cap.12 - Harry

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Ormai era la prima settimana di ottobre. Gli insegnanti ci avevano caricato di compiti e, anche se Difesa Contro le Arti Oscure era una bazzecola, la quantità di cose scritte era da star male. Con Hermione che si arrabbiava se prendevamo spunto dal suo tema sulla Pietra di Luna: scusa, ma come puoi andare in biblioteca lasciando lì in bella vista il compito e credere che nessuno lo copierà?
A volte la mente di quella ragazza mi stupisce davvero.
Gli unici che non sembravano turbati dalla quantità di compiti erano Percy e i suoi compagni. Si divertivano come se niente fosse. Semplice, eh?
E poi giravano voci strane su di loro. Dei tipi di Serpeverde commentavano il fatto che Astoria Greengass avesse trovato una toga romana con tanto di armatura tra la roba di Reyna Arellano, oppure che Annabeth Chase leggeva i libri in greco antico meglio dell'inglese.
Poi c'era il fatto che avevano visto Frank Zhang trasformarsi in un'aquila (ma ne dubito fortemente), o che quando c'era Hazel Levesque in giro comparivano oro, argento e pietre preziose a caso.
Le trovavo cose strane, ma erano dopotutto voci che girano nei corridoi di una scuola di giovani maghi. Ron, infatti, la pensava come me. Hermione, invece, avevo praticamente fondato una nuova religione su questi racconti messi in giro da alcuni idioti.
La ragazza passava comunque un sacco di tempo alla ricerca di nuove chiacchiere e pettegolezzi su quei poveri tizi.
Io invece riuscivo a passare lunghe ore in riva al lago a passeggiare con Ginny. Quel lago mi porta fortuna. E anche tanta.
-Come vanno le lezioni?- le chiesi.
-Non c'è male. La Cooman la scorsa settimana ha predetto la morte di Nico Di Angelo. Fantastico, no?-
-Beh, io non ho superato i GUFO di Divinazione, quindi le predizioni di morti possono andare a farsi baciare da un Dissennatore.-
-Non sai quanto ne sarei felice-
Risi, e le nostra dita si intrecciarono.
Il vento d'autunno faceva volare i capelli profumati di cannella di Ginny che mi finirono in faccia. La cosa non mi dispiaceva, ma quando i capelli mi arrivarono in bocca, decisi di consigliarle di cambiare shampoo: il gusto era orribile.
Proprio in quel momento sentii un fruscio di foglie vicino all'albero di ciliegio, seguito da delle voci:
-Percy, se osi spingermi un'altra volta nell'acqua ti farò pentire di avermi conosciuto, da brava figlia di Atena quale sono-
-Annie, sei senza speranza. Siamo vicino all'acqua, nel mio campo di forza-
-Me ne sbatto altamente, okay?-
Mi venne da ridere a squarciagola. Quello spettacolo era troppo divertente. Scorsi i riccioli biondi bagnaticci di Annabeth e la chioma mora di Percy che se la rideva.
Ginny invece sembrava leggermente turbata, anche se non lo diede molto a vedere. Mi chiesi che rapporto c'era tra lei e i ragazzi americani, se era amicizia o qualcosa di più (*coff coff* Leo Valdez *coff coff*).
Decidemmo di lasciare Percy e Annabeth ai loro comodi e di passeggiare altrove.
Verso le sei Ginny mi disse di dover ripassare Erbologia e scattò di sopra verso la torre di Grifondoro. Io invece decisi di trovare Hermione e Ron, per vedere se avevano trovato un nuovo passatempo che non fosse studiare o imboscarsi di nascosto a Mielandia a fregare dolciumi. Non che la seconda opzione non mi piacesse, ma Ron prendeva sempre un sacco di roba e il mio portafogli ne pativa.
Li trovai nella Sala Comune comodamente stravaccati sulle poltrone.
-Harry!- esclamò Hermione quando mi vide -Ho trovato un modo per smascherarli!-
All'inizio non sapevo a cosa si riferisse e la fissai come un idiota per una ventina di secondi. Poi capii che parlava di Percy e ritornai con la coscienza sulla Terra.
-Herm, ne abbiamo già parlato e...- cominciai.
-Taci e ascoltami!- ribatté lei. -Ho sentito da Seamus che Calì gli ha detto che Hannah Abbott ha saputo da Justin Finch-Fletchey che Frank Zhang ha detto a Hazel Levesque che stasera si incontrano nella Sala Comune di Grifondoro!-
-Cosa?!-
-Stasera gli americani si incontrano qui in Sala Comune, chiaro?-
-Cristallino- replicai per poi sprofondare nel divano di velluto di fianco a me.
-Quindi stasera noi andremo a spiarli con il tuo Mantello dell'Invisibilità, okay?-
-Okay-
-È l'unico modo che abbiamo per scoprire la loro identità...-
-Già...-
-Ma mi stai ascoltando?-
-Certo-
-Allora uova, zucchero, farina e carciofi!-
-Sì- risposi distratto.
-Visto che non mi ascolti?!- sbottò Hermione infastidita.
In effetti la mia attenzione era rivolta a Ginny che era in compagnia di Demelza Robins e Leo Valdez dall'altra parte della Sala Comune. Non sembravano molto concentrati su Erbologia perché ridevano a crepapelle come se gli stessero facendo il solletico.
Un grosso orso cominciò a ringhiare nel mio stomaco. Se quello gnomo alto un metro e un tappo di Burrobirra osava anche solo sfiorare accidentalmente Ginny, l'avrei accidentalmente spedito esattamente al centro del ghiacciaio di Hubbard in Alaska.
(Non chiedetemi perché mi venne in mente questo luogo, ma pensavo si collegasse in qualche modo con qualcosa di spiacevole per quei tipi).
Dopo cena, io, Ron e Hermione rimanemmo in Sala Comune fino all'ultimo.
-Non venite a dormire?- chiese Ron sbadigliando in modo molto convincente; credo avesse veramente sonno.
-No, dobbiamo... ripassare alcune cose per la McGranitt- disse velocemente uno degli Stoll. Forse Travis.
-Buonanotte allora- disse Ron, e ci recammo in dormitorio.
Io presi il Mantello, lo misi addosso me e Ron e uscimmo sulle scale. Dovettimo fare attenzione per arrivare alla scala del dormitorio femminile, da cui scese silenziosamente Hermione. La ragazza esercitò un semplice Muffliato e finalmente potemmo tornare a respirare e camminare normalmente.
-Sapete, quei tizi sono simpatici- disse Percy -Soprattutto Harry-
-Questo perché non hai idea di come sia fatto Ron- ribatté Leo
-O Hermione- replicò Clarisse.
Leo e Percy guardarono sbigottiti la ragazza dall'aria grottesca.
-Che c'è? Non sono mica asociale. Mi faccio delle amicizie.- disse Clarisse -È il vostro modo di fare che mi da su i nervi.-
-Ragazzi, stanno arrivando- disse Connor.
E in quel momento uscirono dall'ombra delle poltrone sul muro tutti i ragazzi che mancavano all'appello: Annabeth, Reyna Arellano, Nico Di Angelo, Frank Zhang, Hazel Levesque, Jason Grace, Piper McLean e un ragazzo biondo e abbronzato che non conoscevo.
Si sedettero tutti in cerchio vicino al camino. Era una notte limpida e non faceva tanto freddo, ma tenevano accesi i camini sempre per rendere l'atmosfera più accogliente. Una cosa assai stupida secondo me, ma non avevo mai obiettato.
-Com'è andata la settimana?- chiese Hazel.
Leo rispose per primo:- Meravigliosamente! Qui tengono il fuoco acceso tutto il tempo! E non è neppure finto, guarda!-
Leo infilò la mano nelle fiamme alte del camino toccando la legna incandescente come se niente fosse.
-Ma come miseriaccia ha fatto?!- chiese Ron quasi urlando. Meno male che Hermione aveva gettato il Muffliato.
-Non lo so, Ron- rispose Hermione -È inutile che lo chiedi. Ora, passatemi la macchina fotografica.-
Ron le passò l'aggeggio e chiese curioso: -Ma non dovrebbe impazzire con così tanta magia?-
-Infatti, è una copia speciale- disse Hermione. Poi con gli occhi leggermente lucidi aggiunse:- È la macchina di Colin Canon-
Ricordavo come era tenero quel ragazzino che scattava le foto a tutti. Cercai di rimanere concentrato sul presente ma non potei restarci a lungo. Ricordavo la sua statua nell'infermeria quando era stato pietrificato, e il suo corpo morto gracile rannicchiato su sé stesso.
Sentii il clic della macchina fotografica tra le mani di Hermione.
-Leo, smettila, mi fai impressione!- esclamò Frank.
-Parla quello che si può trasformare in elefante!- ribatté Leo scherzando.
Frank replicò con una smorfia.
-Annabeth, illuminaci su una soluzione per fermare il Caos- disse Piper.
-Allora...- rispose la bionda -Qui abbiamo vari libri che mi sono portata dietro- e tirò fuori dalla sua borsa una decina di libri spessi quanto un mattone.
-Sembrano mattoni- osservò Jason.
Per l'appunto.
-Jason, è inutile che lo nascondi, ormai pure Bellona shippa la Jattone!- disse Percy, procurandosi un'occhiataccia da Jason e uno schiaffo da Reyna e Piper.
-Comunque- continuò Annabeth ignorando i gemiti di dolore di Percy -il Caos essendo infinito non si può terminare. È stato sconfitto e "ridotto" alla nascita di Gea e Urano. Questo significa che chi cerca di crearlo deve prima utilizzare l'energia di Gea e Urano. La distruzione di Gea sarebbe parecchio utile, in effetti...-
-Ma il Caos è peggio- disse Travis.
-E tu che ne sai?- replicò Percy -L'hai visto?-
-Stammi a sentire, ora non fare tanto il saputello, Mister Ho Sopravvissuto All'Apocalisse E Ho Sconfitto Gea, chiaro?- sbottò Connor scattando in piedi.
-Ehi, calmatevi, okay?- disse Jason.
-Jason ha ragione- concordò Piper -Dobbiamo restare uniti se vogliamo sconfiggere il Caos-
-Andiamo avanti- replicò Annabeth calma -Se il Caos si è fermato in qualche modo con la nascita di quei due dei allora si rigenererà assimilando la loro energia e distruggendoli. Noi dobbiamo quindi impedire a colui che vuole ricreare il Caos di catturare Gea e Urano.-
-Io nel mentre mi occupererò di chiudere le porte della morte.- disse Nico.
-Ma così da solo? No, Nico, è troppo pericoloso- replicò Reyna. -Io verrò con te-
-E anch'io- disse il biondo abbronzato.
-Ragazzi, davvero grazie ma...-cominciò Nico
-Niente ma, noi veniamo con te e tu non discuti. Se le porte della morte sono state aperte di nuovo vuol dire che Thanatos è stato imprigionato un'altra volta. Ma dove?- chiese Reyna.
-Io ho paura di saperlo- disse Nico. Tutti rivolsero il loro sguardo su di lui, compresi me , Ron e Hermione.
Lui in silenzio indicò con il dito il pavimento, come per riferirsi a qualcosa di molto profondo.
-Quindi tu dici che Fiato Morto è stato incatenato e gettato nello stesso Tartaro?- chiese Leo. Nico annuì.
-Mitico.-
-Vogliono attirarci all'interno del Tartaro...-
-Possiamo evitare di parlare di quel posto?- disse Percy, le labbra violacee.
-Okay.- Nico riprese a spiegare:- Vogliono attirarci all'interno di Voi-Sapete-Dove per liberare Thanathos e indebolirci per poi assestarci il colpo finale.-
La testa mi vorticava di pensieri. In quel momento avevo solo voglia di svenire per calmare i nervi. Nel dubbio stetti immobile a bocca aperta e gli occhi fissi nel vuoto una buona parte del tempo.
Purtroppo Hermione non riuscì a contenersi e urlò in modo così tremendo che Ron inciampò su di me e fece cadere il Mantello, rivelandoci in tutta la nostra bellezza.
Per fortuna loro non se n'erano accorti grazie al Muffliato di Hermione, ma avevo come l'impressione che non l'avremmo scampata tanto facilmente.
Immaginate dodici ragazzi che parlano di fine del mondo e divinità greche con uno sfondo di tre maghi che cercano di districarsi tra loro e un Mantello dell'invisibilità. Ora potreste avere una vaga idea di quello che stava succedendo.
Con nostra umile e disgustosa sfortuna quando Ron cercò di alzarsi mi fece cadere all'indietro su un tavolino mandando all'aria sé stesso, me e lo stesso tavolino con un grosso <<BUM!>>
E questo Percy e gli altri lo poterono sentire perfettamente. Si voltarono tutti molto lentamente verso di noi, come nei thriller, e fecero una faccia stile "Per la Barba di Merlino, perché sembra che sei appena stato messo al tappeto da un tavolino?!"
-Cosa state facendo?- chiese Annabeth.
Dovevo avere una faccia piuttosto strana perché Percy cominciò a ridere. Tutto normale.

Forse Tutto Finirà {SOSPESA} [Percy Jackson & Harry Potter]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora