Capitolo 3

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I raggi del sole penetrano dalla finestra e mi colpiscono il viso provocandomi un leggero fastidio agli occhi, così mi copro gli occhi con la coperta.

<Railey, muoviti o anche oggi arriverai tardi!> dice mia madre dall'altra parte della porta.

<Cinque minuti, mamma!>
Sento la porta aprirsi e dopo poco sento scuotermi.

<Mmmh, lasciami> dico ancora dormendo.

<Railey Eleonor Tag, o ti alzi o ti butto un secchio d'acqua gelida addosso>.
Mi stiracchio un pochino e piano piano apro gli occhi.

<Quante volte ti devo dire che odio quando mi chiami così> dico leggermente irritata.

Odio quando lo fa, nessuno mi chiama con il secondo nome, quindi perché lei deve farlo? E poi perché mi deve svegliare in questo modo brusco invece di svegliarmi come tutte le persone normali?

Ma la vera domanda è: 'Perché mia madre mi ha dato un secondo nome?' Sono inutili.

<Allora alzati e vestiti. Ti voglio giù tra 10 minuti>. Detto questo esce dalla mia stanza chiudendo la porta dietro le sue spalle.

Con malavoglia mi alzo e mi dirigo in bagno dove mi faccio una doccia veloce.

Ieri sera ho fatto tardi per l'ennesima volta. Ci stavamo tutti divertendo e a nessuno è venuto in mente di guardare l'ora.

Per la prima volta dopo la rottura con Brandon, sono uscita con i miei amici che non vedevo da un pó di tempo. Abbiamo passato la serata a casa di una nostra amica e ci siamo divertiti, ma appena guardammo l'ora notai che erano le due del mattino e io sarei dovuta tornare a casa a mezzanotte.

Inutile dire che mia madre si è infuriata da morire e che mi ha messa in punizione vietandomi di uscire. Ma poco importa, ho i miei trucchi per uscire di nascosto.

Dopo essere tornata in camera, mi piazzo davanti all'armadio. Oggi fa abbastanza freddo, così opto per una vecchia felpa nera e un paio di skinny neri con dei taglietti sulle ginocchia e infine le mie adorate all star nere.

Si, amo il total Black.

Preferisco passare inosservata che avere gli sguardi di tutti puntati addosso. Odio quando la gente mi guarda, perché mi fa sentire a disagio.

Guardo l'orologio e noto che è  tardissimo. Corro in bagno e sistemo i miei capelli marroni che mi ricadono sulla schiena in morbide onde, dopodiché passo agli occhi. I miei occhi sono color nocciola con qualche sfumatura al centro di giallo, unito ad un pó di verde e di azzurro. Sono abbastanza particolari, ma sono la cosa che più adoro di me oltre ai capelli.

Passo una leggera linea di eye-liner, mascara e un pó di blush per ravvivare il viso, infine prendo lo zaino e corro letteralmente fuori di casa.

Con mio grande stupore arrivo con solo cinque minuti di ritardo. Di solito ne faccio dieci.

Nuovo record per me.

Appena entro in classe la professoressa di matematica mi guarda male, ma da me se lo poteva benissimamente aspettare. In una settimana arrivo in ritardo quattro giorni su cinque. Non é una novità.

<Signorina Tag, è di nuovo in ritardo. Qual'è la sua scusa questa volta? Ha perso il pulman, non gli é suonata la sveglia o cos'altro?> Non sopporta proprio i ritardatari.
É la classica professoressa che tutti odiano, è vecchia, acida e gli puzza l'alito. Che schifo.

Senza dargli una risposta mi dirigo verso l'ultimo banco a destra dov'é seduta Lucy, la mia migliore amica dai tempi delle elementari.

<Sto aspettando una risposta plausibile, signorina!> Continua con il suo solito tono acido.

<Il mio zaino è pigro e oggi non voleva essere trovato. Non è colpa mia> dico sorridendo alla professoressa mentre il resto della classe continua a ridere e a parlare.

<Deve solo ringraziare che nella mia materia va benissimo. Vabbè ragazzi, continuiamo la lezione>.

In effetti ha ragione, matematica é l'unica materia in cui non ho problemi, prendo sempre volti alti tipo nove o nove e mezzo.

Per fortuna le altre ore di lezione passano abbastanza velocemente tra risate e scherzi.

<Riri, alla fine Mike ti ha invitata ad uscire?> chiede Lucy con uno strano sorriso.

<No, e poi non ci sarei mai uscita perché è appicicoso e tratta male tutti. Non mi piacciono i ragazzi così> dico alla mia migliore amica.

Cerca sempre di appiopparmi qualche amico di Gale, il suo ragazzo, così da poter fare un uscita a quattro e la cosa mi da molto fastidio. 'Posso decidere io con chi uscire?'

<Antipatica> dice scherzando mentre mi fa la linguaccia.
Per fortuna la campanella suona e finalmente posso tornare a fare ciò che amo di più al mondo: dormire.

Appena entro in casa appoggio lo zaino all'entrata e vado dritta in cucina, dove mia madre sta cucinando.

<Ciao mamma> dico.

<Ciao tesoro, non ti ho sentita entrare> Nel suo sguardo c'è qualcosa che non va.

<Tutto bene?> Chiedo.

<Si, perché?>

<Sembri un pó...come dire..strana.>

<No, tutto bene tesoro. Tra poco si mangia> non mi convince per niente.

<Va bene, allora vado a stendermi un pó sul letto> dico uscendo dalla cucina e dirigendomi su per le scale verso la mia camera.

Mi avvicino al computer e metto un pó di musica. Take your Time di Sam Hunt parte a tutto volume e inizio a fare un pó di ordine visto che la mia stanza sembra un accampamento di zingari, ma lo faccio anche per distrarmi dai miei pensieri che vanno sempre a pararsi su Brandon. Siamo stati insieme dieci mesi...È doloroso scoprire che il ragazzo che ami ti tradisce. Fa male.

La voce di mia madre mi distoglie dai miei pensieri: <A TAVOLA!>

In cucina mamma è già a tavola e io non vedo l'ora di mangiare e mettere qualcosa sotto i denti.

<Com'è andata a scuola?> chiede senza alzare lo sguardo dal suo piatto.

<Bene> rispondo semplicemente.

Il silenzio in cucina è imbarazzante, ed è strano perché di solito parliamo sempre io e lei.

Osservo il volto di mia madre. Continua a pensare a qualcosa e mi sto preoccupando.
Quando sto per aprire bocca per chiederle che ha, lei mi anticipa. 

<Sai..> prende un respiro <..oggi ho trovato una foto in cantina di te e Thomas al vostro secondo compleanno in braccio a Kate e..>

Appena sento il nome di mio fratello mi irrigidisco e smetto di mangiare, gli occhi incominciano a pizzicarmi mentre le lacrime minacciano di uscire ma le ricaccio dentro appena pronuncia quell'altro nome: 'KATE'.
Quattro semplici lettere e tanta tristezza negli occhi di mia madre, mentre nei miei si riesce solo a vedere la rabbia.

Quattro anni dopo la morte di Thommy, lei decise di andarsene via perché non riusciva a restare in questa casa a continuare a litigare con mia madre e a sentirla piangere la notte. Diceva che era stanca di questa vita e dopo un litigio abbastanza brutto con mia madre, decise di abbandonarci..anche lei!

In questi dieci anni non abbiamo più avuto sue notizie, io e mamma non la vediamo da quando io avevo sette anni e mezzo. Nessun augurio di compleanno ne di Natale, niente di niente. Io e lei avevamo un bellissimo rapporto, che si spezzò non appena uscì da quella porta, abbandonandomi qua. Da quel giorno per me lei non è più esistita...

<..per colpa mia ho perso due figli!> dice scoppiando a piangere.

Odio vedere mia madre così..

La strada è in salita ma la vista è grandiosa [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora