la mattina della vigilia di Natale

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Stavo dormendo, quando d'un tratto Hank mi svegliò saltandomi addosso. "Cazzo" dissi. Lui intanto se la rideva. Presi il cuscino della parte di fianco e glielo diedi in testa. "Hey, non vale" disse lui. Io corsi in cucina, mentre lui mi inseguiva. Appena mi raggiunse, mi diede un piccolo bacio sulla guancia. "Ti amo" sussurrò. "Anche io Hank, quanto resterai?" "un bel po' non preoccuparti, godiamoci questi momenti, dopo ci penseremo. Okay?" "okay". "Papà!" ci girammo, Noha ci venne incontro, correndo, "ciao piccolino" disse Voight prendendolo in braccio "quando dei arrivato? quanto resterai? Tutto bene?" disse Noha con quella vocina. "Hey frena le domande, prima un bacio, poi ti rispondo" Noha diede un bacio sulla guancia a Hank. "Okay, sono arrivato ieri sera, mentre tu dormivi, resterò fino alla fine del mese, e sì tutto a posto." Noha lo abbracciò "siiiii" era contento. "Ciao anche a te Noha." gli dissi. "Ciao mamma" disse lui sorridendo. Andai da lui, ed essendo in alto, riuscii facilmente a lasciargli un bacio sulla guancia. "Hey, Noha, attento alla detective cattiva" disse Voight a mio figlio, e si mise a correre "non mi scapperete" dissi cominciando a inseguirli. Intanto Noha rideva. Amavo la sua risata. "Noha, stai qui, ti proteggo io" disse Voight mettendolo in piedi sul divano e mettendosi davanti a lui, con le mani a t come per proteggerlo. "No, prendi me, ma non Noha, ti prego"mi disse "levati vecchio" "hey, calma con le parole, così mi offendi" "dammi mio figlio" "dovrai prima passare su di me" "non mi sarà difficile" "lo vedremo" e si mise a correre. Io lo inseguii. Intanto Noha rideva come non mai. Capii il trucco di Hank, stava cercando di distrarmi da Noha, e prima che lui mi raggiungesse, mi girai dall'altra parte e andai verso Noha. "Papà, aiuto" disse lui. "Scappa figliolo, a lei ci penso io" Noha scese dal divano correndo "non puoi sfuggirmi" andò nella sua cameretta, e prese una pistola giocattolo e me la puntò contro. Alzai le mani, in segno di resa. Hank rideva. "Te la sei cercata. KO detective Benson" mi disse Voight. "Si vede che mio figlio è intelligente come il padre" mi disse Voight. "Hey, aspetta, vorrai dire come la madre" dissi. "No, come me, mi spiace Olivia, hai perso" "non ancora. Noha" dissi andando da lui "sei intelligente come me, o come quel vecchio di tuo padre?" chiesi. "Papà" mi girai. Hank si stava indicando. "Non vale, hai corrotto mio figlio"gli dissi. "Tecnicamente l'ho soltanto aiutato" "e prova ad aiutarlo così"dissi prendendolo in braccio e correndo in cucina. Lo misi sul bancone di marmo seduto e misi davanti. "Okay, cosa posso fare per avere indietro mio figlio?" mi chiese "vuoi scendere a compromessi eh? Va bene, prepara la colazione, poi si vedrà, intanto è un mio ostaggio". Mi suonò il telefono. Era Amanda. Mi allontanai per parlare con lei, pensai che si trattasse di lavoro, ma invece chiese se fosse possibile andare da lei questa sera. Aveva pensato di fare una cena per la vigilia a casa sua. Ci sarebbero stati tutti, e aveva aggiunto che c'erano persone in più. Io accettai e chiesi se potesse venire anche Hank von Noha. Mi dispose che non ci sarebbero stati problemi, in quanto c'erano anche altri bambini, tra cui la figlia di Amaro, Zara e il figlio, Ghilberto. Finita la chiamata, tornai in cucina, ma di Noha e del padre nessuna traccia. "Hey"saltarono fuori dietro al bancone. "Mer...inga" mi corressi subito. Intanto i due ridevano. "Ma lui non era mio ostaggio? La colazione?" "hai detto bene, era, e comunque la colazione sta cuocendo"mi disse. "Questa sera andremo da Amanda"dissi. Noha era contento, adorava zia Amady, come lui la chiamava. Andai in camera a vestirmi, intanto che Hank sarebbe rimasto con Noha e avrebbe preparato la colazione. Quando ebbi finito di vestirmi Hank mi chiamò dall'altra stanza dicendo che la colazione era pronta. Arrivata in cucina vidi i due ragazzi guardarmi. Mi ero vestita diversa dal solito, ma questa era una giornata speciale, e l'indomani sarebbe stata il doppio. Avevo un vestito rosso porpora a tubino e un copri spalle nero. "Mamma pincipessa" mi disse Noha, ancora non aveva imparato bene a dire la erre. Sorridendo andai a baciarlo sui capelli. Hank mi abbracciò da dietro "la mia principessa"mi sussurrò all'orecchio. Io mi girai e lo baciai, a quel gesto potei notare Noha coprirsi gli occhi con le manine. Risi a quel gesto, "Noha, quando sarai grande, odierai le bambine, poi ti ricredersi e ti comporterai da idiota per attirare la loro attenzione, quando sarai ancor più grande, e avrai seminato cuori infranti, incontrerai una bella persona, proverete sentimenti, che mai avreste provato prima, e un bel giorno vi sposerete. Io spero con tutto il cuore, che questa persona possa essere bella e intelligente come tua madre, ma purtroppo di lei ce né solo una, ed è mia" disse Hank a Noha, prima di venire da me a lasciarmi un bacio sulla guancia, e facendo lo stesso con lui poco dopo.

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