Capitolo quattro

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Ricapitolando: Eren si era svegliato e , appena finito di fare la doccia , fuori dal bagno , aveva sentito dei rumori .
Quindi, armatosi di una padella, era sceso a controllare .
Tutto quello che trovò, non fu un ladro o un maniaco che aveva brutte intenzioni , ma un pazzo che diceva delle cose mai sentite prima .
Si credeva un angelo caduto !
Ed era anche più basso di lui di una ventina , se non più , di centimetri.

Che idiozie sono mai queste ...

Pensò il ragazzo , con un cipiglio confuso disegnato sul volto .
Non aveva mai sentito parlare di queste leggende, benché la famiglia di Eren non professava nessuna religione.
Ma lui sapeva cos'era un angelo e sapeva anche che non esistevano .
Non che sapeva, ne era sicuro .

È solo un pazzo ...

Si disse molte volte .

-No che non lo sono .-
Affermò il corvino , Levi aveva detto che si chiamava , con tono scocciato , come se gli avesse letto nel pensiero, e diede un morso al panino che stava preparando.

-Cosa ?-
Il castano si ritrovò ad inclinare la testa , molto più confuso del solo .
-Come fai a sapere cosa ho pensato !?-
Subito si allarmò, puntando la padella in direzione dell'Angelo che sembrò non accusare nulla della gravità della situazione.
Anzi, se ne stava lì , vicino alla cucina , con un'espressione neutra sul volto.

Un brivido percorse la schiena del ragazzo , appena i suoi occhi incontrarono quelli ghiaccio dell'altro, e subito abbassò lo sguardo.

-Te l'ho detto : sono un angelo .
O ,almeno, lo ero .-
Concluse Levi , inghiottendo l'ultimo pezzo del panino .

-Tu sei pazzo !-
Eren urlò con tutta la rabbia in corpo .
Si avvicinò a lui, ancora con la padella in mano, ma venne bloccato dal più grande che , afferrando il suo polso e storcendoglielo, lo fece piegare alla sua altezza per potergli dare una ginocchiata dritta allo stomaco.
La padella cadde a terra , producendo un rumore alquanto sgradevole che fece mugugnare il più basso .
Il ragazzo si ritrovò a mugolare .
Il respiro mozzato .
Aveva sentito lo  stomaco che faceva tre giri su se stesso, per poi comprimersi .
Faceva davvero male e , pure se  era basso, quell'uomo aveva una forza innata .
Levi sbuffó.

-Esci da casa mia .-
Mormorò Eren con poco fiato in gola .

-Tu mi servi .-
Cercò di spiegare Levi ,ma venne interrotto bruscamente da Eren .

-Esci da casa mia .-
Si ritrovò tossire , con una mano premuta sullo stomaco nel vano tentativo di lenire la ferita .

Il corvino socchiuse gli occhi per un attimo , per poi aprirli , e prese il ragazzo in braccio , che cercava di dimenarsi .
Avvolse , quindi, un braccio dietro la sua schiena , un altro sotto le sue ginocchia e lo tirò su.

-Cosa fai !-
Eren si agitò, e non poco, sbattendo i pugni sul petto dell'altro ed arrossendo vistosamente.

Gli dava fastidio quando veniva toccato in quel modo , all'improvviso.
Gli dava fastidio quando lo faceva chi lo conosceva bene , figuratevi con uno che non conosceva proprio .

-Calmati.-
Sibilò l'altro, iniziando a salire le scale , con l'intenzione di condurlo nella sua stanza .

-No che non mi calmo !-
Urlò, ancora più furioso , mentre la sua faccia assumeva pian piano una sfumatura rossa dovuta sia dall'imbarazzo che sia al fatto che fosse incazzato.

Anche se gli fa male lo stomaco non riesce a non urlare .
Tra poco il mio timpano lo denuncia per rumori molesti.

Pensò Levi , sbuffando mentalmente.

-Lasciami stare!-
Urlò ancora il castano , premendo le mani sul petto dell'altro e muovendo velocemente le gambe , facendo quasi perdere l'equilibrio a Levi che , fortunatamente, subito si riprese .

Arrivato in stanza , lo lanciò direttamente sul letto e gli puntò il dito contro, ringhiando minaccioso:- Se non ti stai zitto ti infilo qualcosa in bocca .-

Il castano deglutí spaventato ed annuì velocemente , sbiancando di colpo .
Non osò immaginare con quale metodo ,il corvino , gli avrebbe fatto chiudere la bocca .

Angel without wings | Ereri |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora