Capitolo ventisette

2.9K 307 70
                                    

Si lasciò coccolare dalle braccia dell'uomo fin quando, entrambi, non si staccarono , sentendo un rumore proveniente dal piano di sotto .
Forse era la mamma .
Nel dubbio, Eren fece segno di aspettarlo nella stanza , uscendo fuori di lì .
Levi, per quanto testardo , non demorse e lo seguì a ruota .
Ovviamente, il castano non se ne accorse della sua presenza dato che era molto impegnato ad appiattirsi al muro, guardando cosa si rivelava al piano di sotto.
La porta di casa era aperta e della neve entrava anche dentro, bagnando il pavimento sottostante .
Ma non c'era nessuno .

L'uscio era vuoto e le luci erano spente .
Non c'era nessuna ombra , a parte la luce proveniente da fuori.
Scese velocemente le scale , ricordandosi che Carla non avrebbe mai , e poi mai ( lo ripeto: mai ) , l'errore di lasciare la porta aperta .
Afferrò la maniglia e la chiuse , tirando un sospiro di sollievo.
Pensò che forse era stato uno spiffero ad aprirla , dato che lui rare volte chiudeva bene la porta , ma dovette ricredersi quando sentì un rumore proveniente dalla cucina .

Levi subiti sentì che c'era qualcosa che non andava, e per questo raggiunse molto velocemente il ragazzo, posizionandosi poi al suo fianco con fare protettivo.
Ricevette un'occhiata di rimprovero da parte di quest'ultimo, ma non gli diede troppo peso .

-Ti avevo detto di startene tranquillo in camera .-
Gli rimbeccò il castano, ricevendo un'alzata di spalle da parte dell'uomo.

-Non ti lascerò mai solo.
Te l'ho anche detto : io sono qui per proteggerti .-
Gli disse il corvino, facendo arrossire vistosamente il più piccolo, che subito voltò di lato la testa per non fargli notare il rossore che aleggiava sulle sue guance.

Un altro rumore distrasse entrambi ; il ragazzo deglutí ed il corvino si fece in avanti, mettendolo dietro di sé sempre pronto a proteggerlo, come quando aveva incontrato Oulo nel vicolo cieco. Aprì la porta della cucina con molta lentezza, rimanendo appiattito al muro, ed accese la luce, spalancando del tutto la porta .

Entró all'interno, scansando appena un proiettile che passò vicino alla sua testa , facendo volare un ciuffo di capelli corvini , e spostò il ragazzo di lato, facendolo cadere sul suolo non prima di avergli sussurrato :- nasconditi.-

Eren, appena fu in contatto con il suolo, rantolò quando  sentì la schiena scricchiolare sotto il contatto duro del pavimento .
Si nascose dietro ad una sedia , proprio sotto il tavolo, in modo tale da poter osservare la scena che si parava davanti ai suoi occhi : Levi era in piedi , faccia e faccia , con un uomo molto più alto di lui ( anche se non era molto difficile essere più alti di Levi ) dai capelli biondi ed una pistola tra due mani .

Il corvino, con molta calma , si spostò con agilità verso di lui e gli torse leggermente i polsi, aggrappandosi ad essi .
Al biondo scappò un mugolio di dolore e fece anche cadere l'arma sul suolo, che subito Levi allontanò con il piede .

-Erwin .-
Ringhiò Levi con calma inaudita, avanzando verso l'angelo biondo.

-Vattene se non vuoi che ti rompa il culo.-
-Smettila di fare il duro, Levi .-
Ghignò l'altro, facendo lo sgambetto al più basso e , prendendolo per il collo, lo sbatté sul suolo.
Mugoló, mentre Eren aveva il desiderio di uscire allo scoperto e fare del male a quell'ammasso tutto muscoli e niente cervello.

Levi poggiò le mani su quelle di Erwin e le strinse, cercando di fargli allentare la presa , ma nulla ... continuava a stringere con insistenza il suo collo , non fermandosi nemmeno quando il più basso incominciò a dare segni di cedimento.

Si avvicinò al suo orecchio quel tanto da potergli sussurrare :- tornerò. Stanne certo che tornerò e prenderò il ragazzo per ucciderlo.-
Rallentò la presa dal suo collo, fino a staccare la mano , e scomparve in una nuvola di fumo nero come i capelli dell'uomo ansante steso sul suolo .

Eren sentì la gola ardere ed un'improvvisa voglia di piangere.
Non aveva fatto niente per fermarlo .
Era rimasto lì impalato come un idiota .
Velocemente , raggiunse il corpo del corvino e si inginocchiò davanti a lui, poggiando la sua testa sulle cosce .

-Stai bene ?-
Chiese con voce tremante.
Guardò il suo volto pallido, passando una mano lungo il collo dove vi era rimasto il segno delle mani di quello stronzo, che man mano si stava schiarendo fino a svanire del tutto nel giro di pochi secondi.
I suoi occhi erano socchiusi, lasciando intravedere ben poco quel grigio cupo di cui si era innamorato.
Quando ricevette un cenno del capo, sospirò sollevato e sorrise , stringendo il corpo dell'amato mentre una lacrima solcò il suo viso accompagnata da molte altre .

-Mi dispiace per non essere intervenuto.-
Disse tra i singhiozzi e l'uomo gli accarezzò la schiena , stringendolo a se più che poté .
-Credevo che ti avesse ucciso.-

-Hai fatto bene a rimanere nascosto.
Lui non può uccidermi , dato che sono già morto .
E , poi, fin quando tocca me tu sei al sicuro.
Questo è ciò che conta .-

#spazioautrice

Questo non è nulla di ciò che capiterà nel prossimo capitolo.
HEHHEHE ewe

Angel without wings | Ereri |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora