cap.18 - Harry

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Fummo chiamati in tutta fretta da una McGranitt strepitante. Orribile.
Mi stavo godendo il calore del fuoco della Sala Comune quando la Preside entrò impaziente dal buco del ritratto. Ron, che stava dormendo, sobbalzò al richiamo della McGranitt e fece cadere tutte le caramelle dalla poltrona. Credo che non ne fosse molto contento, perché aveva finito per far cadere nel fuoco delle Piperille. Trotterellammo dietro la McGranitt prima che la Sala Comune esplodesse. Seamus ne sarebbe stato felice. Aveva una tale passione per il fuoco e le esplosioni che avrebbe potuto sembrare un piromane.
Per stare al passo con la McGranitt dovemmo correre. Arrivammo al suo ufficio, dove c'erano tutti gli altri semidei (ancora mi sforzavo di chiamarli così senza pensare di star impazzendo) in cerchio intorno alla scrivania, chi in piedi, chi seduto. Avevano tutti uno sguardo raggiante, carico di energia, il che mi fece intuire che non c'erano cattive notizie. La loro felicità mi contagiò.
In effetti, quando la Preside si sedette dietro la sua scrivania, notai un grande sorriso stampato in faccia che arrivava da un orecchio all'altro. Faceva leggermente impressione con le rughe tirate dai muscoli del viso e gli occhi un po' sporgenti, come una folle assassina. Mi rincuorò il fatto che non lo fosse.
-Allora- disse la McGranitt -cosa avete scoperto?-
Annabeth sorrise soddisfatta, lanciando a Hermione una breve occhiata, come a dire "Ti credi furba? Ho la prova che sono più intelligente di te" e rispose: -Abbiamo un modo per sconfiggere Caos. Abbiamo bisogno dell'aiuto di Nyx, la dea notte. Dobbiamo convincerla ad aiutarci. Offrirle qualcosa in cambio.-
-Ma certo, molto semplice- ribatté Leo scherzando -Arriviamo, sottomettiamo la dea Notte, le suoniamo a Caos e ce ne andiamo. Facile, no?-
-Leo, non bisogna scherzare su queste cose.- lo rimproverò Hazel -È importante capire come batterlo.-
-C'è anche il problema del mago pazzo resuscitato che vuole uccidere Harry e conquistare il mondo- disse Travis. -E Thanatos. E il Tartaro. E...-
-Grazie per averci reso l'idea, fratello.- lo interruppe Connor.
-Qualche idea per convincere Nyx ad aiutarci?- chiese Hazel.
Stando accanto ad Hermione, mi parve persino di sentire gli scatti degli ingranaggi nella sua mente.
Anche Annabeth stava escogitando un piano, a giudicare dagli occhi che fissavano un punto preciso del muro, come se potesse suggerirle cosa fare.
Dopo una decina di minuti Annabeth e Hermione esclamarono: -Ci sono!-
Ci spaventammo tutti, tant'è che la McGranitt stava per cadere dalla sedia.
Annabeth spiegò entusiasta la sua idea per prima:
-La piegheremo al suo stesso volere, come abbiamo fatto io e Percy alla Dimora della Notte!-
-Sì, ma lì dovevamo fuggire. Qua si tratta di sottomettere- replicò Percy. Poi guardò Hermione. -Qual è la tua idea?-
Hermione sorrise soddisfatta. -Nyx avrà un desiderio, no? Il desiderio più grande di tutti i suoi desideri... Chi non ce l'ha? E faremo uno scambio. Con il Voto Infrangibile. Sempre che si possa fare con gli dei.- guardò i compagni -E sempre che il desiderio non sia di far sparire i semidei dal mondo.-
-È un'idea fattibile...- rifletté la McGranitt.
Annabeth era spiazzata: - Ma... ci dev'essere una falla... non può aver organizzato un piano migliore... impossibile...-
Hermione, felice, si godeva la vittoria sulla strategia (e che strategia, poi) più efficace.
-Scusate, ma cos'è un Voto Infrangibile?- chiese Piper.
-È un giuramento che non si può infrangere!- rispose Ron allegro, ma si rese conto al volo di dover dare più spiegazioni -È un patto che si stringe tra due persone; se non lo rispetti, muori.-
-Ma le dee possono morire con un voto del genere?-
-Boh-
-Non sarebbe più semplice giurare sullo Stige?- ribatté Leo, le sue mani che giocherellavano con un cacciavite. Ma da dove li tirava fuori?
-Cos'è un giuramento sulla Sfinge?- chiese Ron.
-Stige.- lo corresse Annabeth sorridendo e scoccando occhiate cariche di vendetta a Hermione.
-È una promessa- rispose la bionda -E se non la mantieni succedono cose mooooooolto brutte. E funziona anche sugli dei.-
-Wow- commentai. Io e il mio  sesto senso sui commenti da fare su conversazioni di un'altra dimensione. Grazie di non esistere, coscienza.
-Aspettate- esclamò Hazel spaventata. Tutti si girarono a guardarla. -State tutti fermi.-
La semidea chiuse gli occhi come per concentrarsi. Un calore improvviso animò la stanza.
Quella piccola ragazzina coi capelli color cannella mi inquietava parecchio. Così tanto potere in una creatura così fragile?
Il calore improvvisamente scomparve, facendomi rabbrividire un poco.
Guardai Hazel, che fissava un punto preciso oltre la mia spalla.
Mi voltai e vidi una ragazzina con un cappellino blu degli Yankees, la carnagione olivastra e i capelli neri come la notte. Sulla sua faccia era dipinta la paura.
-Tu?- disse Nico Di Angelo dall'ombra in cui sembrava scomparire.
La ragazzina si ricompose. -Io?- disse fingendosi sorpresa, poi sorrise -Già, proprio io...-
Non sapevo chi fosse, ma dedussi che era di Hogwarts, che era una strega e che Nico era terrorizzato e allo stesso tempo attratto da lei.
-Piacere, io sono Amelie Demons- si presentò -Non serve che raccontiate chi siete e qual è la vostra storia. Ho capito abbastanza.-
I suoi occhi erano neri ma allo stesso tempo dorati e sbrilluccicosi (sì, esiste, problemi?). Sembrava sotto la Maledizione Imperius.
Piper si fece avanti parlando in modo molto, ma molto, suadente: -Perché non ti siedi? Sei un eidolon?-
Amelie si sedette incantata.
-Sì- rispose, ma non parlò con la sua voce, bensì con una voce simile ad un trombone spiegazzato.
-Che ci fai qui?- continuò Piper.
-Per ordine di Voldemort. Mi ha detto di impossessarsi di qualcuno e spiarvi. So abbastanza da potervi uccidere senza aver bisogno di altre informazioni.-
Percy rise. -Ma ti sei visto? Sei solo contro sedici, dentro il corpo di una dodicenne.-
-Ma io non sono solo-
La bocca di Amelie si incurvò in un sorriso storto.
Poi sentii una botta contro la mente e una forza oscura che prandeva i comandi del mio corpo.
La mia mano afferrò la bacchetta e e la mia bocca gridò <<Stupeficium!>>
La voce era ovattata, come se avessi dei batuffoli di cotone nelle orecchie. L'incantesimo colpì Piper in pieno petto, che andò a sbattere contro la libreria perdendo i sensi. Ritornai in me per una manciata di secondi.
-Piper!- gridai, ma Jason mi fu addosso con un tornado e mi buttò all'indietro.
Avvertii l'impulso estraneo di colpirlo e parlai a fatica: -Jason, non sono io! Aiut...!-
Ma gli mollai un pugno in mezzo agli occhi stordendolo per un attimo.
Afferrai di nuovo la bacchetta e feci per lanciare un incantesimo contro Ginny, che cercava in tutti i modi di proteggere Piper e Hazel, quest'ultima ferita a una gamba.
La voce ovattata della mia bocca urlò: <<Avada Keda...>>
Per fortuna, non finì mai la frase. Riuscii a mettere KO lo spirito omicida in me e buttai la bacchetta dall'altra parte dell'ufficio.
Poi svenni. O almeno, la parte di Harry che c'era in me svenne.
Più tardi scoprii di star semplicemente volando, circondato da un'aureola dorata. Percy mi disse che urlavo cose senza senso (probabilmente incantesimi) e che poi precipitai a terra.
La situazione fu salvata da Ron e Reyna, che misero al tappeto tutti, e formarono una barriera di energia creata con la magia di Ron e la "forza" di Reyna. Non avevo capito bene quella parte.
Poi Piper aveva convinto gli eidolon a fuggire.
Quando mi risvegliai ero in infermeria. Qualcuno mi aveva sfilato gli occhiali perché ci vedevo quanto un castoro con la congiuntivite.
Lentamente mi misi seduto e mi raccontarono l'accaduto.
Madama Chips volle tenermi comunque in infermeria per la notte ma non chiusi occhio, con il terrore che un altro spirito si impossessasse di me.
All'alba cominciai a prepararmi psicologicamente per un Natale alla Tana.

Forse Tutto Finirà {SOSPESA} [Percy Jackson & Harry Potter]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora