28 - Vai

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  Forse dopotutto avrebbe dovuto fermarsi un attimo a pensare alle parole che la Clark le aveva rivolto.
Qualcosa non andava, Elise lo aveva capito quasi immediatamente dopo aver appoggiato la mani su Daniel.
Sentiva che la ferita provocata dalla maledizione stava guarendo, ma allo stesso tempo c'era anche qualcosa di diverso dal solito: non sentiva le forze abbandonarla, anzi.
Quando ebbe finito poteva dire di sentirsi ricaricata.
Nonostante tutto il brutto presentimento non ne voleva sapere di andarsene, era ancora lì, come un peso spiacevole al centro del petto.



C'era decisamente qualcosa che non andava.



Nessuno a parte lei sembrava però averci fatto caso: sia James che Julia erano infatti più impegnati ad aiutare Dan a tirarsi su, squadrandolo con occhio critico per assicurarsi che stesse davvero bene.
Ed effettivamente guardandolo Elise non avrebbe potuto dire altrimenti, eppure...



Persa com'era nei suoi pensieri quasi trasalì quando il riccio le battè una mano sulla schiena abbracciandola subito dopo sussurrandole un "Grazie" all'orecchio.
La ragazza strinse le labbra ricambiando incerta il sorriso pensando che forse non si meritava i suoi ringraziamenti, anche se ancora non sapeva perché.
Intanto James si stava adoperando per mandare un Patronus ad avvisare suo padre di quello che era appena successo in modo che venisse a ripristinare il prima possibile la barriera che era stata distrutta.



"Penso sia meglio che vada a casa: non vorrei che i miei scoprissero quello che è successo da qualcuno che non sono io... potrei seriamente rischiare di rimanere chiuso in casa a vita" commentò Dan dopo aver salutato in modo piuttosto appassionato Julia (Elise si era girata un attimo dall'altra parte).
Aveva già la bacchetta in mano, pronto a smaterializzarsi.
I tre lo salutarono comprensivi, rimanendo però piuttosto confusi quando, dopo qualche momento, notarono che il riccio ancora non si era mosso dalla sua posizione.
Anche lui sembrava piuttosto perplesso.



"Amico, tutto bene?" domandò James tornando verso di lui appoggiandogli una mano sulla spalla.
Dan ricambiò il suo sguardo: adesso sembrava davvero spaventato.
"Io... non capisco..." sussurrò mentre ancora si rigirava la bacchetta tra le mani.
Il brutto presentimento che aveva avuto Elise si fece ancora più insistente finchè Dan non parlò di nuovo e la ragazza seppe di aver avuto ragione dall'inizio.
"Non riesco a smaterializzarmi" concluse il ragazzo incredulo.


Julia sembrava non aver capito fino in fondo la situazione, James guardò l'amico con la fronte aggrottata non capendo se faceva sul serio o se lo stava prendendo in giro.



Elise si sentì sprofondare: era colpa sua.



Di nuovo.
Possibile che non riuscisse a combinare altro che guai?



"Ti dico che è così" stava intanto insistendo Dan piccato.
"Prova un altro incantesimo, uno qualsiasi" si inserì Elise interrompendo James che stava per ribattere qualcosa.
Il riccio sembrò pensarci un po' su, poi puntò la bacchetta verso un pezzo di scivolo che si era rotto durante lo scontro con l'evidente intenzione di ripararlo.



Non successe nulla.
Provò a recitare la formula a voce alta, cambiò incantesimo in uno semplice di levitazione, ma niente.



Julia corse ad abbracciare il ragazzo che sentiva gli occhi cominciare a pizzicare mentre James era ancora imbambolato a fissare il pezzo di scivolo che non aveva minimamente reagito ai tentativi di incantesimo dell'amico.
"Non so cosa dire" commentò alla fine quando sembrò aver recuperato l'uso della parola. "Non capisco cosa possa essere successo"

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