Giorno 13 Agosto 1939 parte 3.

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Ci sedemmo su una delle panchine presenti nel lunghissimo pontile, il cielo stava già assumendo un colore rosato, proprio come la sera precedente.

Mi voltai verso di lui, anche il suo volto aveva preso i colori del tramonto, i lineamenti sembravano molto più delicati in quel momento, lo vidi deglutire, probabilmente si sentiva in imbarazzo, ma non riuscivo a distogliere lo sguardo da lui.

La fronte leggermente alta, le ciglia lunghe e voluminose, gli occhi verdi che per la scarsa luce si incupivano appena, il naso leggermente sporgente con delle enormi narici, le labbra gonfie come se avesse smesso di baciare qualcuno da poco tempo, il colore si abbinava perfettamente al cielo, la mascella leggermente squadrata ma non troppo, i capelli erano lunghi con un folto ciuffo e le ciocche leggermente ricce, era davvero troppo per essere reale.

- Mi fisserai ancora per molto? - sussurrò con voce roca, le guance mi si tinsero subito di rosso, voltai in poco tempo la testa davanti a noi facendo fina di nulla mentre mordevo con forza il labbro per l'imbarazzo, era un vizio che avevo fin da piccolo.

Sentii nuovamente quel magnifico suono, non mi accorsi neanche d'aver socchiuso gli occhi solo all'udire esso, mi sentivo come se cullato da qualcuno, era una sensazione bellissima.

La sua risata mi provocava i brividi su tutto il corpo. Era tutto così bello in quel momento.

Un sorriso spontaneo si formò sulle mie labbra, in quel momento non pensavo a mia madre, al mio ex o a tutti i miei problemi, ero così rilassato e in pace.

Le nostre risate si unirono formando una melodia che avrebbe fatto innamorare anche una persona dal cuore di pietra.

- È meglio tornare in cabina, dobbiamo sistemarci per la cena - disse alzandosi mentre continuava a tenere lo sguardo fisso sul tramonto.
Annuii soltanto per poi alzarmi anche io, mi sistemai la camicia che avevo addosso e presi a camminare al suo fianco, si sentiva solo il rumore dei nostri passi che sbattevano sul legno del pavimento e il rumore delle onde del mare, sembrava tutto un sogno.

Purebred ||Larry Stylinson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora