Capitolo diciotto

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Il giorno dopo si risvegliarono così come si erano addormentati: abbracciati .
Stretti l'un l'altro, come se fossero entrambi due bombole di ossigeno e non ne avessero mai abbastanza.
Il primo a svegliarsi fu Levi che guardò il ragazzo al suo fianco per tutto il tempo, come aveva fatto il giorno prima.
Lo trovò molti più bello alla luce del sole .
Eren aveva le gote molto rosse e respirava con affanno , mentre si muoveva e mugolava nel sonno , dicendo cose sconnesse tra loro.

Si aggrappò istintivamente alla maglia del corvino ed affondò la testa nel suo petto , inalando tutto il suo profumo che lo fece calmare all'istante.

Levi lo tenne stretto a sé, anche se non l'aveva mai lasciato .

Gli accarezzò i capelli castani , morbidi e setosi , inalando quel profumo di fragola che era ormai diventato una droga .
La sua droga preferita .
Poggiò le labbra sulla fronte del giovane , trovandola decisamente più calda della sera precedente.
Fin troppo calda .

Gli accarezzò lentamente i capelli sulla nuca , poggiando poi la testa sulla spalla del castano , e lo chiamò dolcemente, in modo lento :- Eren ...- mugoló, socchiudendo gli occhi.

Un mugugno provenne dal ragazzo , che subito socchiuse  gli occhi leggermente arrossati .

-Mh...Levi ...-
Biascicò , allontanandosi un po' da lui , ma la presa ferrea del corvino persisteva ancora sui suoi fianchi .

-Tutto bene ?-
L'altro inclinò un sopracciglio, coprendo più che poté il ragazzo con le coperte grandi e massicce .

-Mi fa male la testa , mh ... mi sento strano .-
Mormorò in risposta, affondando il volto nel cuscino e stringendosi nelle coperte.

Levi sospirò e non ci mise molto a capire che il ragazzo avesse le febbre .

-Aspettami qui .-
Gli disse semplicemente, anche se sapeva che il più piccolo non si sarebbe mosso nemmeno di un millimetro per le condizioni in cui si trovava .

Prima di scendere dal letto e dirigersi verso la porta , si voltò verso di Eren ancora intento a racchiudersi a bozzolo nelle coperte , diventando così una specie di crisalide.

-Eren ...-
Lo chiamò di nuovo ed un mugolio sommesso provení da sotto le coperte, dove poco dopo sbucò la testa del ragazzo .
Levi fece di tutto per trattenersi dal ridere , guardando il più piccolo .
Aveva i capelli scompigliati che gli donavano un'aria alquanto tenera .
Sembrava un cucciolo di cane abbandonato.
Con quei occhi lucidi e le guance rosse .

-Dove posso trovare un termometro e delle pezze ?-

Il ragazzo sospirò e , non avendo la forza di alzarsi dal letto, indicò la porta della stanza .

-in bagno ...-
Parlò a scatti.
Non ce la faceva proprio .
-Controlla tutti i cassetti .-
Si lasciò scappare un'imprecazione, prima di massaggiarsi le tempie e tornare nella posizione in cui si trovava prima .

Andò in bagno, rovistando silenziosamente tra i vari cassetti, fino a trovare ciò che gli serviva .
Recuperò una bacinella da  sotto il lavandino e la riempì di acqua calda , immergendo poi la pezza all'interno di essa .

Prima di uscire dalla stanza , però controllò se la madre del ragazzo fosse in giro per le stanze.
E , quando trovò via libera , corse subito nella stanza che si trovava proprio adiacente al bagno .

Poggiò il termometro, che per tutto il tempo aveva tenuto sotto l'ascella, sulla scrivania e si inginocchiò davanti al letto, abbassando le coperte al ragazzo con una sola mossa delle mani .
Il piccolo mugugnò infastidito.
Levi sospirò e prese la pezza ,strizzandola all'interno della bacinella per togliere l'acqua in eccesso.

-mettiti a pancia su e non muoverti.-
Ordinò il corvino e lui lo fece , mentre l'altro poggiava la pezza sulla sua fronte, iniziando a tamponare gentilmente.

-Grazie ... Levi ...-
Mormorò, socchiudendo gli occhi, ma poi li spalancò quando si ricordò che doveva andare a scuola.
Spostò debolmente il corvino di lato, che lo guardò confuso, e fissò l'orario sul cellulare.

-Sono in ritardo...-
Disse , notando che erano appena le otto e mezza , e cercò di alzarsi dal letto, ma subito venne atterrato dal più grande .

-Non vai da nessuna parte !-
Lo riproverò, riprendendo a tamponare la sua fronte .

-Ma ... oggi ho il test di matematica, se non lo faccio mi abbasserà il voto .-
Cercò di dire Eren ma, a quanto pare , al corvino non gli importava nulla se non il fatto che si doveva prendere cura , perché era ciò che gli aveva promesso.

-Non farai quel test.
Non oggi.
Non con la febbre .-
Disse autoritario, facendo zittire subito il castano che  aprì bocca per parlare ma la richiuse poco dopo , ricevendo un'occhiataccia dall'angelo.

#spazioautrice

La mia mente continua ad insistere nel voler pianificare un'altra storia ereri, ma l'ho placata , benché io abbia in mente di fare una One - Short (non cose Mlml , ma solo cose tristih ) , che non so quando pubblicherò !

Angel without wings | Ereri |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora