Capitolo diciassette

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Rimasero così , abbracciati , stesi sul letto .
Levi che stringeva Eren e quest'ultimo che si faceva coccolare dai suoi gesti, dalle sue braccia .
Non c'era perversione nei gesti di Levi, ma solo amore .
Non sapevano nemmeno come erano finiti in quello stato .
Parlando di cazzi ,erano andati a finire su ciò che era successo poco prima sull'uscio di casa.
Le immagini riguardanti le urla della mamma e il padre che si voltava per lasciare casa non abbandonavano la mente del più piccolo.
Eren si strinse di più a Levi , affondando la testa nel suo petto , e quest'ultimo lo coccolò in modo avido, come se fosse la cosa più preziosa che aveva al mondo .

-Ho paura ...-
Mugoló lui, alzando lo sguardo intriso di lacrime verso il volto del corvino e , per un breve istante, parve scorgere un'espressione diversa dal solito .

-Di cosa ?-
Gli chiese dolcemente Levi, continuando ad accarezzare la schiena del ragazzo .

-Ho paura di rimanere solo ...-
Sussurrò ancora , abbassando il volto e tirando su con il naso .

Odiava farsi vedere in quello stato.
Odiava farsi vedere debole .
Certo che non era uno dei suoi peggiori pregi , quello di mostrarsi così in pubblico, ma nemmeno uno dei peggiori difetti.
Era solo che ... si sentiva protetto tra le braccia del caduto .
Si sentiva amato .
Si sentiva ... si sentiva completo.
Aveva proprio bisogno di qualcuno con cui sfogarsi .

Levi sospirò, poggiando la fronte a quella del più piccolo, che trovò estremamente calda .
-Tu non sei solo...-
Gli disse con estrema dolcezza , chiudendo gli occhi come se stesse per dare un bacio che non arrivò mai .
-Hai Armin , Mikasa , tua mamma e ... me .-

Il più piccolo si morse teneramente le labbra rosee , distogliendo lo sguardo da quello tagliente del caduto.

-Io ti ho fatto del male ?-
Domandò, issandosi e mettendosi seduto sul letto, senza mai poggiare lo sguardo su quello del corvino .
Era sicuro di avergli fatto del male .
E quella macchia che aveva sul ventre ne era una prova  .

Levi alzò le spalle , poggiando le mani sul petto e fissando il soffitto con fare vacuo .

-Non mi hai fatto del male , e solo che ... se le regole vengono violate , l'angelo subisce .-
Eren aveva lo sguardo fisso davanti a sé , si limitò ad annuire alle sue parole.

Sì, gli aveva fatto del male .
Come poteva pretendere di volergli bene.
Insomma, suo padre aveva fatto del male alle persone con cui ha vissuto e la fiducia nei suoi confronti era completamente svanita , lasciando spazio ad un odio incondizionato.

-Che conseguenze ?-
Domandò Eren , voltandosi quel poco per guardarlo .

-Diciamo che , come il caso di prima , pensi a cose sconce, l'angelo verrà infettato .-

-mh...-
Mugoló il giovane , alzandosi velocemente dal letto .
-Come si può togliere quella macchia ?-
Domandò con un'espressione corrucciata sul volto .

-Si toglierà da sola, quando sarò sicuro che tu non farai pensieri poco casti nei miei confronti.-
Gli rispose , portando le braccia incrociate dietro la testa .
Al castano scappò una piccola risata , che subito represse con l'ombra di un sorriso .

-Beh...se non farai come hai fatto prima , stai sicuro, che io non penserò a cose sconce .-

Il corvino sorrise e tirò il piccolo verso di sé , stringendolo di nuovo tra le sue braccia .

-Quello era solo per metterti alla prova .-
Continuò a coccolarlo , come quando un padre fa con il proprio figlio , fin quando Eren non si addormentò fra le sue braccia con un sorriso stampato sul suo volto .

Angel without wings | Ereri |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora