Giorno 15 Agosto 1939 parte 2.

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Indossai gli abiti che mi aveva prestato Harry, sempre molto eleganti ma certamente non quanto i suoi.

Uscii dal bagno e lo trovai impeccabile come sempre, un sorriso si formò sul suo volto appena mi vide uscire dal bagno, le mi gote presero leggermente calore, iniziai a camminare verso di lui che si girò velocemente per aprire la porta per poi spostarsi e lasciarmi il passaggio libero, con passo svelto oltrepassai l'alta soglia davanti a me per poi aspettare il riccio, quest'ultimo uscì chiudendola velocemente con la chiave apposita per poi posarla nella tasca anteriore dei pantaloni.

Incominciamo a camminare lungo il corridoio costeggiato dalle numerose stanze.

- Harry, raccontami qualcosa di te - proposi guardandolo cercando di mantenere il suo ritmo di camminata, i miei passi erano fortemente più brevi rispetto i suoi, aveva delle gambe davvero lunghe.

- Non c'è molto da sapere su di me. - disse, il suo volto non trasmetteva alcuna emozione o espressione, sembrava quasi apatico e perso con lo sguardo nei suoi pensieri.

- Scusami. - mormorai flebilmente, avevo letteralmente distrutto l'atmosfera che era presente quella mattina, per una volta sembrava non essere freddo e distaccato come nei giorni precedenti.

- Per cosa Louis? Per cosa ti stai scusando? Per lo schifo di persona che sei? - disse con quel suo tono di disprezzo nei miei confronti.

Cosa c'entrava in quel momento?

Scossi flebilmente la testa facendo oscillare leggermente i miei folti capelli color cenere e inclinando leggermente il capo in avanti un ciuffo dalle grandi dimensioni si andò a posizionare proprio sul mio volto così da potermi far vedere solo il pavimento e i miei piedi che si muovevano velocemente.

- Louis tornatene in camera, non voglio un moccioso tra i piedi. - disse subito dopo facendo fuoriuscire uno sbuffo dalle sue carnose labbra rosate, per poi lasciarmi tra le mie piccole mani la chiave della stanza.

Mi fermai e il riccio fece lo stesso, - okay.. - mormorai, mi sentii prendere dal mento facendomi alzare in alto il capo, per poi percepire una leggerissima pressione sulle fronte e la figura dinanzi a me andare via.

Mi aveva appena dato un bacio sulla fronte.

SCUSATEMI TANTO, HO AVUTO TANTISSIME COSE DA FARE, IN TUTTO QUESTO TEMPO SONO STATA ANCHE DUE SETTIMANE E PASSA A CERCARE DYLAN O'BRIEN VISTO CHE SONO DI ROMA E FORTUNATAMENTE SONO RIUSCITA ALMENO A VEDERLO MENTRE PASSAVA CON IL TAXY ACCANTO A ME PER ENTRARE (non vi interessa ma okay) COMUNQUE DA OGGI AGGIORNERÒ IL PIÙ PRESTO POSSIBILE, PROMESSO.
Un bacio
M.Xx

Purebred ||Larry Stylinson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora