cap.3 - Percy

3.2K 170 104
                                    

All'alba del 31 agosto mi svegliai a colpi di scosse elettriche.

-Jason, smettila! Devi capire che se mi svegli così è peggio!- esclamai.
Aprii gli occhi e mi trovai davanti il ciuffo biondo e gli occhi azzurro cielo del figlio di Giove.
-Alzati! E in fretta! C'è Annabeth che ti aspetta, ed è incavolata!- esclamò lui.

Mi alzai di scatto e sbattei la fronte contro la testa di Jason. Imprecai contro l'intera umanità, mi vestii e infilai le ultime cose nello zaino. Poi uscii trascinando Jason verso la Casa Grande.

Arrivai che tutti erano là davanti ad aspettarmi.
-Eccomi!- quasi urlai. Presi due biscotti e me li ficcai in bocca, mentre Chirone cominciava a spiegare:
-Abbiamo concluso che Will resterà qui ma verrà una volta al mese per aggiornarvi. Ora prendete la vostra roba e seguitemi.-

Ognuno prese la propria borsa e seguimmo Chirone. Mi misi di fianco ad Annabeth, che portava una borsa probabilmente piena al 97% di libri.

-Ora che si fa?- le chiesi, sperando avesse almeno una minuscola idea di quello che dovevamo fare.
-Non lo so, credo che dovremmo raggiungere Ecate o Londra...- mi rispose lei, visibilmente infastidita. Odiava non sapere le cose.

Dopo un paio di minuti, Chirone si fermò al limitare del campo, vicino all'albero di Thalia. Mi scorsi un po' per vedere cosa ci aveva fermati. Davanti a Chirone si trovava, in tutta la sua bellezza, una lattina di ferro arrugginito.

"Sta scherzando" pensai "Se dobbiamo preoccuparci pure delle lattine, finirò in infermeria per un mese".

-La Passaporta dovrebbe azionarsi fra un minuto. Dovete solo toccare, anche con un dito, l'oggetto Passaporta ed esso vi porterà nel luogo prestabilito. Ora disponetevi in modo che ognuno di voi riesca a raggiungere la Passaporta.- ci disse il centauro.
-Intendi la lattina?- chiesi stupito.
-Sì- mi rispose lui. Ci accostammo tutti e undici in cerchio, toccando, chi con una mano, chi con un dito, la lattina arrugginita.

-Questa Passaporta vi porterà a Diagon Alley, una cittadina a Londra. Voi dovete cercare il Paiolo Magico, una locanda famosa. Lì ci sarà Ecate che vi aspetta. E anche Leo.- ci spiegò Chirone. Al nome di Leo si sentì un urlo, probabilmente di Piper:
-COSA?! LEO VALDEZ?! UOMO-TORCIA VALDEZ È VIVO?!-.
-Questo lo vedrete voi. A presto!- ci salutò lui per tutta risposta.
Volevo controbattere ma proprio in quel momento la lattina si illuminò rischiando di accecarci.

Chiusi gli occhi e mi sentii stringere lo stomaco. Poi, in un attimo, tutte le molecole del mio corpo si separarono e decisero di ballare la samba (Ma cosa Ade...?!).
Questa sensazione durò circa due secondi, dopodiché mi ritrovai spiaccicato a terra sulle piastrelle fredde di un negozio abbandonato.

Mi alzai subito cercando di non fare la figura dell'idiota, anche se gli altri non erano messi meglio. Quando tutti fummo in piedi, uscimmo in strada: era una stradina ottocentesca con vari negozi e botteghe su tutti e due i lati della strada.

Gli Stoll individuarono subito un negozio di scherzi e ci si fiondarono dentro.
-Vado a recuperarli io- si offrì Clarisse, scrocchiandosi le nocche -ci ritroviamo a questo 'Paiolo Magico'- ed entrò nel negozio di scherzi.

Hazel invece notò un negozio di piume e pergamene -Oh sì, cose di cui riesco a capire qualcosa! Vieni Frank!- e si buttò sulla porta trascinandosi dietro il povero Frank per la maglietta.
-Beh, magari troviamo informazioni- disse Reyna, e seguì Hazel e Frank nel negozio di pergamene.

Anche Jason e Piper si allontanarono verso una libreria, cercando informazioni sulla locanda.

Io e Annabeth andammo verso un negozio di vestiti lasciando Nico che chiedeva informazioni a una signora anziana coi capelli rossi.

-È una cosa straordinaria!- esclamò Annabeth ad un tratto, guardando una signora che faceva comparire dell' acqua da un bastoncino per suo figlio che aveva sete. Aspetta: da un bastoncino?!

-La lattina che ci ha portati qui, scintille che fuoriescono da bastoncini, è tutto incredibile e magico!- continuò Annabeth.

Entrammo nel negozio e chiedemmo informazioni per il Paiolo Magico ad un'anziana signora coi capelli grigi che cuciva. Dritto, seconda uscita a sinistra e terza uscita a destra.
Uscimmo e ci incamminammo lungo la via, piena zeppa di gente.

All'improvviso inciampai sui miei piedi e investii un ragazzo della mia età con i capelli neri, corti e spettinati, come i miei, gli occhi verde smeraldo e gli occhiali.
-Scusami!- gli dissi e vidi una sottile cicatrice a forma di saetta sulla fronte. Colui che porta la saetta in fronte...
- Di immortales, Testa d'Alghe! Vuoi uccidere qualcuno prima ancora di arrivare a scuola?! Vieni dobbiamo cercare Ecate...- esclamò Annabeth, distogliendomi dai miei pensieri.
-Calmati Annabeth! Scusa ancora!- dissi poi al ragazzo con la cicatrice, con un ultimo sguardo ai suoi occhi verdi.

Quando fummo abbastanza lontani, parlai con Annabeth.
-L'hai vista? Quel ragazzo è 'colui che porta la saetta in fronte...'! Chissà come se l'è fatta...- aggiunsi pensieroso.

Annabeth non rispose. Era troppo occupata a capire se stavo delirando o se avevo bevuto inavvertitamente degli alcolici.

Arrivammo al Paiolo Magico sani e salvi. C'erano già Jason, Piper, Nico, Reyna, Frank e Hazel. Pochi minuti dopo ci raggiunsero anche Clarisse e gli Stoll.

Guardai l'orologio appeso al muro: erano le sette di sera. Hazel riconobbe subito Ecate per la signora vestita con un mantello, un vestito e un cappello a punta viola seduta ad un tavolo vicino al bancone.

-Divina Ecate?- chiese Hazel alla signora.
-Sedetevi, giovani eroi- rispose lei sorridendo. -Vorrete delle spiegazioni, immagino.-

Ordinammo dodici bicchieri d'acqua e la dea Ecate parlò:

-Migliaia e migliaia di anni fa, gli umani dell'Inghilterra mi aiutarono in un piccolo lavoretto che ora non importa, e io in cambio donai loro la magia. Essa è una potente energia presente nel 40% della popolazione mondiale e di solito viene espressa attraverso una bacchetta e delle parole. Ora, il vostro compito, come sapete, è proteggere una scuola di magia, Hogwarts, da mostri antichi che si stanno risvegliando. So già della profezia ma non posso interferire col Fato, mi dispiace.
Di sopra troverete varie cose necessarie per l'anno e domani prenderete il treno al binario nove e tre quarti alle undici precise. Arriverete ad Hogwarts verso sera. Ora andate, Leo Valdez vi sta aspettando.-

Ecate si alzò e parlò al barista, che ci accompagnò al piano di sopra. Ci assegnò due camere, una per i maschi e una per le femmine. Mi voltai un attimo per ringraziare Ecate, ma era scomparsa. Le femmine si fiondarono in camera come se non ci fosse un domani. Io e gli altri entrammo nella nostra stanza: aveva sette letti, ognuno con un comodino a fianco.

Sul settimo letto, beatamente sdraiato a dormire, c'era Leo, col il suo corpicino da elfo e i vestiti macchiati di olio e di fuliggine. Cacciai un urlo alla 'Annabeth quando vede un ragno' talmente acuto che Valdez si svegliò di soprassalto, brandendo la prima cosa che trovò, una spazzola.
Poi ci vide e rimanemmo lì in silenzio per parecchi istanti.

Quanto tempo lo avevano creduto morto. Quanto avevamo pianto la sua morte eroica.

Le ragazze varcarono la soglia della stanza spaventate dall'urlo:
-Cos'è successo? Credevamo...- cominciò Piper.
Poi vide Leo e si bloccò. Respirò profondamente, e quando pensai che stesse per piangere, iniziò a urlare incazzata nera:- LEO VALDEZ! COME HAI POTUTO?! CI HAI FATTO PREOCCUPARE! HO PIANTO INTERE NOTTI PER LA TUA MORTE! E ORA SPUNTI QUI, IN UNA LOCANDA IN INGHILTERRA, PUNTANDOMI CONTRO UNA SPAZZOLA?!-

-È bello rivederti, Pips- rispose Leo, incapace di trattenere una battuta. In quell'istante si scatenò l'Ade. Persone che abbracciavano Leo, persone che ballavano dalla felicità, persone che stavano con la bocca aperta incapaci di concepire un pensiero (io).
Scorsi con la coda dell'occhio Nico che sorrise. Un sorriso piccolo ma sincero.

Trascorremmo la serata tra battute, risate e conversazioni stupide. Mi sentivo felice come non accadeva da tempo. Da molto tempo.

Forse Tutto Finirà {SOSPESA} [Percy Jackson & Harry Potter]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora