Capitolo trentadue

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Era appena scoccata l'ultima ora , quindi tutti si diressero nel laboratorio di chimica.
Non mancavano, ovviamente, le battutine tra Jean ed Eren.
Per poco che quest'ultimo non gli tirava addosso uno di quegli aggeggi di vetro.
Si sedettero dietro al bancone da due postazioni; Eren vicino ad Armin , mentre Mikasa prese posto vicino ad Annie , una ragazza con cui non andava molto d'accordo ma era l'unico posto rimasto, quindi dovette subire.
Nella classe entró la professoressa di chimica: Hanji Zoe.
Proprio la donna che aveva raccolto tutti i dati di Levi .
Lei salutò in modo allegro tutti i presenti, con un sorriso stampato sulla faccia, e soffermò lo sguardo su di Eren, ritornando seria  per una piccola frazione di secondo .
Il castano sussultò e  solo poco dopo si accorse che non stava guardando lui, ma bensì dietro di lui dove c'era Levi , sempre invisibile.

Il corvino guardò la donna e sembrava anche che gli avesse sorriso .
Poteva guardarlo ?
Poteva percepire la sua presenza?
Una serie di domande si fecero spazio nella sua testa .
Molto probabilmente, aveva sbagliato a vedere anche perché portava gli occhiali .

Dopo un po', la castana ridacchiò facendo attirare l'attenzione di tutti i presenti su di sé :- Bene ragazzi , oggi riprenderemo ciò che abbiamo rimasto in sospeso la settimana scorsa !-
Sorrise lei , alzando le mani al cielo e continuando a ridere , poi si voltò verso la lavagna.
Prese un gesso bianco e scrisse una serie di formule su di essa.
Dei leggeri sbuffi si innalzarono da parte di, praticamente, tutti.
Gli unici interessati furono Armin , che seguiva la lezione con molto interesse, ed una ragazza dai capelli biondi in prima fila, proprio davanti alla cattedra .
Mikasa, invece, era impegnata a fare gli occhi dolci ad Eren mentre scarabocchiava qualche frase sdolcinata sul quaderno.
Annie, al suo fianco, appariva del tutto disinteressata ed estranea alla situazione.
Poi c'erano Sasha e Connie che facevano di tutto, all'infuori che seguire .
Ed Eren che continuava a guardare male Jean, che stava sghignazzando godendosi lo stato di rabbia del compagno di classe.

Quella sembrò una delle ore più lunghe della loro vita .
Ed a dire che era l'ultima.
Sembrava non passare più .
Eren , quindi, decise di accartocciare una pallina di carta e lanciarla in direzione di faccia da cavallo, ma finì tra i capelli della professoressa.
Sussultò, quando questa si girò nell'esatto momento in cui suonò la campanella , e credette che se ne fosse accorta .

Tutti prepararono i zaini e guzzarono fuori , mentre sia Mikasa che Armin aspettarono Eren che si finiva di preparare .

Intanto, la professoressa era impegnata a sistemare alcune scartoffie messe in disordine sulla cattedra.
Richiamò Eren, facendolo sussultare una seconda volta, che si credette di essere stato scoperto.

-Ho bisogno di parlarti.
Hai cinque minuti?-
Mosse il capo in direzione dei suoi due amici , che subito capirono al volo la situazione.

-Ci vediamo fuori , Eren .-
Disse Armin mentre si diresse verso la porta e Mikasa scosse la mano nella sua direzione, malinconica .

-Ciao ragazzi !-
Li salutò la professoressa Zoe , poggiando le mani sui fianchi .

-Arrivederci , professoressa .-
Risposero entrambi e chiusero la porta .

-Cosa doveva dirmi ?-
Domandò il castano, mettendo lo , zaino in spalla.

Hanji, percorrendo la cattedra fino a poggiarsi con la schiena vicino ad essa , poggiò le mani sui bordi del maglione beige e se lo tolse , rimanendo in reggiseno.

Eren arrossí , sgranando la bocca e coprendosi gli occhi con le mani ;-Ma cosa fate ,professoressa?!?-

La donna rise , mettendo le mani sulle stecche degli occhiali e se li tolse :-Non è come pensi , Eren .
Ti ho voluto trattenere solo per poter parlare con il tuo amico li , dietro a te .-

Eren tolse velocemente le mani , per poterle domandare di cosa stava parlando , ma sgranò gli occhi quando vide sue ali bianche e pure spuntare dalla schiena di quella che fino ad ora aveva considerato la sua professoressa .

Levi , non aspettandoselo , sgranò anche lui gli occhi dalla meraviglia.

Perché un angelo custode voleva parlare con lui ?

#spazioautrice

HEHEHHEHE ewe

Angel without wings | Ereri |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora