cap. 25 - Percy

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E va bene. Avanti, ditelo.
"Percy, sei un idiota!".
Grazie. Lo so anche senza il vostro aiuto.
Ma sinceramente: voi cosa avreste fatto?
"Avrei cercato di gudagnare tempo con una soluzione più coerente!"
Ebbene, caro mortale/ semidio/ dio/ qualunque cosa tu sia, sappi che con la mia capacità logica e il quoziente intellettivo ridotto alla media che mi ritrovo, di tempo non ne avevo; figuriamoci una soluzione coerente.
Se volete possiamo tornare ai fatti, senza più vari aneddoti sul mio sistema nervoso centrale. Anche perché credo che non ve ne freghi più di tanto.
Mi lanciai contro il mostro.
Non avevo capito benissimo come si chiamava. Suonava qualcosa come 'Kelly'.
Tentai un affondo diretto, ma quell'affare era veloce.
Per un secondo mi passò per la mente il fatto che io ero figlio di Poseidone, e di conseguenza, esercitavo un certo potere sulle creature marine.
Mi avvicinai lentamente al 'Kelly'.
-Ehila, mostriciattolo!- dissi allegro -Come va?-
Sentivo nella mia mente risuonare le parole di Harry: -Santo Godric, che diavolo stai facendo?!-
"Taci" lo rimproverai mentalmente.
-Ti va se ti do un nome? Penso che ti chiamerò... Bod. Che ne pensi?-
Bod sembrava assai entusiasta del suo nuovo nome.
Continuava a sguazzare nell'acqua sotto forma di cavallo cercando disperatamente di abbracciarmi.
O di strangolarmi. Sapete, è difficile interpretare l'espressione di un puledro. Perciò la buttai sul positivo.
-Buono, cavalluccio, buono!-
Ma Bod continuava imperterrito a schizzare.
-Annabeth!- chiamai -Ti prego, fa' qualcosa!-
-Cosa?- sentii lei di rimando.
-Qualunque cosa!-
La voce di Harry si fece strada nella mia testa, riempita fino all'orlo di paura.
-Di' ad Annabeth di prendersi una bacchetta. Deve fare un Incanto Imposium. La formula... Non me la ricordo. Forse lei la sa.-
-Annabeth!- gridai -Prendi una bacchetta!-
-Che?-
-Prendi una bacchetta magica!-
Tenevo gli occhi fissi su Bod, ma sentii un trafficare alle mie spalle, probabilmente nel punto in cui c'era Annabeth.
-Ci sono!-
Vidi il riflesso nell'acqua della figlia di Atena che aveva una bacchetta alzata. Era così buffo vederla con un bastoncino di venti centimetri dopo due mesi che per combattere usava la spada.
Guardai negli occhi di Bod e vidi tutto l'odio profondo per l'umanità.
Incredibile descrivere cosa passasse nella mente di quell'essere dagli occhi neri come l'onice.
-Annabeth!- richiamai.
-Che Ade devo fare, Percy?!-
-Prova a lanciare qualche incantesimo!-
-NO!- gridò Harry nella mia mente.
"Allora dimmi tu che devo fare!" pensai.
-Lei deve fare un Incanto Imposium. Solo quello riesce a rendere il Kelpie docile. Attento!-
Bod si era stufato di stare fermo ad aspettare di essere ucciso, così cominciò a scalpitare cercando di colpirmi la testa.
-Illuminami!- dissi ad alta voce senza accorgemene -Perché non fai tu qualcosa?!-
-Percy!- esclamò la figlia di Atena dietro di me -In nome degli Inferi, che stai dicendo?!-
-Perché non posso!- ribatté Harry -Io in realtà sto sognando, sono alla Tana che dormo! Proprio come hai fatto tu qualche ora fa, mentre dormivi!-
"È diverso" gli dissi mentalmente "io riuscivo a controllare le tue mosse"
-E io no. Che ti devo dire? Io, in questo preciso istante, non posso fare un accidente. Tu devi decidere se essere divorato da un Kelpie di nome Bod o fidarti di me. Chiaro?-
"Cristallino"
Non so se il mostro poteva sentire Harry in qualche modo, ma non appena pronunciò il suo nome si fiondò fuori dall'acqua verso uno spiazzo di neve pressoché vuoto.
-Quel Kelpie ha dei seri problemi.- commentò Annabeth.
-Concordo.-
La voce di Harry nella mia mente però, cominciava a dissiparsi.
-Percy, la formula è Imposium! Ricorda: IMPOSIUM!-
-Annabeth! La formula è 'Imposium'!- dissi.
Lei strinse la bacchetta e esercitò l'incantesimo.
L'effetto fu immediato.
Bod smise di contorcersi mordendo a caso l'aria e cominciò a mangiare l'erba come un normalissimo cavallo.
Mi avvicinai piano piano e lui non cercò di uccidermi.
Lo considerai un grande miglioramento. Voi no?
Chissà, magari era femmina.
Poteva anche mettersi con Blackjack e fare tanti piccoli pegasini (si dirà così? Bah...). Okay, sto fantasticando troppo.
Anche perché venti secondi dopo si rituffò in acqua e, lo percepii, svanì in profondità.
"Harry, ce l'abbiamo fatta!" pensai con felicità. Ma non ricevetti risposta.
-Allora...- disse Annabeth -ti va di spiegarmi perché parlavi da solo? Perché, tutt'a un tratto, sapevi esattamente cosa fare? Te ne sarei profondamente grata...-
Non mi restò che raccontarle di Harry.
E anche del sogno, perché in realtà quel giovane mago aveva ragione.
Lei ascoltò attenta e poi aggiunse con aria preoccupata: -Dobbiamo dirlo a Chirone.-
-Chirone ha già abbastanza grane a cui pensare, contando la spedizione di Nico al Tartaro. Non ho intenzione di buttargli addosso altri problemi.-
-E invece lo dovremo fare.-
Si incamminò verso la Casa Grande tutta impettita, e io la seguii a malincuore.
Il Campo era così silenzioso da sembrare quasi inquietante.
Argo, il custode, aprì gli occhi (e quando dico "gli occhi" intendo proprio tutti gli occhi che si ritrova) al rumore dei nostri passi.
-Devo... Dobbiamo parlare con Chirone.- disse Annabeth.
Eccola lì. Poi sono io l'eccentrico.
Chirone spuntò da dietro la porta.
Era sulla sedia a rotelle che nascondeva il suo corpo equino e aveva due grandi occhiaie sotto agli occhi.
Sembrava vecchio e stanco, e la cosa mi ricordò terribilmente il suo aspetto durante la guerra di Manhattan.
Con uno sguardo ad Annabeth capì che qualcosa non andava.
Chirone ci invitò a entrare nel salottino e gli raccontammo l'accaduto.
È incredibile come presti attenzione se Annabeth racconta insieme a me. Insomma, trovate lei più "accattivante" nel raccontare l'affronto di un mostro? Davvero, me lo dovete spiegare.
Chirone ascoltò in silenzio con aria preoccupata. Alla fine mi guardò con un'espressione difficile da interpretare.
-E tu hai visto Harry mentre parlava?-
-Io...no. Ma sapevo che era lì. Cioè, ad un certo punto il Kelpie è balzato in un punto preciso del prato come se fosse occupato da Harry e...-
Un pensiero orribile prese forma nella mia mente.
-Annabeth, che ore sono in Inghilterra?-
-Penso che sia quasi ora di pranzo... Ma cosa c'entra?-
La ignorai e afferrai una dracma d'oro dal tavolino. Rovesciai una caraffa d'acqua e gettai dentro la dracma.
-Oh, Iride, dea dell'arcobaleno, accetta la mia offerta!- esordii -Mostrami Harry Potter alla Tana!-
Nella fitta nebbiolina prese forma una figura. Dopo pochi secondi, apparve davanti a me Harry Potter, sdraiato su una brandina e profondamente addormentato.
Accanto a lui c'era Hermione che puliva delle bende da appoggiare sulle strane ferite di Harry.
Alla nostra vista, la strega sobbalzò.
-Per la barba di Merlino! Che ci fate qui?!-
-Hermione, quelle ferite quando se le è fatte?-
Hermione guardò i profondi tagli come se si accorgesse solo in quel momento di ciò che stava facendo.
-Non lo so- rispose -Quando sono arrivata, sanguinavano di brutto. Come se...-
-...fosse stato colpito in sogno?- completai per lei.
-È successo davvero?!- esclamò lei -Altre connessioni mentali? Con te, vero?-
In quel preciso istante, Harry aprì gli occhi.
-Hermione!- disse sorpreso.
Poi ci guardò. -Percy! Annabeth!-
-Noi due dobbiamo parlare mio caro...-
L'alba era a malapena cominciata quando chiusi la chiamata.

N/A
Hi people!
, sono ancora viva! Perdonatemi, il capitolo non è un granché ed è uscito taaaaardi.
Volevo ANCORA ringraziarvi per i piccoli traguardi che raggiungo ogni giorno, tipo "Per le mutande di Poseidone, più di 100 visual nel primo capitolo!" o "Oh, miei dei, ho UN COMMENTO!".
E so che queste note autrice nessuno se le fila, ma vabeh.
In fondo, io può.
Candy

Forse Tutto Finirà {SOSPESA} [Percy Jackson & Harry Potter]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora