Forse Tutto Finirà {SOSPESA} [Percy Jackson & Harry Potter]

cap. 30 - Ginny

Il pavimento era duro e gelido. Forse non era neanche un pavimento.
Il terreno arido del Tartaro su cui poggiavo i piedi non si poteva considerare un pavimento.

Mi alzai a fatica dal pavimento e mi guardai intorno.
C'era un fiume a pochi metri da me e dentro c'erano Nico, Reyna e Will che affogavano.

Mi buttai dentro e afferrai la manica di Reyna, che agguantò la maglia di Nico, che prese la mano di Will.

Ci trascinammo a riva con un bel po' di acqua nei polmoni, e cominciammo a tossire come dei forsennati.

-Come sei arrivata a riva prima di noi?- mi chiese Reyna stupefatta.
-In realtà non lo so...-

Will tossì un ultima volta, poi si portò le mani alla testa.

-Non le senti tu?-

I suoi grandi occhi blu mi fissarono.

-Uhm, cosa?-

-Le voci. Questo è il Cocito, il fiume della discordia e del lamento. Se non erro, Mister Morte.-

Sorrise a Nico, che ricambiò.

Quel sorriso fu un peso tolto dalle mie spalle, e sorrisi anch'io.

In quei pochi istanti, persino qualcosa come  il Tartaro riusciva a ricordami, con i suoi colori rosso-oro, la Sala Comune di Grifondoro.
Cosa fa il tuo subconscio quando stai per morire.

Nico riprese la sua espressione serio-depressa e si alzò di scatto.

-Dobbiamo muoverci- disse spolverandosi i jeans.

-E dove andiamo?- chiese Reyna.

Nico la guardò negli occhi.
Tutta la disperazione si vedeva trasbordare al di fuori.

-Non lo so.-

Ci alzammo tutti e cominciammo a camminare nella direzione che ci sembrava meno spaventosa.

L'aria calda impediva quasi di respirare. Sentivo i rantoli di respiro di Reyna pochi passi più in là.

Dopo poco, il pavimento (come ho detto in precedenza, non so neanche se considerarlo pavimento) si cosparse di piccoli frammenti taglienti.
Le pareti si fecero più rocciose.

-C'è qualcosa che non va.- disse Will fermandosi di botto -È troppo faci...-

-Non dirlo!- lo interruppe Nico -Nei film, non appena uno dice "È troppo facile" sbuca fuori una trappola mortale!-

Un urlo echeggiò con un eco inquietante.

-Come non detto.-

Nico afferrò il mio braccio e quello di Will spostandoci bruscamente di lato contro la parete.

Da una nicchia a sinistra emerse un grosso ragno.

Ora, non sono mai stata crudele con gli insetti.
Ero più della regola "Tu non tocchi me, e io non tocco te".
In famiglia era Ron il patito con la fobia di ragni e co.

Ma devo ammettere che non mi sarebbe dispiaciuto affatto vedere quella specie di Acromantula morta.

Mozzai il respiro per una manciata di secondi, giusto il tempo di sperare invano che la creatura non si accorgesse di noi.

Poi Nico mi pestò un piede, urlai, Reyna imprecò e un altro paio di scene abbastanza divertenti se fosse stato un talk show e non lo spettacolo di una prematura morte.

Il mostro si girò lentamente, e sentii la paura invadermi le viscere.

Le sue otto lunghe zampe pelose erano troppo... umane per essere di un semplice ragno.