cap.26 - Ginny

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Cadere.
Da spostare al primo posto nelle cose che odio.
Cadevamo ormai da ore.
Forse giorni. Forse mesi.
L'andare alla velocità del suono contro l'oscurità più totale, be', l'idea non mi allettava molto.
Sin dal momento in cui non avevo più sentito niente sotto i piedi volevo smettere. Come chiudere tutto, mandare al diavolo il mondo e tornare a casa a drogarmi di serie TV.
Dopo forse i primi tre minuti, pensai ad Harry. Pensai alla sua dolcezza, alla sua ignoranza e alla sua agilità.
Al suo altruismo, alla sua gentilezza.
Lui non avrebbe meditato un secondo, si sarebbe buttato in quella fossa, pur di salvare chiunque ne avesse bisogno.

D'un tratto provai vergogna per i miei stessi pensieri.
Quello che ero, che sono, che continuerò ad essere fino alla fine dei miei giorni ("ovvero molto presto" pensai), un'egoista, un'incapace di relazionare la necessità del mondo con me.
Harry è stato aiutato diceva la mia voce interiore, la parte di me che dovrebbe andare a farsi fottere.
Lui aveva amici.
Anch'io avevo amici. Ho degli amici.
Lui è stato più fortunato...
Non è vero. È orfano, cresciuto all'oscuro di tutti i suoi poteri.
La temperatura aumentava. La mano di Nico, che stringevo saldamente, era terribilmente sudata.

Presi coraggio e aprii gli occhi. Masse informi, ombre, luci, sembravano voler giocare a inseguirsi il più veloce possibile.
Guardai Nico. Aveva i capelli madidi di sudore e chiudeva gli occhi, sforzandosi di non vedere, di non sentire, di non vivere. La sua pelle era ancora più pallida del solito e sembrava stesse dimagrendo a vista d'occhio.

Forzando le mie ossa guardai in sù.
Ora, molti credono che il vuoto non abbia un colore. Ma quando dico che il vuoto si stanziava sopra di noi con tutta la sua immensità, cosa vi immaginate?
Forse una fitta nebbia grigia, o il nero più totale.
Mettiamo la così: quando voi fissate qualcosa o fate una foto, qual è il colore dei contorni? Non hanno un colore. Certo, puoi dire che sono neri, o, nel caso di alcuni fili d'erba ad esempio, verdi.
Ma non è così. Se osservi attentamente quello che vedi non è nero. E non è neppure verde.
È vuoto.
Ora, immaginate un tappeto di vuoto e appendetelo sul soffitto.
Se siete abbastanza svegli, forse avete una vaga idea di questa sensazione.

Richiusi gli occhi, pensando a per chi stavo facendo questo.
Pensai a Ron, a Hermione, a mamma e a papà, a George, a Bill, a Charlie e persino a Fleur.
Pensai a Fred, a Tonks, a Lupin.
A Sirius, a Colin, a Lavanda Brown, perché forse lo facevo anche per loro.

Aprii di nuovo gli occhi e mi accorsi di star urlando.
La velocità portava via il solo rumore delle mie grida.
Una specie di forza di gravità mi attirava verso il fondo.
Guardai in basso.
Languide fiamme si attorcigliavano l'una sopra l'altra.
E quelle fiamme si muovevano, come liquide.
Un fiume. Un fiume di fiamme.

Okay, lo ammetto. Sono davvero troppo ottimista su alcune cose.
Ma certe volte aiuta. Ad esempio, quando la giornata è andata particolarmente male, la mente mi regala ricordi felici.
Le fiamme mi ricordavano la Sala Comune di Grifondoro.
Il colore scarlatto delle sudicie e grezze pareti di pietra mi ricordava gli stendardi.
E piano piano, trasformai le mie urla di terrore in urla di gioia.
Già. Sono troppo ottimista.

Notai lo sguardo di Nico su di me e mi voltai. Lui non stava urlando, non emetteva alcun suono. Sillabò muto una parola. "Flegetonte", il nome del fiume, il fiume di fuoco.
Le fiamme continuavano a bruciare.

Erano davvero minacciose, quelle fiamme. Più ci avvicinavamo, più continuavo a sperare di morire.
Cominciai a guardarmi intorno, oltre alla disperazione, ma notai che dentro le pareti, c'erano conficcati pezzi di vetro sporgenti e taglienti.

Le fiamme diventavano più vicine. Questo posto è creato solo per far male pensai.
Dovevo solamente pensare a come abbattere il male che infliggeva.
Pensa alle cose positive mi dissi ancora. Harry, Quidditch, Puffole Pigmee, Tana, Famiglia, Amici.
Non so per quando andai avanti. Probabilmente per un bel po'.
Ma le fiamme continuavano ad avvicinarsi pericolosamente verso di noi. O noi verso di loro. Difficile da stabilire.

Tutto vorticava e girava attorno alla mia testa, piena di pensieri confusi e accavallati, di scemenze davvero inutili, di paure non così poco irrazionali di come avrei creduto un paio di settimane fa.
Eppure sentivo qualcosa nella mia mente che schiariva, qualcosa che illuminava.
Un pensiero che fungeva da torcia al suo seguito.
Per un attimo lo vidi con chiarezza: la speranza. Luminosa fosforescente che dominava su tutti gli altri.
Poi quell'improvvisa luce era svanita, ed erano rimaste solo le fiamme del Flegetonte a farsi notare incessantemente.

Per qualche strano motivo mi venne da paragonarle a Romilda Vane.
Massì che la conosci, non fingere.
Quella tr... tremendamente simpatica ragazzina del quinto anno che va a sbavare dietro a qualunque individuo di sesso maschile. Deve sempre essere il centro dell'attenzione.
Insomma, Porco Grindelwald, fatti da parte una dannatissima volta!
Come le fiamme.
Levatevi da lì ogni tanto, no? Sempre a bruciare gente. Non vi stancate mai?

Forse la mia testa stava leggermente delirando. Sudavo freddo e conversavo mentalmente con delle lingue di fuoco.
Sì, probabilmente stavo delirando, e anche di brutto.
Le pareti cominciavano lentamente a stringersi, diventando pericolosi con quei pezzi di vetro sporgenti.
Un vetro mi graffiò la spalla. Sentii un lieve ma persistente dolore pulsare.
Poi altre schegge, altri pezzi.
"Tac, Tac, Tac!" facevano, e poi per loro era risolto.
Ma ildolore continuava a pulsare, ininterrottamente. Altre schegge, altre lame per così dire.
Resisti mi ripetei quasi all'infinito. Resisti. Solo ancora un po'.

Volevo morire. Volevo solamente smettere. Cessare il dolore, la paura, l'esistenza.
Poi la vidi di nuovo, nella mia testa.
La speranza. Se morivo, moriva anche lei.
E forse valeva la pena lottare per qualcuno che ha già lottato.
Ripensai a Fred, a Tonks, a Lupin.
Di sicuro, morire non era tra le opzioni possibili.

Le fiamme si avvicinavano. E ancora, ancora, ancora.
Avevo lottato a sufficienza? Cosa dovevo fare?
Chiusi gli occhi, chiedendomi se dovevo prepararmi a morire.

N/A
Hi people!
Lo so che vi ho rotto i Boccini con queste note! Scusate per il capitolo corto e per il fatto che non ci sia molta azione. Forse sono molto più brava a scrivere i pensieri dei personaggi che la storia in . Ma giuro sullo Stige che il prossimo capitolo sarà più che decente (se ho la grazia di Apollo).
Spero che il capitolo vi sia piaciuto,
Candy

Forse Tutto Finirà {SOSPESA} [Percy Jackson & Harry Potter]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora