , Eren si svegliò con talmente tante occhiaie da far invidia agli zombie.
Si alzò dal letto e si guardò intorno: nessuna traccia del corvino .
Cosa strana, visto che ogni mattina si svegliava letteralmente appiccicato al suo corpo, crogiolandosi nel suo dolce profumo alla menta che gli stuzzicava le narici .
Aveva imparato a conoscere quel profumo che ormai era impresso dappertutto ; sui cuscini, sulle coperte, sui vestiti che gli venivano sempre prestati .
Quel profumo era una droga per le narici inesperte di Eren .

Il ragazzo, a passo svelto, raggiunse le pesanti ante dell'armadio e le tirò per poterlo aprire .
Prese un semplice jeans scuro ed una felpa color pece .
Indossò il tutto, dopo essersi svestito,e mise le scarpette.
Gli occhi gli duolevano e non era per il fatto che aveva passato tutta la serata a parlare con gli amici tramite Skype, mentre Levi gli ripeteva continuamente di spegnere "il dannato coso " perché non riusciva a dormire .
Dato che Eren era molto in confidenza con loro , aveva anche raccontato ciò che era successo durante quelle vacanze natalizie.

-Ragazzi, io non so se il primo giorno di scuola potrò venire.-
Il biondino subito parlò, seguito velocemente dalla corvina .

-Cos'è successo?-
Chiesero all'unisono, guardando il volto del castano contratto in una smorfia di tristezza.

Il diretto interessato si morse il labbro ed abbassò la testa più di quanto non l'aveva già abbassata .

-Mia madre ... è in ospedale...a causa di mio padre .-
Trattenne le lacrime, ma una lo tradì.
Difatti, una piccola perla trasparente percorse rapidamente la sua guancia fino ad infrangersi sul pantalone del pigiama .

I suoi amici si sorpresero.
Sgranarono entrambi occhi e bocca ; si notava maggiormente in Armin .
Mikasa strinse solo i pugni , non facendolo vedere agli altri due, pervasa dal desiderio di oltrepassare lo schermo del computer ed abbracciare il castano stretta a se , mentre gli sussurrava parole dolci .

Rimasero in silenzio per quelli che sembravano minuti , ma poi a romperlo fu Armin :- Cavolo...mi dispiace molto,  Eren .
Dio, che idiota è stato tuo padre .- sospirò, poi dopo un minuto di pausa incominciò di nuovo a parlare:- Qualunque cosa tu decida, se stare a casa o no, sappi che noi ti conforteremo , se sarà necessario.-
Disse il piccolo biondino, mentre venne subito seguito da Mikasa .

-Quel dannato bastardo di tuo padre .-
Strinse i pugni talmente forte da infilzare le unghie nei palmi delle mani.
-La pagherà casa .-
Odiava vedere il suo Eren triste .

Il ragazzo, velocemente, tolse le lacrime con il dorso della mano e guardò entrambi:- Non è necessario. Grazie , ragazzi.-

E così chiuse la conversazione, dandosi la buonanotte successivamente.

Aveva deciso di andarci a scuola,quella mattina .
Prese lo zaino, fregandosene se fosse pronto per le materie che avrebbe avuto quel giorno, e scese al piano di sotto, trovando un Levi impegnato ai fornelli.
Ecco dove si trovava .

A passo di zombie, si diresse verso di lui e poggiò la testa sulla sua spalla, mugolando un buongiorno.

Le palpebre che si appesantivano da sole.

Il corvino ricambiò la stretta e gli diede un bacio sulla guancia:- Ti ho preparato la colazione.-

-Non ho fame .-
Protestò il castano, sbuffando ed allontanandosi da lui.

-Almeno un po'.
Poi andiamo a scuola.-

-Va bene ...-
Mugoló,ingozzandosi di ciò che aveva preparato Levi per lui, e poi uscì per andare a scuola.

[...]

I due amici furono più che contenti di vedere il loro amico che entrava in classe.
Anche con il volto più sciupato , occhiaie evidenti e il sorriso più falso del mondo, era pur sempre Eren .
Loro sapevano cosa aveva passato, ma non gli altri che in quel momento non se ne fregavano minimamente del suo stato d'animo .

-Che occhiaie .-
Disse Christa, dando un morso al suo panino,mentre guardava Eren che ogni tanto sbuffava con la testa poggiata sul braccio .

-Da quant'è che non dormi ?-
Gli domandò Sasha che addentò il suo pranzo, lasciando un segno anomalo.

-I porno fanno male.-
Ridacchiò Connie che subito si zittì , ricevendo un'occhiataccia gelida da parte di Mikasa .

-Ragazzi.-
Rise imbarazzato Armin, mentre allontanava tutti dal castano.
-É solo un po' stanco.-

Intanto, Eren si era rifugiato di nuovo nel suo mondo.
Socchiuse gli occhi lentamente e si lasciò trasportare dalla fresca brezza invernale che filtrava da uno spiraglio della finestra.

#spazioautrice

Bho...
Ho i commenti nello scorso capitolo e ho notato che molti di voi vogliono che Grisha muoia...ma perché? È così teneroso:c
Poi vi avevo avvisato già che c'era casino, bordello ed altre coseh u.u

Angel without wings | Ereri |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora