Capitolo 18

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AmyLa frase che ho pronunciato è rimasta tra me e Jess, sembrava aleggiare come un vento gelato, una sentenza che non dà scampo

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Amy
La frase che ho pronunciato è rimasta tra me e Jess, sembrava aleggiare come un vento gelato, una sentenza che non dà scampo.

Le ho spiegato ciò che ho scoperto, anche Aiden si è unito a noi, notando i nostri volti sconvolti.

Terminato il racconto non avevo più le forze per aggiungere altro, così mi sono rintanata nel mio angolino.

Guardo Dmitrij ed Alekseij e sembrano quasi due avvoltoi, la cui preda è l'amore della mia vita. Se sapessero la verità, so che non esiterebbero. La missione ed il dovere prima di tutto, che razza di mostri ho reso miei alleati?

Ho un solo bisogno in questo momento, devo vederlo.

Poi ricordo ciò che ho fatto, ho ridato l'amuleto a Frederick, il mio legame con David è di nuovo ripristinato!

Chiudo gli occhi, respirando profondamente. Cerco di ignorare gli altri in questa stanza. Mi concentro solo su di lui, visualizzo i suoi occhi, il suo viso.

David... David... David.

Quando mi decido a riaprire le palpebre, l'aria fresca del bosco mi colpisce. Ce l'ho fatta!

Mi guardo intorno convulsamente, inizio a camminare, alzando le gonne vaporose dell'abito che indosso. Come al solito la mia mente mi ha catapultato in un'altra epoca.

Eccolo, è di spalle.

Indossa una lunga giacca nera damascata ed i lunghi capelli sono legati da un nastro scuro.

-David!!- Lo chiamo e corro verso di lui.

Quando si volta, la solita paura mi attanaglia. Le sue lame d'argento si insinuano nei miei occhi e vedo tutto il sollievo trasparire dal suo viso.

Non è Frederick, non è Frederick, mi ripeto incessantemente. Nonostante questo la mia voglia di corrergli tra le braccia va scemando e rallento la mia corsa.

Mi avvicino timidamente, combattuta come sempre tra il desiderio di stringerlo a me e quello di fuggire da lui il più lontano possibile.

-Amy! Stai bene?- Non mi tocca, cerca solo di capire cosa sia successo. Prima o poi dovrò dargli una spiegazione per il mio comportamento, ma so che entrambi stiamo temporeggiando. La paura che la verità potrebbe annientarci mi impedisce di aprirmi a lui.

Questo posto immaginario, il nostro piccolo mondo, sarà un luogo sereno ancora per un po', questo è un nostro tacito accordo.

-Sto bene- sussurro dolcemente. Annego nel suo sguardo che so essere un riflesso del mio, colmo d'amore e devozione, ma anche di stanchezza e profonda tristezza per ciò che ci sta succedendo.

Con tutto il coraggio che riesco a racimolare prendo la sua mano e la avvicino al mio viso.

Mi abbandono contro di essa, spingendo ai margini della mia mente tutti i ricordi orribili che il suo tocco fa riaffiorare.

Remind: Il Disegno del Destino|| WINNER OF Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora