Capitolo 30: Promesso? Promesso

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Stefano Pov
"Che vuoi Sascha?" dissi. Nella mia voce si poteva sentire benissimo l'amerra e il disprezzo, misto alla delusione e alla tristezza.
"Stefano ti prego... Non possiamo continuare così!" disse Sascha chiudendosi la porta alle spalle.
"Esatto... Mettiamo fine a questa stupida discussione" dissi io facendo comparire un sorriso sul volto di Sascha, che subito fu sostituito da uno sguardo sorpreso quando dissi "tra noi due è finita".
"No aspetta... Cosa?! Stefano non puoi dire sul serio!" disse Sascha avvicinandosi con le lacrime agli occhi.
"Sascha... Mi hai ferito..."

Sascha Pov
"Sascha... Mi hai ferito..." disse semplicemente.
Un colpo al cuore.
"Io mi fidavo... Ma tu mi hai mentito"
Un altro colpo al cuore.
Non ascoltai il seguito, mi limutai a portare la mano sinistra sul petto, dove si trova il cuore, e strinsi la maglietta.
E piansi, ancora.
Lo avevo perso, stavolta per sempre.
"P-perchè non mi credi Stefano..." dissi piangendo "è stata lei a baciarmi, io non lo avrei mai fatto, io ti amo... IO NON AMO QUELLA TROIA!" dissi urlando più forte che potevo, come per fargli arrivare quelle parole dritte al cuore, per fargli capire che lui era, ed è ancora, l'unico che riesce a farmi tornare il sorriso e che riesce a rendermi felice.
"Sascha..." sussurrò Stefano mettendomi due dita sotto il mento per alzarmi il viso e per costringermi a guardarlo negli occhi.
"Non piangere... Ci sono io qui con te" mi sussurrò ad un orecchio, provocandomi i brividi per tutto il corpo.
E non solo brividi.
Farfalle nello stomaco, battito che accellerava e sorriso da ebete sulla faccia.
"Hai un sorriso da bestemmia" disse Stefano a qualche centimetro dalle mie labbra, pero poi posarle delicatamente sulle mie.
Nè io nè lui approfondimmo il bacio. Era un semplice bacio a stampo.
Appena le nostre labbra si lasciarono (?), ci guardammo negli occhi.
Rimanemmo in silenzio, un silenzio che diceva mille parole.
Uno sguardo che serviva per capirci, un semplice sguardo.
Sarei rimasto a fissare i suoi occhi per sempre, ma poi...
"Sascha. È ora di dormire" disse Stefano ridendo leggermente e posando le sue soffici mani sulle mie guance.
Arrossì e feci cenno di sì con la testa, non riuscivo a parlare.
Stavo per andarmene nella mia stanza quando Stefano mi prese per un polso e mi sbattè (non pensate male) contro il muro per poi baciarmi con foga.
Teneva stretti i miei polsi contro il muro con le sue mani impedendomi così ogni movimento. Quello che potevo fare era assecondarlo.
Ricambiai muovendo le mie labbra sulle sue e poco dopo chiesi accesso alla lingua picchiettando sui denti, senza farmelo 'ripetere' due volte Stefano dischiuse leggermente le labbra.
Ora le nostre lingue si toccavano, era una sensazione bellissima, una sensazione che non ho mai provato con Sabrina e con altre ragazze che ho avuto.
Solo con lui.
Io ero diventato così solo per lui.
Ero diventato gay solo per lui.
Solo per Stefano.
Ci staccammo controvoglia per riprendere fiato e, prima che Stefano si potesse rifiondare (?) sulle mie labbra, mi sussurrò su di esse (cosa cazzo sto scrivendo, aiutatemi), "ti voglio, ora".
Ritornammo a baciarci e ci ritrovammo sul letto, io sopra e Stefano sotto.
Staccai le mie labbra da quelle di Stefano e cominciai a lasciargli diversi segni violacei sul collo, mentre lui giocava dolcemente con i miei capelli (?).
Portai le mie mani sotto la maglietta di Stefano per accarezzargli la schiena ma  quando entrai in contatto con essa, notai che aveva la pelle d'oca, così portai il mio sguardo su quello di Stefano.
Era rigido.
"Stefano sei sicuro?" gli chiesi.
Non volevo costringerlo a fare qualcosa che non voleva, anche se era stato lui a provocarmi.
"C-certo Sascha, si-sicurissimo!" mi rispose balbettando.
"La tua voce e il tuo corpo dicono altro" risposi io, continuando a tenergli gli occhi addosso.
"Il mio corpo non credo proprio" disse Stefano coprendosi gli occhi con l'avambraccio per nascondere il rossore e indicando la cerniera dei suoi pantaloni.
La sua erezione si vedeva anche da sopra i jeans.
"Allora diamoci da fare" dissi con sguardo malizioso afferrando l'orlo della maglia per sfilargliela.
Poi mi staccai per levare anche la mia.
Entrambe le maglie erano buttate chissà dove sul pavimento della stanza.
Gli lasciai diversi baci dal petto fino ad arrivare ai suoi pantaloni.
"Questo lo faccio io" disse Stefano ribaltando le posizioni con un'agilità pazzesca.
Ora io ero sotto e lui sopra.
"Hey!" dissi io ridendo.
"Zitto... Lascia fare a me" disse Stefano squadrandomi.
Lasciò dei succhiotti sul collo per poi slacciarmi velocemente i pantaloni buttandolo per terra.
"Eccitato il ragazzo eh?" disse fissandomi e ridendo.
"Evita i commenti e datti da fare" dissi io, ridendo.
Mi abbassò i boxer ma non li sfilò del tutto.
Prese in mano la mia erezione e iniziò a muovere la mano su e giù, prima piano, poi sempre più veloce.
Ansimai, mi faceva stare benissimo.
Poi iniziò a leccarlo, partendo dalla 'base' per poi arrivare alla punta.
Teneva lo sguardo fisso sul mio e ogni tanto rideva guardando le mie 'smorfie di piacere'.
Infine lo prese in bocca, succhiandolo.
Stavo gemendo, ma ora tocca a Stefano godere un pò.
Ribalta i ancora le posizioni sotto gli occhi increduli di Stefano.
"Ora ti farò andare all'apice del piacere" (?).
Gli tolsi velocemente i jeans e i boxer e ammirai la sua erezione.
Iniziai direttamente a succhiare e a sorridere vedendo Stefano gemere.
Poi mi staccai.
"Ste... Hai le precauzioni?" gli chiesi.
"Nel comodino, primo cassetto" mi indicò lui.
Aprì il primo cassetto e trovai vari preservativi e un lubrificante.
Dopo aver messo un pò di lubrifricante e il preservativo, inserì due dita nell'apertura di Stefano, poi una terza.
"S-Sascha non ce la f-faccio p-più" disse Stefano ansimando.
"Vuoi che smetta?" chiesi un pò dispiaciuto.
"No. Devi cambiare quelle dita con il tuo cazzo" rispose lui ridendo. (Cit. stefanoislife).
Risi anche io e subito entrai dentro di lui con uno scatto secco.
"S-Sascha!" urlò Stefano con gli occhi leggermente lucidi.
"Scusa mi dispiace" gli sussurrai dandogli un bacio sulle labbra "dimmi quando posso muovermi".
"P-puoi muovermi" balbettò insicuro, ma non me lo feci ripetere due volte.
Iniziai a muovermi, prima lentamente e poi più veloce.
Nella stanza si sentiva solo il rumore della nostra pelle a contatto e degli 'urletti' di Stefano.
"S-Sascha sto p-per ven-"
Non finì la frase che subito io venni in Stefano e lui sul mio petto.
Esausto uscì da Stefano e mi sdraiai di fianco a lui.
"È stato bellissimo..." sussurrò Stefano con il fiatone.
"Tu sei bellissimo" dissi sorridendo per poi lasciargli un leggero bacio sulle labbra.
"Sascha... Non mi abbandonerai mai vero?"
"Mai"
"Promesso?"
"Promesso"

Eravamo due semplici ragazzi che avevano scoperto l'amore.
Due ragazzi un pò strambi.
Ma si sa... Due matti non fanno un sano, però alcune volte... Sono bravi a tenersi la mano.

Fine.

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Parole: 1242.
Ragazze (e ragazzi) questa storia è finita.
Voglio ringraziare tutti voi per aver sempre stellinato e commentato i miei capitoli.
Oggi non voglio spammarvi niente, oggi è un giorno di festa perché finalmente la mia storia è finita! Questa tortura è finitaaa!

Discorso serio:




















Non sono brava nei discorsi quindi andiamo avanti.

Un ringraziamento speciale alle disagiateh:

stefanosmile
Agente_S
cinquegranaforever
-Unicorn_Island-
_mary_love_mates_
RebeccaStella
_stefanoislife
ChiaraAbbate1
y0u-0nly-l1v3-0nc3
Metron_404
AdaMariaPiaFrusteri
ZoeFranceschelli
St3pnymyLove
noemibadiale
FaNgIrLoFbOoKs
alloro_03
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AuroraBonocore
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Ciaoooh

~Martina

We Are Perfect ||SaschefanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora