problemi di sanità mentale da parte dei detective

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"Un uomo entra nel condominio ed esce dopo 2 ore, e indossa guanto alla mano destra, i tempi coincidono" disse Erin "okay, lo si vede in faccia?" chiese Voight "sì, stiamo aspettando il risultato, ora vi lascio continuare quello che stava te facendo, magari mettete fuori un cartello con su scritto~bussare, stiamo avendo un rapporto, vietato entrare, a meno che non vogliate fare una orgia~" disse ridendo Erin "scema" le disse Olivia "ma magari lo faremo" disse Hank guardando Olivia "vi prego no, stavo solo scherzando" disse Erin a Hank "sì, ma io ti ho presa sul serio!" disse Voight "Olivia, ti prego"chiese aiuto Erin "lasciatemi fuori da questa storia" disse alzando le mani sorridendo e andandosi a sedere sulla sedia dietro alla scrivania. Erin uscì scandalizzata. Hank si avvicinò all'orecchio della detective, succhiandole il lobo e appoggiando le sue mani sui seni della detective, che gemette inevitabilmente "gliela posso far pagare?" chiese Hank alla detective lasciandole il lobo "e come?" "potremmo mettere il cartello e una cravatta" "si, e se arrivasse qualche vittima?" "lo metteremo alla mattina presto, glielo facciamo leggere per poi toglierlo subito" "e se glielo facessimo togliere a lei?" "ottima idea Liv, adesso ho voglia di toglierti qualcos'altro e dopo che ho tolto aggiungere per poi ritogliere" "okay Hank, direi che possiamo anche uscire o sospetteranno qualcosa" "ed dai, voglio stare ancora un po' con te" "stasera staremo vicini tutto il tempo che vorrai" "mancano ancora 5 ore" "lo so, ma ne varrà la pena aspettare" "va bene" uscirono. "Che avete fatto là dentro cosi a lungo?" chiese Fin "o Erin non te l'ha detto?, abbiamo fatto sesso sulla mia scrivania" disse Olivia "grazie mille Olivia, davvero" disse Linsday "okay, risparmiateci i particolari" disse Elliot "sicuramente non li verranno a dire a te amico, mi è mancato averti qui" disse Fin a Elliot "a me è mancato essere qui" rispose "okay, finite queste moine, il database ha trovato qualcosa sull'uomo. Si chiama Harry Baggins, abita a
Manhattan, numero 55, è stato a Chicago nello stesso periodo in cui è morta la seconda vittima" disse Amaro "Alvin, Amanda andate da lui". Arrivarono in centrale dopo un'ora. "Okay, Rollins, Amaro... No Hank e Amaro andate a parlarci" "io quando sarò in servizio?" le chiese Elliot "El, non sono stata in ufficio tutto questo tempo per niente, ti ho fatto rimettere in squadra, per un po' starai alla scrivania"le rispose Olivia prontamente, aspettandosi quella domanda, lo conosceva bene e sapeva che questo sarebbe stato troppo snervante per lui "però, sei appena arrivato e vuoi subito metterti in mostra, eh Elliot?" gli chiese sorridendo Fin "certe cose non cambiano" rispose Elliot "tra un po' arriveranno qui gli affari interni, Amaro, vorrebbero parlare anche con te" disse Olivia "cosa? Perché?"le chiese Nick "non lo so, lo scopriremo tra poco, ora Nick vai, seguite il protocollo, non vogliamo incidenti qui" disse Olivia guardando Hank "sarà fatto" dissero in coro. "Mamma" Olivia si girò riconoscendo quella voce "ciao Noha, amore come stai?" disse prendendolo in braccio "Noha, questo è Elliot, un vecchio amico della mamma" disse Olivia "dì ~ciao~" "tao" disse Noha "ciao piccolo" rispose Elliot "grazie Lucy" disse Olivia alla babysitter "figurati Olivia, io vado, te lo lascio"rispose la donna "grazie"disse sorridendo Olivia "figurati" ricambiò il sorriso e se ne andò. Adesso tutte le attenzioni erano rivolte a Noha. Amanda lo prese in braccio, mentre lei andò a seguire l'interrogatorio. Stranamente andò tutto per il meglio, Hank, riuscì a contenersi dal non colpirlo con non tanta facilità. Nick era il poliziotto buono Hank il cattivo, ovviamente. Finito l'interrogatorio Olivia se ne ritornò da Noha. Lo vide che era insieme agli altri, stava sulla scrivania di Amanda e giocava. 'La scrivania di Elliot' pensò Olivia, poco dopo chiamò quest'ultimo nel suo ufficio. Gli ridò la scatola che aveva conservato per tutto questo tempo, diceva di non voler liberarsene perché sapeva, o meglio, sperava che lui sarebbe tornato. E infatti eccolo lì, davanti a lei, con quel sorriso, con il suo modo di scherzare e di sdrammatizzare e con i suoi abbracci unici. Tornarono dagli altri. Gli affari interni erano appena arrivati.

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