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-Allora: il parcheggio è vuoto, è sera e ci sono io qui ad aiutarti. Benvenuta alla tua prima lezione di guida- io ridacchiai appena guardando il sorriso di Michael ed arrossendo leggermente ripensando al bacio di poco fa.
-Ma perché devo imparare a guidare?- chiesi vedendolo roteare gli occhi.
-Ti servirà nella vita. Ora altre domande? No, bene. Metti in moto- ed entrambi scoppiammo ancora a ridere.
Feci come mi aveva detto prima mettendo il cambio sulla prima, girando la chiave e schiacciando l'acceleratore. La macchina partì leggermente e, spaventata, lasciai andare l'acceleratore lasciando la macchina in folle.
-Andava bene, non fermarti- presi un respiro. Questa volta schiacciai solo un po' l'acceleratore andando avanti per qualche metro. Clifford mi spostò il cambio su automatico e io continuavo ad andare semi dritto.
-Ora gira a sinistra- e ruotai il volante spostando la macchina verso sinistra.
Era facile guidare.
-Segui la linea dei parcheggi per andare dritto- e provai a farlo, ma ogni volta non vedevo la riga bianca così la macchina sbandava a destra e a sinistra.
-Vedo che sull'andare dritto ci sono un po' di problemi- io sbuffai fulminandolo con lo sguardo.
-È la mia prima volta- replicai in mia difesa facendolo sorridere.
-Lo so animaletto- e mi scompiglió i capelli con una mano facendomi mettere il broncio.
-Sto guidando, non distrarmi- mi lamentai reprimendo l'impulso di incrociare le braccia al petto.
-Mi scusi Schumacher, la lascio fare- provocata dal ragazzo dai capelli verde spento schiacciai di più l'acceleratore facendo partire il pick up più velocemente.
-Rallenta, non lo sai controllare- ma mi piaceva quella sensazione, la possibilità di controllare la velocità solo con un piede mi spinse a schiacciare di più.
-Fermati Syd!- ma ormai era troppo tardi. Vidi il muro comparire all'improvviso di frote a noi e d'istinto lasciai pedale e volante raggomitolandomi sul sedile, ma sentii le ruote frenare bruscamente stridendo sull'asfalto del parcheggio.
Michael aveva afferrato il volante con le mani e si era allungato in modo da arrivare al freno con il piede.
-Bene, prima lezione finita. Non toccherai mai più il volante- disse il ragazzo con un sospiro mentre sorridevo in modo fintamente innocente. Scesi dal pick up seguita dopo poco da Clifford che chiuse le portiere.
Mi strinsi nella felpa sentendo un vento gelido entrarmi nelle ossa. Raggiunsi velocemente il retro del cassone e ci saltai su seguita a ruota da Michael. Mi buttai sul materasso sentendo presto il corpo del ragazzo attacato alla mia schiena.
Mi girai rtrovandomi all'altezza dei suoi occhi ed arrossii pensando alla nostra vicinanza. Ci guardavamo, io in imbarazzo e lui sorridendo pacificamente. Mi scostò dal collo alcune ciocche di capelli soffermandosi ad accarezzarmi con le punte delle dita.
-Michael- arrossii non abituata a quei contatti così intimi.
-Sei bellissima quando arrossisci- e mi lascio un bacio delicato sulla fronte.
-Non sono abituata a questo- dissi guardando il colletto della sua maglietta. Lui mi alzò il mento lasciandomi un bacio a fior di labbra.
-Neanche io- e si morse il labbro mentre vedevo una punta di malizia attraversargli gli occhi.
-Ma.. hai detto che hai avuto esperienza- arrossii quando lui iniziò a ridere fortemente.
-Certo. Ragazze da una notte e via sono facili da avere- feci una smorfia disgustata a quell'affermazione.
-Perché non cercarti una persona seria?- lui si rattristò.
-E chi mai vorrebbe un ribelle se non qualche ragazza come me?- e fece quel sorriso vuoto non alla Clifford.
-Io- lo dissi nel modo più sincero che potessi.
-Tra poco sarai regina, piena di principi che ti vorranno, ti dimenticherai di me- e si girò dalla parte opposta.
Lo abbracciai mettendo la testa sulla sua spalla.
-Non mi dimenticherò mai di te- e gli lasciai un bacio sulla guancia.
-Come fai ad esserne sicura?- mi afferrò le mani ancora senza guardarmi.
-Non si dimentica il primo bacio- lui staccò la mia presa e si girò a guardarmi.
-Sono stato il tuo primo bacio?- sbarrò gli occhi.
Annuii imbarazzata vedendo i suoi occhi illuminarsi prima di gettarsi sulle mie labbra e baciarmi con foga. Lasciai che le mie mani vagassero tra i suoi capelli mentre le sue mi afferavano per la schiena girandomi. Ci staccammo a riprendere fiato quasi febbrificante per il bacio che mi aveva appena dato e dalla posizione in cui ci trovavamo. Lui era a gattoni sopra di me sorridente.
-Sei mia- disse prima di ributtarsi sulle mie labbra avido di altro contatto fisico. E non mi lamentai, mi sembrava la cosa più normale del mondo nonostante quel filo di imbarazzo tipico di me e dato dalla mia inesperienza. E mi lasciò fare quando vogliosa di lui spinsi le mani sotto la sua maglietta accarezzandogli la schiena. Lui aprì la zip della felpa facilitandogli l'accesso al mio collo e alle clavicole, che si apprestò a baciare delicatamente lasciandomi una scia di elettricità ad ogni contatto con le sue labbra.
Si alzò togliendosi la maglietta ed impulsivamente arrossii coprendomi gli occhi con le mani.
Lui scoppiò a ridere ed io lentamente mi liberai gli occhi in modo da vederlo davanti a me. Mi alzai a sedere e con le mani passai i contorni dei pettorali e degli addominali appena accennatti. Poi mi fermai ad osservare i tatuaggi: la scritta sul bicipite, il disegno strano sul gomito, l'ancora sul pollice e la X sul medio. Mi ero accorta di quelli sulle dita, ma non avevo mai fatto caso a quelli sulle braccia.
-Sei caldo- dissi alla fine poggiando la mano sul suo cuore. Lui aggiunse la sua sulla mia. Poi presa da un momento di pazzia afferai la sua mano portandola all'altezza del mio cuore e speravo potesse sentirlo battere più forte nonostante la maglietta e il reggiseno.
-Non permetterò a nessuno di far fermare questo suono- concluse prima di baciarmi nuovamente le labbra.

Hidden princess || M.C. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora