Darwin sarebbe arrivato con una notte di ritardo, purtroppo il traffico e la distanza avevano rallentato la macchina. Da un lato ero contenta e dall'altra no.
Io e Michael avevamo finito il nostro progetto mentre eravamo a cena e grazie a lui era venuto davvero fantastico. Ora, sdraiata nel letto indossando solo un pigiama leggero, fissavo il soffitto non riuscendo a dormire. E quel che feci fu automatico.
Mi alzai sgattaiolando fuori dalla stanza senza far rumore. Avevo i capelli arruffati, il volto senza trucco con profonde occhiaie e i miei vestiti non erano proprio eleganti, ma quando aprii la porta della stanza di Melbourne non mi importava.
Vidi i capelli blu del ragazzo risplendere alla luce della luna, era avvolto dalla vita in giù in un groviglio di lenzuola bianche. Subito sorrisi nel vederlo ancora sveglio, e lui fece altrettanto quando mi vide richiudere silenziosamente la sua porta. Mi avvicinai a lui sul letto accorgendomi di quanto mi fosse mancato il suo calore, lui mi circondò la vita stringendomi a sè lasciando un dolce bacio tra i capelli.
-Come farò a dormire senza di te?- mormorai schiacciando il viso contro la sua maglietta.
Lui ridacchiò facendo vibrare il petto.
-Animaletto, chi ti ha detto che me ne vado?- lo guardai negli occhi sinceri e limpidi. Lo baciai istintivamente sulle labbra assaporando il suo sapore come mai avevo fatto fino a quel momento.
Lui rispose con la stessa intensità, sembrava quasi più bisognoso di me del contatto tra i nostri corpi. Le mie mani si insinuarono tra i suoi capelli mentre le sue, strette sui miei fianchi mi spingevano sempre più attaccata al suo corpo.
Michael si girò in modo che la mia schiena aderisse al materasso e le sue gambe fossero in mezzo alle mie.
Le mia mani si insinuarono sotto la sua maglietta alla ricerca della sua schiena. Alla ricerca di lui.
-Sydney...- disse ad un certo punto quando le mie mani afferrarono il bordo della sua maglietta per togliergliela.
-Sht..- e ripresi a baciarlo, questa volta sul collo sentendo dei piccoli mugolii rochi lasciare le sue labbra.
Poco dopo lasciai che togliesse la mia maglia dandogli un tacito permesso, i suoi occhi non lasciarono i miei nenache un secondo. Mi aveva giá vista così, ma ora sapevamo che non ci saremmo solo visti, ma che sarebbe successo anche altro.
Abbassò lentamente i miei pantaloncini lasciandomi rimanere solo in mutande davanti a lui. Lasciò scivolare la sua mano dalla spalla alla coscia, stringendola leggermente e risalendo.
-Sei bellissima Sydney- e mi baciò dolcemente.
Aiutata dalle sue mani gli tolsi i boxer arrossendo leggermente.
-Sicura si non avere più il ciclo?- scherzò facendomi ridere.
Io gli diedi un leggero colpo al braccio che lo fece sorridere di più.
-Cos'è? Ti piace picchiare i ragazi durante il sesso?- arrossii coprendomi il volto.
-Michael!- esclamai mentre mi stringeva a se ridendo.
Lo sentii trafficare col cassetto di un comodino e quando sentii un rumore di plastica capii cosa stesse facendo.
Capii anche che il suo tocco era la cosa più piacevole del mondo, che le sue labbra sulla mia pelle erano il miglior tipo di balsamo per qualsiasi ferita, il suo sguardo desideroso mi faceva sentire la ragazza più bella del mondo e le sue attenzioni mi facevano capire quanto era bello condividere un letto con qualcuno come lui. Qualcuno con cui si aveva o si stava pensando di costruire un qualcosa, che magari sarebbe crollato, ma per il quale si stavano poggiando le fondamenta.
E mentre durante il giorno la mia forza l'aveva lasciato di stucco, ora ero come creta nelle sue mani. Ad ogni contatto scoprivo punti del corpo che non sapevo avere, sensazioni che non pensavo esistessero ed emozioni che pensavo dimenticate o irreali.
Lui mi stava proteggendo pure in quel momento, mi voleva salvare anche lì, stando attento ad ogni minima mossa per evitare anche il minimo dolore. I suoi occhi rimanevano incastonati nei miei, anche quando li chiusi li sentivo sul mio viso, non si perdevano mezza espressione. Entrambi volevamo assaporare quel momento unico, irripetibile perché sapevamo che se ce ne fossero stati altri non sarebbero stati così, ma più sciolti e decisi.
E quando pensai di aver giá sperimentato tutto un calore strano si impadronì della parte bassa del mio stomaco, ogni muscolo si irriggidì e Michael baciò il mio lobo sussurandomi di rilassarmi e non pensare. Mi fidai delle sue parole e non me ne pentii, dopo poco lui mi seguì e crollò al mio fianco.
Inconsciamente mi strinsi a lui, entrambi ancora col fiatone e sudati.
-Ti è piaciuto? Stai bene?- mi chiese premuroso. Gli lasciai un bacio a fior di labbra troppo stanca per rispondere.
-Ora a nanna. Direi che non sei un animaletto solo come soprannome- mi diede una pacca sul sedere che mi fece lanciare un gridolino facendolo scoppiare a ridere.
Io lo spinsi, ma le sue braccia forti mi strinsero a lui senza quasi lasciarmi ossigeno, ma non mi lamentavo perché era quello che volevo.
E finalmente dopo poco mi addormentai cullata da una dolce sottofondo dato dal debole russare del ragazzo nudo steso al mio fianco. Ancora non ci potevo credere, ma se fosse un sogno non avrei mai voluto svegliarmi.
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Hidden princess || M.C.
FanfictionDal lusso del suo palazzo alla povertà della strada, dal suo jet privato ad un pick up sbrindellato, dalle sue guardie del corpo ad un ragazzo poco affidabile e tutto per salvare il suo paese. Riuscirá Sydney a compiere il suo dovere?