Capitolo 38

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Corro dimenticandomi di tutto e tutti, senza pensare a quanto incosciente sia stato il mio gesto ma in questo momento penso solo al vento che sferza il mio volto alla velocità che mi rende viva e che annebbia per un pó i miei pensieri.

Quando finalmente arrivo a casa, continuo ad avanzare fino ad inserire la chiave nella porta. Entro in casa che, stranamente, è vuota e mi dirigo di corsa verso il bagno per togliermi il sangue dalle mani.

Sfrego i palmi l'uno contro l'altro finché non ritornano del loro colore naturale. Dopodiché mi precipito nella mia stanza e mi chiudo al suo interno, come a proteggermi dal resto del mondo, tutto il mondo. Solo allora mi fermo finalmente a riprendere fiato.

Deglutisco, poi mi dirigo verso lo specchio della mia stanza. Come ho fatto a pestare a sangue un ragazzo?

Io non volevo che succedesse, volevo solo farlo stare zitto! Non volevo la sua compassione e neanche che mi dicesse che mi capiva ma non aveva il diritto di leggere il mio fascicolo e sputtanarlo a tutti.

Ho sempre odiato le persone che si credono capaci di comprendere il mondo o le persone, di fare della morale, quando in realtà non sanno nulla. Si credono a modo loro superiori ed è proprio il genere di persone che mi sta più sul cazzo. Come se potessero capire realmente il tuo dolore, ti consigliano come superarlo, ma non sanno che a volte è proprio il dolore a tenerti ancorato al suolo, a tenerti in vita. Non sanno che a volte, le persone non vogliono superare il dolore. E che quel dolore le fa crescere, le fortifica, le riveste di una dura corazza impenetrabile. Le trasforma in ogni caso. Dopotutto, il mondo è solo un grande bordello di lunatici che si spostano nella stessa direzione del vento: quella più favorevole.

Ormai mi sono trasformata in una macchina da guerra e distruggo tutto ciò che mi sta intorno..e non posso più cambiare.

Perché i problemi mi seguono ovunque vada? Perché mi è venuta la brillante idea di sfidare Amber?

E poi c'è quel ragazzo davanti al cancello con quei occhi tanto familiari...perché mi stava fissando e perché prima viene verso di me e poi sparisce nel nulla?

Sento che sto per diventare pazza in questa città.

La suoneria del mio telefono mi fa svegliare da questa specie di incubo, e senza guardare chi è, rispondo.

*Pronto*.

*Sirenetta*...KYLE!

Una lacrima mi scende dal viso.
*K-kyle, come stai?* domando.

*Riri, stai piangendo?*

*Io n-no* mento.

*Smettila di mentire. Dove sei?*

Sospiro. *A casa*

*Aprimi* CHE?

Il campanello suona e senza pensarci un attimo mi precipito alla porta e quando la apro lui è realmente lì, davanti a me, con il sorriso sulle labbra.

<Non mi fai entrare?> dice sorridendo.

Improvvisamente gli salto addosso e lo abbraccio con le lacrime che scendono sulle mie guance. <C-che ci fai qui?> riesco a domandargli tra un singhiozzo e l'altro.

<Avevo bisogno di vederti, di stare anche solo un paio d'ore con te> dice togliendomi qualche ciuffo di capelli dal viso.

Lo faccio entrare e dopo aver chiuso la porta ci sediamo sul divano. <Come sei arrivato fino a qui? E come facevi a sapere l'indirizzo?>

<Papà mi ha prestato la sua auto e l'indirizzo me l'ha dato Derek> dice.

<E Lucy? Perché non è venuta?>

Sospira. <Ha un pó di problemi>

<Del tipo?> inizio a preoccuparmi.

Si passa una mano sul viso. <Sente la tua mancanza ed è diversa da quando te ne sei andata> dice, <esce di meno e i voti a scuola stanno calando. Ma tu non dovresti essere a scuola?>

<È una lunga storia..>

Ride. <Tranquilla, ho sempre tempo per la mia Sirenetta>

Ci dirigiamo in camera mia e gli spiego tutto quello che è successo in questa merdosa giornata, da quando ho sfidato Amber a quando Set mi ha sputtanato davanti a tutti.

<L'hai picchiato a sangue?> dice all'improvviso.

<Io non volevo, Kyle! Era come se il mio corpo si muovesse da solo!> dico piangendo.

<Mi guardavano come se fossi stata uno psicopatica> continuo <non voglio più mettere piede in quella scuola>

<Adesso stai esagerando, magari capiranno il motivo che ti ha spinto a farlo>

<E se invece mi denuncia?> dico appoggiando la testa sul suo petto.

<Non ti denuncierá, stai tranquilla>

***

<Lucky, lasciali stare...ci spiegherà tutto quando si alzeranno> dice una voce femminile.

<Stai scherzando vero?? Ha picchiato un ragazzo a sangue, è scappata da scuola, e adesso se ne sta tranquilla nel letto con un ragazzo!> piano piano la voce si fa sempre più chiara e apro leggermente gli occhi.

Davanti alla porta ci sono Luke e Kate che discutono. Cerco di girarmi ma c'è un braccio che mi blocca. Ma che cazz?

Ora ricordo! Stavo parlando con Kyle di quello che era successo a scuola e dopo dobbiamo esserci addormentati.

<E poi chi cazzo è quel ragazzo attaccato a lei??>

<E io come faccio a saperlo?!> dice mia sorella. <Senti, per prima cosa abbassi il tono di voce se no li svegli e due appena si sveglierà parleremo! Ora andiamo via!> dice Kate spingendolo fuori dalla stanza per poi chiudere la porta.

Mi metto a sedere e mi volto verso Kyle. Quando dorme è troppo adorabile, sembra un piccolo cucciolo di foca.

Di foca?

Si, le foche sono adorabili.

Gli accarezzo la guancia e cerco di svegliarlo in un mondo un pó più carino rispetto alle altre volte. Di solito, quando restavo a dormire da Lucy, andavo nella stanza di Kyle e saltavo sopra al suo letto facendolo cadere per terra. Era esilarante vedere la sua faccia mezza addormentata e arrabbiata di prima mattina.

Ma niente, non si sveglia. Provo a scuoterlo delicatamente e a chiamarlo varie volte ma lui si gira dall'altro lato dandomi la schiena. Ah si? Vuoi la guerra? È guerra sia!

Ma non volevi svegliarlo in un mondo più carino?

Io c'ho provato. Sarà per un'altra volta..

Ho intenzione di fargli uno scherzo e di riprenderlo con il telefono. Lui la mattina è abbastanza rincoglionito e dice sempre cose che non hanno senso. Ho intenzione di farmi una grossa risata.

Mi posiziono davanti al letto e faccio partire il verso del gallo, che avevo scaricati anni fa apposta per lui, e inizio a filmare.

Kyle si muove un pó ma non si sveglia, allora alzo il volume.

Si alza e comincia a camminare per la stanza come uno zombie. Io sto già ridendo.

<Accidenti! Quella dannata gallina si è di nuovo nascosta sotto il letto...> si lamenta Kyle.

Si distende per terra e comincia a tastare sotto il letto.

<Gallina! Dove sei? Coccodè Coccodè> comincia a dire con una voce strana.

È inutile dire che io sto morendo dalle risate e infatti Kyle se ne accorge risvegliandosi dal suo stato di trance.

<Allora eri tu, brutta stronza> si infuria ma io continuo a ridere come una matta mentre stoppo il video.

Com'è dolce il sapore della vendetta..

🍀🍀🌺🌺🌻🌻🌹🌹
Spazio autrice:

Scusate se il capitolo è corto, giuro che il prossimo sarà più lungo.
Volete che aggiorno domani o la prossima settimana?

La strada è in salita ma la vista è grandiosa [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora