cap.13 - Annabeth

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-Che state facendo?- chiesi.
Le loro facce erano impagabili, ma mi rammentai mentalmente che non era il momento di scherzare. Evidentemente Percy non la pensava così, perché scoppiò a ridere. Lo seguì Leo, poi Jason.
Mi voltai a guardarli scettica, ma nel vedere Percy che finiva addosso a Leo per le risate non resistenti a lungo. Risi fragorosamente insieme agli altri. Gli unici che non ridevano erano Reyna, Nico e i tre ragazzi che avevamo beccato.
-Piacere, sono Piper McLean- disse Piper tra una risata e l'altra.
La strega con la folta chioma riccia e crespa la fissò senza parole.
-Hermione Granger- balbettò.
Harry Potter si presentò balbettante come Hermione.
Il ragazzo alto dai capelli rossi invece dovette aspettare vari minuti per riprendersi, ma alla fine si presentò come Ron Weasley. Trovavo quei nomi molto inglesi.
Hermione si alzò mettendo a posto il tavolino che avevano rovesciato e avanzò lentamente verso di noi.
-Chi siete?- chiese con tono eloquente -E che ci fate qui? Non siete maghi, vero?-
-No, non siamo maghi. Da quanto tempo ci spiate?- disse Frank.
-Da quando quei tipi sono usciti dalle ombre delle poltrone.-
-Propongo di dirgli la verità- disse Hazel.
-È troppo pericoloso- replicai -Hai sentito la McGranitt-
-E poi lo sa già quella ragazza rossa...- disse Travis.
-Quella ragazza ha un nome, pivello numero due- ribatté Clarisse -Si chiama Ginny, non so se l'hai sentito...-
-Ginny?!- esclamò Ron -Ginny sapeva di voi?!-
-Sì...-
-Ma... Perché non me l'ha detto?... Quando la vedo, la strangolo... Sono suo fratello...- Ron borbottava frasi contro sua sorella a dir poco spiacevoli.
-Diteci chi siete!- sbottò Hermione -Non voglio passare per un'idiota, chiaro? So che c'è un'altra forma di energia disumana in America, so tutto sull'argomento!-
-Calmati Hermione- disse Harry che si era ripreso dallo shock -Lasciali respirare-
-Mettiamolo ai voti- propose Reyna.
-Arellano, non siamo al Senato Romano...- obiettò mica Clarisse.
-Taci Clarisse- la interruppe bruscamente la figlia di Bellona. Nei suoi occhi si vedeva la nostalgia del Campo Giove e ebbi improvvisamente la sensazione di scappare a gambe levate nel caso di uno scontro tra Clarisse e Reyna.
-Chi vota a favore di rivelarglielo?-
Non alzai la mano, anche se dubito avrebbe cambiato qualcosa se l'avessi fatto. Alzarono la mano Percy, Jason, Piper, Hazel, Frank, Clarisse (Percy e Clarisse che vanno d'accordo! Gente, un miracolo!), Will e, con mio grande stupore, Nico. Otto su tredici. Maggioranza schiacciante, ovvero minoranza schiacciata.
-E va bene!- dissi -Percy, spiegagli la nostra natura, ma stringi-
-Sei tu quella che tergiversa sempre- disse il mio Testa d'Alghe coi capelli ancora scompigliati dalla passeggiata sul lago di poche ore prima. Poi chiese ai tre maghetti:- Mai sentito parlare dell'antica Grecia?-
E fu così che altre tre persone si aggiunsero alla lista di quelli che non dovrebbero nemmeno sapere della nostra esistenza ma hanno scoperto pure dove dormivamo la notte. Fantastico, no?
Alla fine della serata sapevano persino la quantità di bava che fuoriusciva dalla bocca di Percy mentre dormiva. Tutto normale.
Hermione faceva domande tutto il tempo, cosa che mi dava su i nervi parecchio.
E che Tartaro, calmati, maledizione!
Per non parlare di come Ron pendeva dalle labbra di Piper ogni volta che questa parlava, anche solo per dire "esatto" o "sì". Capivo perfettamente l'attrazione che provava Ron nei confronti di Piper, insomma, sua madre è Afrodite. Ma che cavolo, rispondi quando ti parlano!
L'unico che non sembrava scosso da quella situazione era Harry, che era stato seduto sulla poltrona tutto il tempo, annuendo in silenzio di tanto in tanto. Alla fine disse:
-Riassumendo: voi siete semidei greci e romani, ovvero figli di divinità antiche. Avete combattuto l'estate scorsa contro dei giganti e la Madre Terra. Ora il Caos Primordiale sta per ritornare, e io e Percy siamo destinati a morire. Giusto?-
-Esatto- rispose Percy.
-Wow- commentò il mago -Possiamo esservi d'aiuto in qualche modo?-
-Noi ce la possiamo fare benissimo da so...- cominciai, ma Percy mi interruppe: -Sì!-
Lo fulminai con lo sguardo, ma lui fece finta di niente.
-Prima di tutto spiegateci come funzionano le cose tra i maghi. Non voglio fare una figuraccia. Non un'altra volta, almeno.-
Hermione sembrò soddisfatta da questa richiesta per cui intervenii bruscamente: -Non abbiamo bisogno del vostro aiuto, grazie tante. Siamo in grado di cavarcela benissimo da soli-
-E infatti vi siete fatti beccare in flagrante da me, Ron, Harry e Ginny- ribatté Hermione scaltra.
Ebbi un'enorme voglia di squartare il suo corpo pezzo a pezzo, ma mi trattenni miracolosamente.
-Allora, Miss So-tutto-io, illuminaci sul vostro mondo che a quanto pare dovremmo salvare un'altra volta-
-Ascolta, se non ti vado a genio non mi rivolgere la parola in questo modo, babbana- replicò lei scaldandosi.
-Basta che taci, lurida mortale-
Gli altri erano troppo spaventati per fermarci, c'era troppa tensione.
-Non intendo farmi comandare da una tizia che mi ha mentito spudoratamente fino ad adesso, chiaro?- disse Hermione.
-Cristallino. Tu vedi di stare fuori dalle nostre faccende.-
-Ma fammi il piacere, semidea dei miei stivali!-
-Ora basta!- esclamarono Percy e Harry contemporaneamente, quando tirammo fuori le bacchette.
-Annabeth, calmati, va tutto bene...- cercò di tranquillizzarmi Percy.
La sua voce mi rilassò leggermente e mi sedetti su una poltrona lì vicino, senza staccare gli occhi da Hermione.
Quella bifolca...
Anche Hermione si sedette sul divanetto di velluto rosso accanto al fuoco.
Silenzio. Poi ancora silenzio. E ancora.
-Potremmo ritornare a parlare di come sconfiggere il Caos?- domandò Will molto cautamente.
-Giusto...- disse Reyna -Harry, avete idea di chi potrebbe favorire il ritorno di un enorme uragano infinito?-
-Ehm...no...- rispose lui imbarazzato.
-Ragazzi, ho paura per voi- disse Hazel, come se stesse svuotando la mente da tutti i brutti pensieri. -Non dovreste andare nel Tartaro. Soprattutto tu, Nico. Te lo proibisco-
-Hazel,- replicò Nico -Non sono un bambino. Sono in grado di badare a me stesso. E se morirò, beh, ci rivedremo, no?-
-Nico, per favore...-
-No, Hazel. Ce la posso fare.-
-Ma...-
-Potremmo parlare d'altro, per piacere?- chiese Nico stanco.
-Aspettate un secondo- disse Ron. -Ma se queste Porte delle Morte sono state aperte e i morti possono ritornare in vita senza morire significa che anche Voldemort potrebbe essere tornato!-
-E che potrebbe appoggiare il Caos per conquistare il mondo!- esclamò Harry -Molto stile Voldemort! Sei un genio, Ron!-
-Fermi, cos'è "Mortevold"?- domandò Connor.
-Quello che ci ha letto Annabeth circa un mese fa!- esclamò Piper. -Il mago che ti ha fatto la cicatrice, vero? Che avete sconfitto qui quest'estate!-
Mi rincuorò il fatto che Piper mi avesse ascoltato e sorrisi dolcemente.
-Esatto- affermò Harry. -E se sta tornando è un problema-
-Piuttosto grosso, direi- concordò Ron.
-Voldemort evidentemente non sa che quella cosa distruggerebbe anche lui, crede di potersi impadronire del mondo.- disse Clarisse.
-Com'è che improvvisamente ti fai così acuta, Clarisse?- chiese Percy. Per tutta risposta, la ragazza gli mollò un ceffone e Percy gemette di dolore.
-Ragazzi,- disse Frank - è meglio parlarne un'altra volta. Ora siamo tutti stanchi, è quasi l'una e domani ci sono le lezioni. E poi Jason e Leo sono già messi al tappeto- aggiunse indicando i diretti interessati che dormivano beatamente sul divano.
Concordammo tutti e ci preparammo per andare. Salutai Percy con un bacio sulla guancia e seguii Nico nel viaggio ombra. Io e Piper arrivammo nella Sala Comune di Corvonero. I camini erano accesi, ma la luce prevalente nella stanza erano i raggi di luna che penetravano dalla finestra. Respirai l'odore di libri di quella stanza e salii le scale insieme a Piper. Mi stesi sul letto e chiusi gli occhi. Scivolai nel sonno ancor prima di poter dire "i-libri-sono-la-mia-vita".





Forse Tutto Finirà {SOSPESA} [Percy Jackson & Harry Potter]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora