Capitolo diciannove

3.3K 374 81
                                    

Eren , quel giorno, si svegliò con un diavolo per capello.
Era passata una settimana da quando non aveva più la febbre .
In tutto, era durata solo tre giorni .
Aveva saltato il test di matematica e l'ansia assaliva ogni particella del suo corpo, dato che proprio quel giorno avrebbe dovuto affrontare la prova persa .
Per tutta la settimana non aveva fatto altro che svolgere esercizi su esercizi, ovviamente aiutato da Levi .
A quanto pare, quest'ultimo si era dimostrato molto abile con i calcoli matematici.
Quella mattina , Eren si era svegliato alle sei, un'ora in anticipo del suo solito orario mattutino, per ripetere gli esercizi che aveva svolto fin troppe volte .
Intanto, Levi dormiva e non aveva intenzione di andare a scuola , a causa di ciò che era successo.
Tanto, prima o poi , tutti si sarebbero dimenticati di lui.
Un altro problema dell'essere angeli caduti è che , se si mostravano ad una persona e per un po' di tempo non si facevano vivi , quest'ultima perdeva qualsiasi ricordo dell'Angelo.
Infatti, Levi aveva passato tutti i giorni insieme ad Eren , in modo tale che lui non potesse dimenticarsi di lui.
Non voleva che Eren si dimenticasse di lui .
Avrebbe preferito che Petra lo facesse , ma non Eren .
La madre di Eren non sapeva affatto che lui aveva avuto la febbre, per fortuna, anche perché aveva raddoppiato i turni a lavoro ed a casa stava solo quando doveva mangiare .
Ovviamente, Eren per nascondere la febbre si faceva trovare tutto sorridente in soggiorno.
Cercando di nascondere gli occhi liquidi e la faccia arrossata dietro un piumone gigante .

Intanto, Levi si era svegliato a causa dei continui urletti provenienti dal ragazzo .
Si trovava in tutti gli esercizi!
Cosa impossibile se era Eren a farli dato che , come detto in precedenza, al ragazzo non piaceva molto la matematica.
Era una delle tante materie che odiava.

Levi lanciò una serie di imprecazioni, prima prendere il cuscino posizionato sotto la sua testa e tirarlo addosso al ragazzo, che ancora era concentrato sui libri .
Sembrò non accorgersi nemmeno, fin quando non si alzò dalla sedia, esultando dalla gioia e lanciandosi direttamente sul povero corvino che era ancora rincoglionito dal sonno .

-Grazie per avermi aiutato , Levi .-
Sussurrò Eren , stringendolo.
Un sorriso nacque sulla faccia del più grande e non poté fare a meno di stringere il ragazzo a sua volta .

-Ti ho solo dato una mano .
Cosa che non potrò fare in classe .-
Mormorò lui, lasciandogli un dolce bacio sulla fronte.

Il ragazzo sorrise di nuovo e si staccò da lui, prendendo la borsa già preparata la sera precedente, dopo aver messo dentro il libro di matematica.

-Tu non vieni ?-
Sussurrò Eren, mettendo la borsa su una spalla, e Levi si tirò su, annuendo.

Entrambi, uscirono di casa , dopo che Eren fece colazione e vide un biglietto lasciato dalla mamma sul frigorifero in cui annunciava che sarebbe tornata tardi da lavoro, e si diressero verso la scuola .

E dire che Levi non aveva proprio intenzione di andare a scuola , ma , molto probabilmente, già si erano dimenticati di lui.

-Come farai a giustificare i tuoi giorni di assenza?-
Chiese il ragazzo , stringendosi nel giubbino e tenendo salda la spallina dello zaino con una mano.

Levi alzò le spalle :- Tanto si sono già dimenticati di me.-
Disse , mentre il castano si voltò e lo guardò confuso.

-in che senso ?-
Borbottò.

-nel senso che , se non mi faccio vedere per qualche giorno, loro si dimenticano subito di me .-

-Che cosa triste ...-
Sussurrò Eren , guardando i piedi .

-Mh...-

-Credo che tu ci rimarrai male per Petra...-

Il corvino fece spallucce:- Non me ne può fregar di meno di quella .
Preferisco che tu non ti dimentichi di me .-
Sussurrò piano le ultime parole, mentre guardava davanti a sé senza far caso al lieve rossore che si era espanso sulle guance del giovane.

Angel without wings | Ereri |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora