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Mi guardavo in giro alla ricerca di un modo per uscire da Carnarvon e raggiungere Sydney il prima possibile anche se sicuramente non sarebbe stata un'impresa facile considerando non avessi la minima idea di come sopravvivere fuori dalle mura di palazzo.

Così camminavo con le mani strette alle bretelle dello zaino alla ricerca di un aiuto divino.

Mi guardai attorno spaesata fino a quando degli schiamazzi provenienti da un locale lì accanto, non catturarono la mia attenzione.

Magari qualcuno di loro sapeva come raggiungere Sydney nel minor tempo possibile.

Mi morsi un labbro nervosa quando degli sguardi indiscreti passarono lungo tutto il mio corpo.

-Hey, ragazzina, ti sei persa?- gridò una voce alticcia maschile che fece scoppiare a ridere chiunque avesse sentito.

Ignorai il commento proseguendo all'interno di quello che constatai fosse un pub.

La puzza di alcool stagnante mi arrivò alle narici facendomi storcere il naso, la visione non era delle migliori, perché mai nel mio regno erano permessi posti del genere?

Mi avvicinai a quello che pensai fosse un bancone e mi sedetti su uno dei pochi sgabelli liberi.

-Cosa vuoi da bere?- chiese il barman arrivato dopo poco mentre ancora stava pulendo un bicchiere.

-In realtà volevo solo chiederle un'informazione- sorrisi cordialmente come insegnatomi. Lui fece ruotare gli occhi.

-O ordini qualcosa o sbatto fuori te e quel tuo visetto da angelo, capito?- sputò fuori svogliatamente.

Rimasi sorpresa delle parole rudi che mi aveva rivolto, nessuno mi aveva mai parlato con quei termini.

-Mi scusi, non sapevo le regole di gestione del locale. In questo caso prendo un bicchiere d'acqua- riprovai a chiedere cordialmente.

Potei notare il suo sguardo a metá tra il confuso e l'arrabbiato prima che si allontanasse per prendermi ciò che avevo ordinato.

Mi mise bruscamente il bicchiere davanti facendone uscire l'acqua.-Provando a rimanere impassibile  afferai il bicchiere facendo attenzione a non toccare il tavolo.

-Ora mi potrebbe dire come raggiungere Sydney?- e presi un sorso.

Lui rise appena, guardandomi nello stesso modo in cui osservo Adelaide abbracciare Perth.

-Dolcezza, che ti sei fumata?- il barman posò i gomiti sul legno e si abbassò in modo che i nostri visi fossero alla stessa altezza.

-Io... io non fumo- arrossii imbarazzata dalla vicinanza e dalla domanda importuna.

-Allora sei pazza- provai ad indietreggiare col corpo intimorita dal grosso uomo e rischiai di cadere dallo sgabello.

-Devo solo raggiungere Sydney il prima possibile- continuai sorridendo gentilmente oramai rossa come un pomodoro.

Il suono delle porte che si aprivano sbattendo rapì tutti i consumatori del pub e la persona che entrò fece zittire tutti quanti.

Aveva i capelli verde tinti, dei vestiti neri, una fascia nera con degli strani disegni legata al bicipite e innumerevoli armi addosso. L'unica cosa che si sentiva ora era il suono dei suoi stivali avanzare fino al bancone.

Lo sguardo folle mischiato al sorrissetto malizioso mi fecero rabbrividire.

Una volta raggiunta la sua meta si sedette sullo sgabello affianco a me. Lo ringraziai mentalmente  nel momento in cui il barman si allontanò da me facendomi tirare un respiro di sollievo.

-Un rhum e vodka- disse sbragandosi sopra il ripiano in legno.

Sapevo che fissare era sgarbato, ma proprio non riuscivo a levare gli occhi dal ragazzo che avrà avuto all'incirca la mia etá.

-Non voglio risse nel mio locale, sia chiaro- e il ragazzo dai capelli verdi annuì.

-Bevo solo qualcosa prima di ripartire- e ingoió d'un fiato uno dei due bicchierini pieni di alcool.

Intanto la gente nel pub aveva ripreso a parlare anche se a voce più bassa di prima.

-Verso dove?- chiesi sotto lo sguardo sorpreso del barista.

Il verde bevve l'altro bicchiere prima di girarsi appena verso di me.

-Scusami?- il suo tono divertito e sprezzante mi fece accapponare la pelle.

-Dove è diretto?- riformulai mordendomi il labbro nervosa.

A quel punto si girò del tutto puntando i suoi occhi color ghiaccio nei miei.

-Stai scherzando, vero?- negai con la testa incapace di aprir bocca.

Lui stette zitto studiandomi facendomi arrosire.

-Sydney- sbottò dopo un tempo indefinito di imbarazzante silenzio.

-Posso... posso venire?- il barman fischiò.

-Lo dicevo che eri pazza, dolcezza- il ragazzo però continuava a guardarmi fisso senza parvenza di ironia.

-Cinquecento, subito- incrociò le braccia al petto non interrompendo il contatto visivo.

-Mille alla fine, se mi porta a destinazione sana e salva- raddrizzai la schiena con fare diplomatico come durante un'importante contrattazione.

-Va bene. Ma farai meglio a cagar fuori i soldi una volta a Sydney o cambierò il fattore "salva" personalmente- e si avvicinò facendo quasi scontrare i nostri nasi.

Io arretrai velocemente sbilanciandomi e cadendo al suolo di testa con un imbarazzante urletto.

Sentii il ragazzo sbuffare prima di alzarsi ed allungarmi una mano per aiutarmi.

-La ringrazio- borbottai massaggiandomi la nuca dolorante una volta in piedi.

-E finiscila con sta stronzata. Chiamami Clifford e basta- poi iniziò a camminare verso l'uscita dopo aver lanciato dei soldi al barista. Salutai l'uomo dietro al banco prima di correre dietro a Clifford.

-Syd- dissi una volta raggiuntolo.

-Come il coso giallo dell'era glaciale? Ti chiami davvero Syd?- e scoppiò a ridere di gusto.

-Non è divertente, Clifford- mi lamentai cercando di stare al passo del ragazzo affianco a me.

-Per me lo è- alzò le spalle lui facendomi solo arrabbiare ulteriormente.

Camminammo in silenzio per qualche altro metro prima di raggiungere un pickup nero al quanto modificato. Mi fermai guardando schifata quel coso.

-Dovremmo viaggiare con..... quello?- esclamai non riuscendo a staccare gli occhi dal... coso parcheggiato di fronte a me.

-Sempre libera di trovare un altro modo per raggiungere Sydney- sospirai prima di raggiungere il posto del passeggero.

Altro punto da aggiungere alla lista una volta diventata regina: eliminare qualsiasi mezzo di trasporto non definibile tale dalla strada.

Hidden princess || M.C. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora