Capitolo 12

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Amy

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Amy

Siamo nella biblioteca, alla ricerca di qualcosa su questi fantomatici flussi negativi. È così immensa e fornita da rendere il lavoro estenuante, come cercare un ago in un pagliaio, soprattutto se non si sa dove e cosa di preciso speriamo di trovare.

Jess ed Aiden come sempre mi aiutano, anche se come me sono molto scettici, se non chiediamo aiuto ad Alekseij oppure a Yulya, temo sarà tutto inutile. Eppure non riesco a fidarmi di loro...

-Siete qui!- Akim entra con aria sospettosa. Non si aspettava certo di trovarci immersi in ricerche di cui non gli abbiamo parlato.

-Perché, cosa c'è?- Domando, prima che lui possa chiederci ciò che stiamo facendo qui.

-Il Custode Kireyev vuole incontrarti, da sola- lancia uno sguardo penetrante ai miei amici, che si erano già alzati per avviarsi.

Prima di raggiungere Akim, li rassicuro. Da quando siamo qui, Aiden è un fascio di nervi e Jess è di continuo sul chi va là. Come biasimarli, dopo ciò che è successo con Frederick, proprio sotto i loro occhi.

Proseguiamo per un lungo corridoio, numerosi quadri adornano le buie pareti. Sono molto simili a quelli della tenuta Deveraux. I Custodi e questa loro assurda mania di farsi fare ritratti!

Akim apre la porta di un grande studio, ma resta all'esterno, il suo atteggiamento è quello di un palese timore reverenziale. Non c'è dubbio, prendono molto sul serio questa storia.

-Non entri?- Chiedo, inarcando le sopracciglia.

-I Protettori non sono ammessi alle riunioni tra Custodi- spiega semplicemente, invitandomi ad entrare. Il fatto di dover essere sola, mi mette una notevole agitazione.

-Entri Custode Deveraux- una voce maschile mi spinge ad attraversare la soglia. La riconosco, è l'uomo con cui ho parlato a telefono qualche settimana fa. Sembrano trascorsi secoli, da quel giorno felice e spensierato.

Dietro un grande scrittoio, c'è Dmitij Kireyev, ha dei capelli scuri perfettamente pettinati all'indietro, anche gli occhi sono scuri. È molto affascinante e riconosco i tratti di Yulya in lui, i capelli hanno una leggera scia di bianco, che gli conferisce un'aria matura. Indossa un completo di alta sartoria e mi guarda dalla testa ai piedi, come se avesse visto un fantasma.

-Sapevo della somiglianza, ma questo è incredibile!- Esclma sorpreso, porgendomi la mano per presentarsi.

La stringo timidamente, non mi piace essere guardata in questo modo, come un fenomeno da baraccone.

-Mi scusi Anita, ma lei è nei nostri libri di storia, averla qui, davanti ai miei occhi, mi ha destabilizzato- si passa una mano tra i capelli ancora incredulo.

-La prego, mi chiami Amy. Questo è il mio nome- ribatto, cercando di decifrare quest'uomo. Non mi sfugge l'amuleto al suo collo, la pietra è di colore giallo e ne percepisco l'immenso potere. Sento una fitta di nostalgia, il mio amuleto... È come se fosse una parte di me, ho bisogno di ricongiungermi ad essa.

Remind: Il Disegno del Destino|| WINNER OF Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora