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Camminavo al fianco di Michael per la cittá in cui ci trovavamo. Mi aveva promesso un regalo e ancora stavo cercando di capire quale.
Intanto saltellavo a destra e a manca guardando ogni vetrina e tutta la gente diversa. Mi sembrava sempre strano camminare senza scorta e senza miliardi di gente attorno che urlava il mio nome. Solo io, Michael e gli sconosciuti. Fantastico.
Dopo un po' di camminata ci fermammo di fronte ad un hair saloon ed io lo guardai piegando la testa di lato.
-Non possono tornare lunghi, ma ecco che facciamo una pazzia- e mi spinse dentro per le spalle.
Il profumo di lacca e capelli bruciati mi arrivò alle narici, non mi era mai successo con Alfonso.
-Clifford non penso che...- provai notando che tutti quello che uscivano avevano colori sgargianti almeno quanto i capelli di Michael.
-Eddai devi colorarti i capelli almeno una volta nella vita- deglutii in ansia pensando a quanti colori ci fossero e quale avrei dovuto farmi.
-E tu?- lo guardai e mi sorrisi diabolicamente.
-Io scelgo un nuovo colore, oramai il mio verde fluo è diventato verde menta- e si passò una mano tra i ciuffi colorati come per ribadire il concetto.
Sospsirai ancora non convinta.
-Ti fidi di me?- chiese e dal mio sospiro capì che era un sì, mi lasciò un bacio sulla guancia che mi fece arrossire mentre lui scoppiava a ridere.
-Posso aiutarvi?- chiese una ragazza con metá testa rasata e l'altra metà di lunghi capelli che sfumavano dal rosa fluo al bianco.
-Due colori- parlò Michael al mio pasto. Mi morsi un labbro guardandomi attorno.
Due ragazzi arrivarono dopo che la segretaria li aveva chiamati. Quello di destra col ciuffo biondo sfumato di rosso andò con Clifford mentre io seguii Pier, aveva i capelli neri e azzurri.
-Allora, che colore?- chiese Pier una volta fattami sedere di fronte a uno specchio.
-Li voglio azzurri elettrico, ma solo dalla metà in giù- lui annuì sorridendo.
-Mi copi il colore?- scherzò facendomi arrossire.
-No no, onestamente neanche volevo cambiare. Mi piace il mio nero- intanto il parrucchiere stava sistemando una pappina colorata.
-Prima li schiaramo e dopo li coloriamo. Vedrai che una volta visto il lavoro finito non te ne libererai più- e con una punta di rammarico pensai che volente o nolente me ne sarei liberata eccome una volta a palazzo.
Cercai di scacciare quel pensiero spiando Michael e provando a indovinare il suo colore.
-Di solito fa sempre colori accesi, se vuoi chiedo a Brandon per sicurezza e ti faccio abbinata- mi sorrise Pier mostrando un piercing sulla lingua che non avevo notato.
-Vediamo che combinazione casuale salta fuori. A proposito, bella la camicia, anche se i pantaloni non li avrei messi rossi- storsi leggermente il naso mentre lui iniziava il suo lavoro.
-E di che colore li avresti messi?- disse un po' scocciato.
-Blu notte. Elegante, in tinta coi capelli. Un risvoltino e mostri pure la caviglia sottile- lui sorrise mentre applicava quella poltiglia bianca sulle ciocche.
-Hai un volto famigliare, sai?- mi disse ad un certo punto. Feci un sorriso cordiale nascondendo il nervosismo.
-Dici, in tanti dicono che assomiglio a Kira Yukimura- e sperai che dal cielo mia madre non mi stesse guardando con lo stesso sguardo che aveva quando sulle riviste leggeva "koreana" al posto di cinese.
-Kira?- e ridacchiai ben felice di essere riuscita a cambiare discorso.
-Massì, la fidanzata di Scott in Teen Wolf, hai presente?- lui scrollò la testa divertito probabilmente pensando che fossi davvero stupida, ma non mi interessava. Iniziai a raccontargli la trama che avevo letto qualche giorno prima online, purtroppo non ho mai avuto tempo per guardarlo anche se mi sarebbe piaciuto.
Al lavaggio del primo step incontrai Clifford che col suo solito sorriso strafottente mi si avvicinava. Sembrava Goku con quei capelli.
-Syd- esordì sedendosi sulla poltrona affianco a me.
-Clifford- e provai a spiarlo senza muovere la testa.
-Allora, che colore?- mi chiese nello stesso momento in cui Pier mi fece segno di seguirl oper la seconda parte.
Guardai provocante il ragazzo che mi fissava con lo stesso sguardo con cui si ammira un diamante.
-Lo vedrai- e poi mi voltai potendo quasi sentire la sua curiosità.
Pier mi aspettava con un'espressione curiosa.
-Sorprendi il tuo ragazzo?- io ridacchiai scrollando la testa.
-Non è il mio ragazzo- forse c'era una punta di delusione in quella frase, ma logicamente non potevo dire di amarlo dopo poco tempo che ci conoscevamo e con ancora dei soldi come scopo.
-Non l'ho mai visto portarsi a dietro ragazze. Devi essere speciale per lui- arrossii spostando di sottecchi lo sguardo su di lui che, notandomi, fece un occhiolino dallo specchio.
-Anni fa non era così, ma la ribellione cambia un po' tutti- un altro impasto bluastro questa volta mi veniva spennellato sulle metá bianche.
-Tutti abbiamo perso qualcosa- sorrisi amorevolmente guardando gli occhi tristi del ragazzo dietro di me.
-C'è chi ha perso più di altri. Vedi, casa, genitori, fratelli, amori, futuro..- e lasciò la frase sospesa tra di noi, come se stesse parlando di sè e non volesse andare avanti.
-A tutto c'è un rimedio. Tutto si supera o, perlomeno, lo si affronta- lui mi sorrise prima di concentrarsi sul suo lavoro.
-Sei molto intelligente, se la principessa fosse come te penso che guiderebbe il paese in modo opportuno- io deglutii cercando di nascondere qualsiasi altra emozione con una risatina e un sorriso cordiale.
-Speriamo che lo possa fare lo stesso- e lui annuì continunando a lavorare a quella pazzia.

Dopo un secondo lavaggio e una bella asciugatura ora i miei capelli non sembravano più nemmeno quelli. L'azzurro spiccava a contrasto col nero e il fatto fosse solo in basso mi piaceva, come se mi rispecchiasse: il lato libertino con Michael e quello controllato quando devo governare.
Ma la cosa che mi sorprese fu vedere i capelli blu di Michael aspettarmi al bancone.
-L'hai fatto apposta?- chiesi al ragazzo che mi fissava con occhi brillanti mentre divorava il mio corpo in modo imbarazzante.
-No, sei tu che mi hai copiato- e negai con la testa. Lui mi acciuffò con un braccio stringendomi a lui ed io, senza esitare mi aggrappai alla sua maglietta godendomi il suo profumo. Mi lasciò un bacio tra i capelli prima di pagare e quando uscimmo vidi Pier farmi un occhiolino e un piccolo inchino che mi fece arrossire e gelare il sangue.

Hidden princess || M.C. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora