cap.23 - Percy

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-Conoscete le regole! Il ruscello è il confine.- annunciò Chirone verso le nove di quella mattina -La squadra rossa, comandata da Percy, che comprende la casa di Atena, quella di Dioniso, di Afrodite, di Apollo, di Nemesi, di Demetra e...- prese una pausa per contare sulle dita le case rimanenti- ...Nike e...Ecate,  prenderà il bosco occidentale...-
-Potremmo fare squadra azzurra?- domandai.
-E va bene. La squadra rossa, capitanata da Jason, che è composta dal resto delle case, prenderà quello orientale. Io fungerò da arbitro e da medico di campo.-
Niente meglio che una bella Caccia alla Bandiera per cominciare la giornata in cui dirai addio a quattro persone, eh? Fantastico.
-Ah, e ricordate: niente ferite intenzionali! Tutti gli oggetti magici sono permessi! E ora, in posizione!-
Raggiunse Annabeth al volo, che stava litigando con suo fratello Malcom. Riuscii a sentire alcuni brandelli di conversazione:
-Poi mettiamo loro qui...-
-No, sono troppo deboli...-
-Ma per piacere, Malcom, abbi fiducia!-
-Non è questione di fiducia, è che sono troppo deboli!-
Notai che Malcom gesticolava un sacco mentre parlava. La cosa lo rendeva un po' buffo.
Non appena Annabeth mi vide fece cenno a suo fratello di tacere e si avvicinò con una decina di fogli in mano, comparsi magicamente da chissà dove.
-Ho un piano perfetto!- disse la ragazza sparpagliando i fogli sul tavolo per far sì che tutti li vedessero -Uno di ogni casa farà parte della squadra di Ricerca...-
-Un po' come nel Quidditch- disse una voce.
-Ginny?- strepitò Annabeth.
La strega dai capelli rossi sorrideva beatamente. Aveva jeans e maglietta con sopra un giubbotto di pelle e una sciarpa. Era strano vederla senza divisa scolastica; le dava un'aria più normale. Era piuttosto leggera, ma probabilmente per gli standard britannici quello era un venticello. Avrei anche potuto giurare che avesse pianto da poco. Aveva gli occhi lucidi e rossi, sotto quell'aria sicura di sé.
Capii che dentro quella fiera anima qualcosa si era spezzato.
-Sono arrivata poco fa, e voglio giocare. Che male c'è? Reyna è andata nell'altra squadra.- si giustificò con aria innocente.
-E va bene- disse Annabeth -farai parte della squadra di Ricerca. Percy, la casa di Apollo e quella di Nike faranno un diversivo insieme a te. Il tuo compito è inscenare un gran combattimento con Jason, o con Nico. Poi Afrodite e Atena attaccheranno da sinistra effetto sorpresa. Le case di Nemesi, Dioniso, Ecate e Demetra difenderanno la bandiera sul pugno di Zeus. Tutto chiaro?-
Annuimmo.
In quell'istante la conchiglia suonò e la Caccia ebbe inizio.
Scattai in avanti menando fendenti a destra e a manca. Per un attimo pensai di essere ancora ai vecchi tempi, con semplici allenamenti e partite di Caccia alla Bandiera ogni settimana. Diciamo che colpire qualcosa mi dava una certa soddisfazione, nonché tranquillità.
(Che persona normale che vi trovate come narratore, eh? Oggigiorno i personaggi che si riescono a ricavare sono sempre più scadenti...)
Vidi Jason che combatteva con un figlio di Dioniso.
Anche lui evidentemente mi vide, perché si lanciò tutt'a un tratto verso di me. Sferrò un colpo con il suo gladius d'oro imperiale, che schivai. Jason mi sorrise ammiccando.
La squadra rossa aveva puntato sulla stessa strategia di Annabeth. Dovevamo creare un grosso combattimento in modo da deconcentrare gli altri.
Ora dovevamo entrambi fare la nostra parte e sperare che le nostre squadre di Ricerca trovassero e prendessero la bandiera prima dell'altra.
Feci una finta allo stomaco e colpii la caviglia di Jason facendolo inciampare. Lui perse l'equilibrio ma ritornò a posto subito. Mi mollò una gomitata tra le costole che mi mozzò un po' il respiro. Jason approfittò del momento di distrazione per colpire dietro le ginocchia ma schiavi menandogli un calcio in uno stinco. Lui si accasciò a terra proprio mentre la conchiglia suonava.
La voce di Chirone annunciò: -Vittoria alla squadra azzurra!-
Sorrisi e aiutai Jason ad alzarsi.
-Lo senti questo? È il suono della vittoria per la squadra di Jackson!-
-Ma fammi il piacere, Percy! Piuttosto... Ma come Ade fai a tirare calci così forti?! Ho la gamba piegata in due...!-
-Si chiama allenamento. Dovresti provarlo qualche volta, sai?-
Jason fece una faccia talmente buffa che mi misi a ridere freneticamente come un pazzo.
Piper raggiunse il figlio di Giove e lo baciò sulla guancia.
-Jackson,- disse Jason guardando la figlia di Afrodite negli occhi -mi duole avvisarti che al momento sono occupato. Ci vediamo a cena.-
-A dopo, Grace.-
Me ne andai a cercare Annabeth. Non so perché, ma se non sai cosa fare non c'è niente di meglio che andare dalla tua ragazza, no?
La figlia di Atena parlava con Ginny vicino alla Casa Grande.
Ginny aveva un'aria quasi disperata e Annabeth la stava probabilmente consolando.
Non volevo interrompere ma ho la cautela di un rinoceronte.
Ginny mi vide e sparì all'istante scappando all'interno della Casa.
Annabeth mi guardò come a rimproverarmi.
-Che c'è?- chiesi
-Sta passando un periodo difficile...-
-Questo lo so!-
-No, tu non sai niente! A volte devi essere più comprensivo verso le persone!-
-Che?-
-Lascia perdere! Vieni, ci faremo una lunga chiacchierata...-
La seguii un po' riluttante. Insomma, che avevo fatto di male? Se Ginny faceva l'incompresa erano cavoli suoi. Mica dovevo fare il diario segreto della situazione.
-Stammi a sentire- disse Annabeth quando fummo ai campi di fragole -Quella povera ragazzina sta passando i suoi peggiori incubi! E tu ti comporti come se niente fosse! Come se tutto fosse uguale per te come per gli altri! Ma non è così. Ginny ne è la prova.-
-Allora raccontamela tu la sua situazione, eh?- replicai.
-Benissimo. Allora, immagina. Sei una strega di sedici anni che ha appena concluso una delle più grandi guerre del mondo magico. Spuntano fuori dodici persone che vengono a dirti che gli dei greci esistono e devono sconfiggere un dio del caos e il tuo super nemico. Poi, quando credi di esseri fatta un amico, per una frase senza senso, ti tocca andare nel Tartaro, un abisso della dannazione eterna di cui tutti parlano come peggio della morte. In più in realtà tu non sai una beneamata pluffa di tutto questo mondo e ti senti andare a occhi chiusi.-
-Okay...-
-Ah, e sai che probabilmente non rivedrai mai più la tua famiglia!-
-Va bene...-
-Non l'hai salutata e non le hai detto nemmeno dove stai andando!-
-E...-
-Fai incubi su ciò che dovrai affrontare ogni notte!-
Annabeth aveva gli occhi lucidi. Non volevo che soffrisse tanto, ma continuò a gridare con voce rotta.
-E vivi nella paura e nell'emarginazione! Nel costante terrore di morire! Nel continuo tormento di poter tornare a essere la vittima di qualcuno!-
Tacqui. Sapevo di non avere niente da dire.
-Tu non sai niente!- concluse la bionda, e se ne andò impettita verso il falò. Oramai era quasi sera.
Il padiglione della mensa era pieno zeppo di gente. Annabeth si rifiutò di parlarmi.
Mangiammo e ci dirigemmo al fuoco.
Chirone fece un discorsetto d'incoraggiamento poco convincente e cominciò a creare un portale per il Tartaro. Il centauro sollevò le braccia e  attinse a sé tutto il potere del Caos.
La cosa mi fece rabbrividire tutta l'oscurità prese a vorticare silenziosamente e invisibile attorno a tutti noi.
Nico, Reyna, Will e Ginny erano in piedi davanti al falò.
Mi chiesi cosa stessero pensando.
Poi accartocciai l'idea. In fondo, Annabeth aveva detto che non sapevo niente, vero? E allora non avrei tentato.
Un enorme baratro si aprì sotto di loro e caddero giù.
L'ultimo eco delle loro urla si ripeté nella mia mente una quantità smisurata di volte.

Forse Tutto Finirà {SOSPESA} [Percy Jackson & Harry Potter]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora