ricordi

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Oliva si era appena addormentata, quando sentì Noha piangere. Entrò nella sua stanza "hey amore, che succede?" chiese ai piedi del suo lettino "mamma" disse lui piangendo. "Shh... Sono qui, la mamma è qui" cercò di calmarlo. Lo prese in braccio, e lo portò nel letto con lei. Lo abbracciò, ma non si calmò. Olivia decise di raccontargli una storia.
"Io ho conosciuto tuo padre in un momento difficile della mia vita, Cassidy mi aveva lasciata, e io avevo deciso di non dare più niente a nessuno. Il caso vuole che andassi a Chicago, lì incontrai Hank, e proprio quando avevo deciso di non lasciare che le emozioni prendano Il controllo di me tuo padre, mi stravolse i piani, e molto presto anche la vita. Comunque, andai a Chicago, lavorammo a stretto contatto, e una volta chiuso il caso, mi invitò a cena. Era bello, non avevo pensieri, incertezze, per la prima volta dopo tanti anni, ero a mio agio. Mi faceva ridere, anche se non volevo, mi chiamò ogni volta che poteva. Un giorno ero a casa, e lui venne a trovarmi. Non sapevo come facesse a sapere il mio indirizzo, ma poi mi venne in mente che era un detective. Parlammo del più d del meno, ma per la prima volta, non parlai di lavoro. Lui me lo fece dimenticare. Quando partì, mi sentii vuota, come se mi mancasse qualcosa. Quel qualcosa era lui. Mi faceva impazzire, con le sue battute squallide, con quel modo di parlare, nel modo in cui mi guardava. Tutto di lui mi faceva uno strano effetto. La cosa che più mi fa impazzire di lui, è che gli altri vengono prima lui, e in questo mi somiglia. Ci assomigliamo molto, nei modi di fare, proprio no. Ogni volta che sto con lui, la stanchezza se ne va via, e io mi perdo sempre in lui. Vorrei che fosse qui, ma il lavoro, purtroppo ci costringe a stare lontani. A volte vorrei abbandonare tutto e andare da lui, raggiungerlo, fargli capire cosa provo per lui, quanto lo amo, e quel suo modo di divertirsi è vietato ai minori di 16 anni. Sai, l'ultima vita che ci siamo visti, Alvin gli ha fatto una domanda ~sei impazzito per questa donna, o per colpa di questa donna?~ Hank rispose ~ti spiego dopo~ subito dopo finito le scherzo, andò da Alvin, sai cosa gli rispose? ~sono impazzito per questa donna, la amo è la donna più intelligente che io conosca, la amo Alvin, e ogni volta che devo ritornare a Chicago, o lei deve ritornare a New York, mi si spezza il cuore, sento come un vuoto dentro che mi fa venire voglia di mollare tutto e di andare da lei, a New York, ma non posso, il lavoro me lo impedisce, se solo potessi andare da lei, baciarla, farla mia, farle capire quanto la amo, quanto mi fa impazzire, di quanto mi facciano impazzire le sue labbra sulle mie. Mi sembra di essere un adolescente, ma forse lo sono, lei mi fa dimenticare tutto, tutti i miei problemi, tutto. Quando William Lewis ci rapì, volevo proteggerla, volevo difenderla, se solo avessi potuto fare qualcosa per impedirlo, avrei dovuto proteggerla, salvarla, ma non mi è stato possibile. E io per la prima volta vidi in quei occhi, in quei bellissimi occhi, la paura. Una paura diversa dalle altre, io la amo, la amo con tutto il mio cuore, ti prego Alvin non dire niente, volevo solo che mi ascoltassi, ora andiamo prima che mi metta a piangere~ Alvin me lo disse, mi disse della conversazione. Infatti andai da lui a baciarlo, non mi interessava di niente. ~a cosa devo questo bacio?~ mi chiese ~non posso baciare l'uomo della mia vita senza una ragione?~ risposi ~non si risponde a una domanda con un'altra domanda~ ~ne sei sicuro?~ ~sì, allora?~ lo guardai e in quell'istante capì che Alvin mi raccontò tutto. ~Alvin!!~gli disse alla fine gliela fece pagare, gli mise nelle  tasche della cacca finta, e gliela fece passare per tua. Alla fine tutto finì con una risata generale. Lo amo, Noha, ma tu vieni prima di tutto." lo guardo, si era calmato, poi lo coccolò, finché non si addormentarono.

amore a ChicagoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora