Ed eccoci di nuovo lì, in quell'enorme castello inquietante.
Dovrei scrivere un libro: "Scuole di maghi e come morirvi all'interno" di Frank Zhang, autentico figlio di Marte.
Non male come titolo, ma forse non è il momento di pensarci.In realtà, dal primo momento in cui ero entrato in quell'edificio l'avevo trovato lugubre.
Forse era per le poche luci che illuminavano le aule, per le armature nei corridoi, per l'umidità dei sotterranei.
Non lo so.I dormitori della Casa di Tassorosso si trovavano vicino alle cucine.
La Sala Comune era molto accogliente, anche se il giallo non era il mio colore preferito.
Le poltrone erano probabilmente la cosa più bella di tutto il mondo dei maghi. Ma dubito che questo sia il momento di descrivere la strabiliante comodità di una poltrona.Anche i compagni erano molto socievoli.
Uno dei miei compagni di dormitorio, Ernie Macmillan, si offrì di farmi da guida tra le lezioni e le aule.
Il che fu una fortuna, dato che da solo probabilmente mi sarei perso anche solo per andare al bagno (voi forse non ci crederete, ma ci ho messo quaranta minuti abbondanti per trovarlo).Naturalmente Hogwarts non ha solo aspetti negativi.
È enorme, tanto per cominciare, e la cosa non mi dispiace.
Se fossi andato lì da piccolo e avremmo fatto una partita a nascondino, non mi avrebbero trovato per una settimana o giù di lì.
Ma non solo. Hogwarts era anche calda e armoniosa.
Il modo in cui si riunivano tutti in Sala Grande durante i pasti, o per andare al campo di Quidditch a vedere la partita del mese, mi ricordava moltissimo il Campo Giove.Ma torniamo a quella mattina del nove gennaio, quel martedì alle nove e un quarto, in cui c'era un'uscita ad Hogsmeade.
In realtà non c'ero mai stato, ad Hogsmeade.
L'unica volta in cui era permesso andare me la sono giocata quando il professore di Trasfigurazione mi ha beccato che riuscivo a trasformarmi in una pecora anche senza incantesimo.
Fu un'ora molto divertente e forse un giorno ve la racconterò, ma non oggi.
(Per farla breve, non ve la racconterò mai).Quel giorno la neve era fresca e bianca, come il giorno prima, e quello ancora prima.
L'aria era fredda ma non soffiava vento, e questo dava l'idea di un mondo immobile e fermo, pietrificato da Medusa.Uscii con Hazel appena dopo colazione.
Hogsmeade assomigliava per certi versi molto a Diagon Alley, la cittadella magica di Londra, con una lunga via settecentesca e alcune traverse laterali acciottolate.
I raggi del sole filtravano nelle bianche nuvole invernali del mattino facendo risplendere il bianco come latte.
Peccato, sono allergico al lattosio.Hazel mi trascinò subito in un negozio di dolci, di cui non feci neanche in tempo a vedere l'insegna che il profumo dello zucchero mi investì.
Com'è già quella parola per descrivere la meraviglia di un giovare semidio davanti a un negozio di dolci?
Ah sì, era un PARADISO.Sbucavano fuori dolci normali, come lecca lecca alla fragola e sorbetti al limone, ma anche cose assai strane come Piperille, Pallini Acidi, Cioccocalderoni, Gelatine Tutti gusti+1, Zuccotti di Zucca, Scarafaggi a Grappolo e molto altro ancora.
Passammo lì quasi tutta la mattinata, finché non vidi quella strana ombra vicino a un Grifondoro del settimo anno, un ragazzo un po' paffuto ma perlopiù alto, con i denti sporgenti che parlava allegramente con Ron Weasley.
Hazel notò al volo che c'era qualcosa che non andava.
-Cos'era?-
-Non lo so.- risposi -Chi è quel ragazzo?-
-Neville Paciock, di Grifondoro. È la crush della mia amica Corvonero, Luna, e di Hannah Abbott, del mio dormitorio.-Quel Neville aveva una faccia simpatica. Il modo in cui sorrideva, in quel modo strano, come Percy, con il sorriso storto, ispirava fiducia.
Ma anche lui notò l'ombra.
Infatti, tre secondi dopo si era congedato con Ron e si dirigeva sicuro nella stradina lugubre laterale.
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Forse Tutto Finirà {SOSPESA} [Percy Jackson & Harry Potter]
Fanfiction{SOSPESA} Fanfiction sui nostri eroi dell'Olimpo ad Hogwarts, in missione per salvare sia il loro mondo che l'altro. Un nuovo pericolo (con estremo sconforto di Percy Jackson) incombe sul mondo e questa volta due popoli da sempre condannati a restar...