cap.9 - Percy

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Il giorno dopo la chiacchierata con Harry, mi svegliai abbastanza puntuale. Quel ragazzo cercava veramente di aiutarti e c'era un modo in cui parlava che rassicurava come nient'altro. Mi sentivo come se fosse mio fratello. Una cosa abbastanza normale dato che eravamo praticamente identici. Mi spiaceva l'idea che dovevamo morire.
Mi alzai e andai a fare colazione. Dopo la lezione quotidiana con la McGranitt andai a fare una passeggiata con Annabeth in riva al lago. Camminammo lungo la riva in silenzio finché non le raccontai della mia conversazione con Harry. Sinceramente a me non sembrava un granché ma Annabeth entrò nel panico:- Ma sei impazzito?! E se sospettasse qualcosa? Non tutti sono ottusi come te, Percy!-
"Lui sì però." pensai. "Hermione sembra più furba di Harry. Se lui non gliel'ha detto come ho fatto io con Annabeth, non sospetterà niente."
Poi mi accorsi che mi ero fregato con le parole. Se l'avevo fatto io perché non avrebbe dovuto farlo lui? Che cosa stupida. E ora, in più, Hermione probabilmente sospettava di noi. Intanto Annabeth aveva fatto mille congetture su cosa sarebbe successo se ci avessero scoperto. Non ascoltai molto. Improvvisamente, le parole della mia ragazza vennero lacerate da un urlo acuto. Proveniva dal limitare della Foresta Proibita. Corsi affiancato da Annabeth nella direzione delle urla. Quando arrivammo la scena era leggermente terrificante.
C'era Ginny, la ragazzina dai capelli rossi che aveva scoperto la nostra identità, che urlava circondata da almeno quindici dracene, le donne drago, e Leo, che appiccava fuoco ai mostri. Sfoderai Vortice in tutta la sua lunghezza e attaccai. Le dracene erano più lente rispetto alla loro normale velocità, ma non ci badai molto. Annabeth fronteggiò divinamente sei dracene in contemporanea, che uccise in pochi minuti. Ne affettammo un bel po' finché non finirono. Alla fine del combattimento guardai Leo. Era sudato, ma si poteva notare che era più curato del solito: aveva i riccioli meno scompigliati e stranamente (Accorrete! È un miracolo!) non aveva i vestiti macchiati di olio come sempre, ma indossava la divisa della scuola tirata a lucido, anche se un po' sporca di terra per via dello scontro. Ma che voleva fare Leo in quel modo?! Era molto pericoloso provarci con Ginny Weasley, avevo sentito da certe voci nei corridoi, sia per cosa ti avrebbe fatto se ti fossi "esposto male" (cosa che Leo ormai faceva quotidianamente), sia perché ormai tutti sanno che lei e Harry Potter si amano. Temevo che a Leo queste voci non fossero arrivate e che si sarebbe cacciato in guai grossi. Decisi di parlargli poi in Sala Comune, lontano da orecchie indiscrete. Per adesso dovevo impedire a Leo di dichiararsi alla ragazza in questione, procurandosi l'ennesimo cuore spezzato.
-Cos'erano quelle cose?- chiese Ginny, ancora piuttosto scossa. -Dracene della Scizia- le rispose Annabeth con l'aria di chi la sa lunga, pulendo la spada d'osso di drago con delle foglie. -Sono donne-drago, mostri dell'Antica Grecia-
-E v-voi con una penna- disse indicando Vortice, che avevo chiuso con il tappo
-Un osso- continuò indicando la spada di Annabeth
-E un martello- indicò l'arma di Leo. -Avete distrutto venti donne-drago in poco più di dieci minuti?-
-Beh sì...-
-Figo!- esclamò la rossa sorridendo. Poi aggiunse:- Mi dispiace non avervi potuto aiutare. Prima ho cercato di neutralizzarli ma la magia non funziona su di loro. Odio essere la vittima che deve essere difesa- Pronunciò l'ultima frase a bassa voce come per dirlo a sé stessa, ma con una forza tale che non mi stupiva il fatto che fosse amica di Clarisse. Ci dirigemmo verso il castello per comunicare l'accaduto agli altri e alla McGranitt.
La Preside ci convocò in ufficio verso le sette di sera, poco prima di cena. -Ora raccontatemi per filo e per segno lo scontro-.
Gli dicemmo come la magia non li contrastasse, ma tralasciammo il fatto che Ginny Weasley fosse al corrente della nostra natura semidivina. Avevamo deciso di non divulgarglielo nel caso che Ginny si fosse ritenuta utile. E per ora ci aveva fornito informazioni riguardo al Mondo Magico e a Harry Potter, con tanto di descrizione accurata dei suoi "magnifici occhi color verde smeraldo". Alla fine del racconto, la McGranitt rivolse uno sguardo a un quadro che ritraeva un vecchio con la barba lunga e bianca, gli occhiali a mezzaluna e il cappello a punta blu. L'uomo del quadro aveva un'aria preoccupata e si attorcigliava tra le dita la lunga barba. -È probabile che i mostri siano immuni alla magia.- disse l'uomo facendo sobbalzare tutti tranne Nico e Reyna. -Chirone ve lo saprebbe dire. Consiglio a voi tutti di chiamarlo e chiedergli informazioni. Tuttavia direi che, da come l'avete raccontato, avete battuto più facilmente le dracene del solito. O no?-
Il suo sguardo attraverso gli occhiali a mezzaluna era ridente come per ammonirci di stare più attenti. Semplice per lui, è un quadro!
Ma Annabeth rispose gentilmente:- Ha ragione, signore. Le dracene erano più lente nei loro movimenti e sembravano non solide.-
A me in realtà erano sembrate solidissime, ma forse ero troppo occupato a non farmi affettare dai loro artigli.
Non volevo mettere in dubbio la parola di Annabeth, così le detti manforte:- Esatto. Erano più deboli come se fossero ritornate qui dal Tartaro...-
- ...prima di essersi rigenerate del tutto!- concluse Annabeth, trionfante.
-Questo comporta delle complicazioni per voi?- chiede la McGranitt.
-Un po'- disse Reyna riflettendoci con aria pensosa -Significa che i mostri torneranno, anche se più deboli, più frequentemente. In più hanno abbastanza forza per oltrepassare la barriera, che era creata con la magia. Quindi prima di tutto dobbiamo trovare un modo per creare una barriera senza la magia.-
-Dobbiamo chiamare Chirone. Stanotte. È l'unico modo.- disse Annabeth.
-Va bene. Ma ora andate, è ora di cena. Domattina decideremo cosa fare.- acconsentì la McGranitt e noi uscimmo dal suo ufficio. A quanto pareva nessuno si era accorto dell'attacco dei mostri.
Dopo cena, ci dirigemmo verso il bagno delle ragazze al secondo piano, su consiglio di Ginny. La rossa non aveva voluto venire, con enorme dispiacere di Leo, poiché diceva che quel posto le faceva ricordare brutte cose. Non indagammo oltre poiché, con il grande intuito delle ragazze, capimmo che era una questione personale. Arrivati nel bagno, controllammo che non ci fosse nessuno e aprimmo il rubinetto. Il rumore dell'acqua che scendeva mi fece diventare ottimista, cosa che migliorò l'umore di Annabeth. Presi una dracma, la lanciai dentro l'acqua e invocati:- Oh, Iride, dea dell'arcobaleno, accetta la mia offerta. Mostrami Chirone al Campo Mezzosangue-
Nella nube che si era alzata dall'acqua si cominciò a distinguere la faccia di Chirone. La luce del giorno mi inondò gli occhi. Calcolai mentalmente che lì dovevano essere circa le due del pomeriggio. -Ragazzi!- esclamò il centauro. -Cosa succede?-
Gli raccontammo delle dracene e della conversazione con la McGranitt. Lui ascoltò in silenzio fino alla fine, poi parlò:- Se è così dovremmo andare a controllare di persona alla fonte.-
-Nel Tartaro stesso?!- esclamai. -Io là dentro non ci entro più, e per gli altri è troppo pericoloso, e...-
-Ci vado io- disse una voce. Mi voltai e vidi Nico Di Angelo che dall'ombra di un angolo fissava Chirone.
-No.- replicò Hazel -NO!-
-Devo farlo, sorellina- disse Nico. -Per te e per tutti gli altri.-
-Ma è pericoloso e tu sei debole...-
-Io non sono debole-
-Ma Nico...- tentai di spiegare.
-No.- mi interruppe lui -Chirone, quando dovrò partire?-
-Dopo Natale, verso inizio anno. In questo modo potremmo escogitare un piano nel caso... qualcosa andasse storto.-
"Nel caso tu morissi, sai com'è..." pensai.
-Nico- aggiunse Chirone con aria grave. -Sei sicuro?-
-No. Ma se dicessi sì sarebbe peggio.- rispose lui calmo.
Sullo sfondo del messaggio-Iride apparve Will che rideva con alcuni suoi fratelli. Nico diventò rosso.
-Chirone, n-non dirlo a Will- balbettò Nico, fissando la zazzera bionda del figlio di Apollo nella nube -Per favore-
-Okay. Ora andate.- disse Chirone, e la connessione svanì. Ritornammo ognuno nella nostra Casa e andammo a dormire. Sprofondai nel cuscino e mi addormentai. L'unico ricordo che ebbi del sogno al mio risveglio furono le grida di Nico torturato nel profondo buio del Tartaro.

Forse Tutto Finirà {SOSPESA} [Percy Jackson & Harry Potter]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora