Giorno 24 Agosto 1939.

118 9 0
                                    

Buona lettura.
M. Xx

Il tavolo centrale nella stanza era ricoperto da una lunga tovaglia bianca, la stoffa era leggermente ruvida al contatto con i miei polpastrelli che sfioravano quella stoffa chiara per scaricare l'emozioni su di essa.
Il Tedesco era seduto al mio fianco mentre svolgeva una delle sue solite chiacchiere comuni, ma purtroppo dinanzi a noi erano presenti Hitler e la sua splendida moglie dai capelli biondo cenere.

La mia mente era completamente assente, volevo udire solo la voce del ragazzo al mio fianco, niente più.
Difatti, il vociferare presente nella vasta sala, nella mia mente si era completamente azzerato, nessun volto vedevano i miei occhi se non quello dai lineamenti sublimi di Harry.
L'avvenimento del giorno precedente mi pervase completamente la mente all'improvviso, facendo colorire le mie gote di un leggero porpora, immerso nel mio mondo fermai la mia mano destra dal torturare la stoffa della tovaglia e la portai con delicatezza sulla lunga e snella gamba del Tedesco, lo vidi sobbalzare a quel contatto e proprio in quel momento percepii la nostra bolla esplodere in miliardi di goccioline d'acqua.

- Cosa ti è successo Harry? - la voce di quel tiranno arrivò dritta ai miei timpani, provocandomi una smorfia di disgusto mentre allontanavo la mano dal corpo del Tedesco che, era tento nel creare una scusa dal nulla totale.

La carne di maiale era ancora tutta nel piatto, la mia religione vietava e vieta tutt'oggi il consumo di questo cibo, deglutii rumorosamente appena vidi lo sguardo della signora Eva posizionarsi prima sul mio piatto pieno e poi sul mio volto, anche Harry se ne rese conto tanto che, le sue tempie si imperlarono di un leggero sudore.

- Louis perché non stai mangiando? - quella domanda rovinò tutto, quella domanda distrusse ogni speranza, ogni gioia avvenuta fino a quel momento, le mie iridi terrorizzate si voltarono verso Harry in cerca di un aiuto da parte sua, che fortunatamente subito arrivò - Il mio amico non mangia molto, come si può notare è molto magro! - le parole uscirono sicure dalle labbra del Tedesco, mentre lasciava una morbida pacca sulla mia spalla, mi aveva già avvertito che io agli occhi del tiranno sarei stato un semplice amico per il Tedesco e niente più.
Il cipiglio creatosi sul volto della signora Eva e su quello del mostro si dissolse nel nulla sostituito da un leggero annuire con il capo.


Del vino mi era stato versato più volte nel bicchiere di cristallo, non avendolo mai bevuto, un leggero capogiro pervase il mio capo mentre una risatina divertita risuonava nel lungo corridoio diretto alla nostra stanza.
- Sai Tomlinson, con il naso leggermente rosso per via dell'alcol sei molto grazioso, soprattutto accompagnato dalla tua risata leggiadra - mi sussurrò il tedesco a pochi millimetri dal mio orecchio facendo sfiorare la pelle rosea delle sue candite labbra contro la mia.

Mi sorresse per un fianco in tutto il tragitto ma rammento ancora che mi fece entrare nella stanza prendendomi in braccio pur di non farmi cadere, il mio volto era posto sul suo petto caldo mentre le mani giocavano con i suoi lunghi ricci.
- Harry voglio ballare.. - mormorai a fior di labbra mentre i miei occhi leggermente socchiusi si immergevano nelle sue grandi iridi.
I miei piedi ripresero contatto con il pavimento, ma ben presto mi trovai seduto sul letto - Resta qui fermo. - furono le uniche parole rilasciate dal riccio prima che la carne calda delle sue labbra andò in contatto con la pelle fredda e leggermente umida della mia fronte.
A grandi passi si diresse dinanzi la piccola libreria dove, era presente il suo magnifico giradischi.

- Harry possiamo ballare senza musica? - un sussurro sbiadì nella stanza.
La sua grande statura dopo quelle parole veniva verso di me mormorando giocosamente - Da brillo fai più richieste del solito! - la sua voce era accompagna da una leggera risata, il mio volto, se possibile, diventò più accaldato e probabilmente più rosso, mi metteva così in imbarazzo anche un suo semplice sguardo.
Alzai leggermente le spalle sorridendo sghembo così da far fuoriuscire quelle leggere rughe che avevo ai lati degli occhi da giovane quando sorridevo, lui le amava così tanto.

- Signorino Tomlinson mi concede questo ballo? - disse porgendomi la sua mano destra dinanzi a me in attesa di una mia risposta, con lentezza portai una mia mano su quella grande di Harry che ben presto strinse facendomi alzare dal morbido materasso.

- Sei troppo basso - mi derise e in risposta abbassai lo sguardo, in quel momento pensavo stesse ricominciando con l'offendermi e con l'attaccarmi come pochi giorni prima, pensai che gli ultimi avvenimenti fossero stati solo una presa in giro, una lacrima solcò la mia pelle.
- Ti ho detto di non sprecare le tue gocce di rugiada Louis.. - fu un sussurro contro il mio volto - .. Non ti stavo insultando, volevo solo giocare.. - mormorò tremendamente dispiaciuto, lo capii quando incontrai il suo sguardo che scrutava impaurito ogni centimetro della mia pelle, annui lentamente mentre portavo con insicurezza i miei piedi sopra i suoi, così da acquisire un minimo d'altezza, a quel gesto Harry mi sorrise portando una mano a cingermi il fianco in modo d'aver un maggiore contatto tra i nostri corpi, mentre con il polpastrello del pollice dell'altra sua mano, catturò la mia lacrima.
Poggia il volto sulla sua spalla mentre il mio leggero respiro si infrangeva contro il suo collo lungo e magro, con piccoli passi si muoveva facendomi ballare con lui in un'armoniosa danza, nessuna parola fu detta, entrambi eravamo certi che molto presto sarebbe tutto andando in frantumi.

Purebred ||Larry Stylinson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora