Capitolo 59

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<Questa è la Capitol Records Building, la più grande casa discografica di tutta Los Angeles. Qui hanno inciso miliardi di artisti a partire dagli anni 70. Lui è Marcus Blackwell, gestisce questa bellezza da moltissimo tempo>

Questo posto è davvero stupendo. Ha 45 pieni, un'antenna che lampeggia formando la parola "Hollywood" in codice morse e ha più di 35 stanze dove si può registrare. Un sogno.

<Allora ragazzi, come vi ha detto il vostro professore io sono Marcus e oggi mi farete sentire le vostre canzoni. Avrete a vostre disposizione il mio staff, le mie attrezzature e il mio tempo. Sarò sincero con voi, non penso che abbiate del talento ma sono disposto ad ascoltare le vostre canzoncine>

Le sue saranno delle canzoncine!

<Allora> guarda la lista con i nostri nomi <Chi è Hunter Johnson?>

<Sono io> dice Hunter scocciato.

Marcus fa un mezzo sorriso. <Sai che tu assomigli molto a Brian Delver quando era giovane?>

Ma ti pare che un idiota come lui può assomigliare a Brian Delver il leader dei 183, un gruppo famoso che andava di moda quando mia madre era piccola.

<Era mio nonno> risponde ancora più scocciato.

Non ci posso credere. L'idolo di mia madre era il nonno di Ronnie e Hunter. Incredibile.

<Ti avviso che non mi importa di chi tu sia parente. Per me siete tutti uguali> mette in chiaro. <Il primo a cantare sarà Luke O'Bennon. Vieni avanti ragazzo>

Luke va verso il microfono e prende la sua chitarra.

<Sai Marcus, Luke é un senior ed è uno dei miei migliori studenti. Le sue canzoni sono poesie, è un ragazzo molto bravo in questo campo e suona la chitarra e il piano. Fidati di me, non te ne pentirai> dice il professore.

<Inizia pure>

Prima di iniziare a cantare dice: <Questa canzone parla di una ragazza che scappa dai problemi e che si nasconde dietro ad una corazza solo per non far vedere agli altri che anche lei è vulnerabile> dice le ultime parole guardandomi.

Perché ho una strana sensazione?

Inizia a cantare e io non riesco a staccare gli occhi da lui. La sua voce, il modo in cui accarezza la chitarra...mi incanta.

<e tutti sanno che lei è forte ma non così forte da superare il suo passato> dice questa frase guardandomi dritta negli occhi.

Ad ogni frase che pronuncia i miei occhi si inumidiscono. Perché fa questo? Perché ha scritto questa canzone? Perché mi sento messa a nudo?

Forse è vero quello che dice. Io non sono così forte da superare il mio passato. Io ho paura, paura che il passato mi raggiunga, paura di rivivere tutto quel dolore, paura che qualcun altro si faccia male a causa mia, paura di continuare a soffrire.

<Tutto bene?> mi domanda a bassa voce Derek.

<Io...mmh...s-si>

Forse è meglio che esca a prendere una boccata d'aria per qualche secondo. Troppe persone, troppe frasi che fanno pensare.

Mi dirigo verso la porta ma Derek mi blocca. <Dove vai?>

<Ho bisogno d'aria fresca>

<Vengo con te>

<No> lo blocco subito <Sto davanti alla porta poi rientro>

Sto per aprire la porta ma mi fermo appena sento una frase che dice Luke.

La strada è in salita ma la vista è grandiosa [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora