Capitolo 19

5.2K 409 33
                                    

Yulya

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Yulya

La connessione che c'è tra me e Kain in questo momento, è qualcosa che non avrei mai pensato di sperimentare.

Mi tiene il viso fermo con le sue grandi mani, i suoi occhi non abbandonano i miei. So che non vuole che mi giri, che osservi la morte venirci incontro sotto forma di questi spietati esseri, che di umano non hanno più nulla.

Per quanto si sforzi tuttavia, non può annullare i miei sensi, enormemente sviluppati a seguito dei duri allenamenti. Il rumore del loro avanzare verso di noi, è come una sentenza che pende sulle nostre teste.
Quando ormai sono abbastanza vicini, lui mi tira a sè, stringendomi e facendomi scudo con il suo corpo possente, che mi ricopre totalmente adesso. Non basterà, ma sentire il calore e la protezione di qualcuno, è una sensazione che non avevo avuto modo di provare ed è fantastica.

Un boato improvviso, ci scaraventa insieme contro la parete opposta della grande sala.

Kain continua a tenermi, anche adesso che siamo a terra, completamente sconvolti, doloranti e provati dalla caduta.

La polvere che si è alzata, a seguito dell'esplosione, ci fa tossire ed impedisce la visuale. Ci sono detriti ovunque ed un fischio fastidioso mi impedisce anche di pensare.

Chi diavolo ha fatto esplodere una dannata bomba in casa mia?!

-Yulia!! Yulya!!- Mi sento chiamare e vorrei davvero rispondere, ma la voce si rifiuta di uscire.

-A... Akim... Siamo qui- sussurro flebilmente. Credo che Kain sia svenuto.

-Eccoli!! Sono lì! Avevi detto che la deflagrazione non li avrebbe coinvolti!!- Ringhia Akim, rivolto a qualcun altro.

-No signore, ho detto che non li avrebbe uccisi- si giustifica una voce, che ora non riesco a riconoscere.

Vorrei riuscire ad ascoltare altro, ma il fischio alle orecchie non diminuisce e mi sento tanto stanca, voglio solo dormire.

Sento qualcuno togliermi il peso del corpo di Kain di dosso. Poi mi alzano la testa e tolgono un po' di polvere dal mio viso. Un profumo familiare, neve ed aghi di pino, è Akim!

Quando mi sforzo di riaprire le palpebre, ormai appesantite, il suo bel viso sfocato mi sorride.

-Yu, come ti senti? Ti rimetteremo in sesto- sorride, ma è un sorriso che non arriva agli occhi.

Io sto bene, vorrei dirgli. Pensate a Kain! Mi ha fatto da scudo, aiutatelo! Ma la voce non ne vuole sapere di uscire.

-K... Kain- riesco solo a dire, prima di sprofondare di nuovo nel buio, da cui stavolta non posso più riemergere.

                             ****

Riapro piano piano gli occhi. Il fischio alle orecchie è scomparso. Le tempie mi pulsano e sento dolore alle costole.

Remind: Il Disegno del Destino|| WINNER OF Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora